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Pesaro: un'altra donna aggredita. Rischia di perdere la vista

Pesaro: un'altra donna aggredita. Rischia di perdere la vista
Autore: Teresa Corrado - Redazione Cronaca
Data: 19/04/2013

 

 

(Video: Professoressa Fabiana Falato - Relatore ad un seminario sulla violenza alle Donne)

Ancora un atto vandalico nei confronti delle donne, ancora un gesto che molti non si riescono a spiegare, ma che accade sovente, ormai è pura formalità. Una donna, avvocato, è stata sfigurata al volto dall'acido e adesso è ricoverata in ospedale, dove i dottori cercano di salvarle la vista. Una tragedia che colpisce come sempre le donne.

Lucia Annibali, martedì sera era rincasata a casa, come sempre, ma all'interno ha trovato una sgradita sorpresa. Qualcuno la stava aspettando e non ha avuto pietà di lei, riversandole sul viso dell'acido e poi è fuggito. Richiamata dalle grida, una vicina ha soccorso la donna che trasportata d'urgenza in ospedale è stata assistita immediatamente.

La donna, non appena ha potuto parlare con i carabinieri, ha fatto il nome di un suo ex, anche lui avvocato, L. V. di 36 anni che è stato immediatamente fermato e lo ancora adesso. L'uomo aveva avuto una relazione con la Annibali, poi terminata, ma nei giorni scorsi era stato visto all'interno del palazzo. Nessuno aveva messo in discussione la sua presenza proprio a causa della relazione che era conosciuta.

Secondo le prime indagini, però, l'uomo non sarebbe l'esecutore materiale del gesto, ma solo il mandante, poiché al momento dell'aggressione, era impegnato in una partita di calcetto, con testimoni che hanno confermato il suo alibi. Una vita fermata da chi non vuole rassegnarsi ad una separazione, da chi non riesce a comprendere che se una donna dice basta non significa che voglia essere inseguita, ma solo lasciata in pace per riprendere la sua routine.

Una conferma per ciò che riguarda le aggressioni alle donne, dove gli ex continuano ad essere i persecutori principali, senza alcuna distinzione di ceto sociale. A questo si aggiungono anche le possibilità, di alcune persone, di dare l'incarico ad altri, per cercare di uscirne puliti. Una catastrofe sociale che sta intaccando la sicurezza delle donne, che molto spesso, per autonomia, vivono, giustamente, da sole. Ma non è nemmeno questo fattore ad aumentare la pericolosità delle aggressioni, perché uomini del genere, non si fermano dinanzi a niente e nessuno, come dimostrano fatti di cronaca passata.

La richiesta è quella di un inasprimento della pena o di un controllo maggiore verso chi agisce in modo violento verso le donne, costringendole a subire violenza, ricatti e soprusi. Non è possibile e nemmeno immaginabile che una vita possa essere distrutta da qualcuno per gelosia o perché non si riesce a rassegnarsi all'abbandono.




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Data:10/08/2013
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