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Toni infuriati da parte del premier indiano Manmohan Singh per la decisione del ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, che ha scelto di far restare in patria Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, tornati in Italia con un permesso speciale di un mese per votare alle elezioni politiche. "Assolutamente inaccettabile" ha dichiarato il primo ministro indiano, Manmohan Singh, definendo la situazione creata dal governo italiano sulla vicenda dei due marò. A tali dichiarazioni, ha fatto subito seguito la prima iniziativa ufficiale del governo indiano: la convocazione dell'ambasciatore d'Italia a New Delhi, Daniele Mancini, al ministero degli Esteri per fornire spiegazioni sulla decisione di non far ritornare i marò in India alla fine del loro permesso. «Siamo davanti a un caso di classica controversia internazionale tra due Stati che che per uno stesso fatto attestano la propria competenza a giudicare. Le controversie internazionali non possono essere risolte dagli organi giurisdizionali interni, peraltro di una delle parti, ma si devono affidare ad arbitri internazionali o a giudici internazionali» ha commentato Angela Del Vecchio, docente di diritto internazionale all'Università Luiss di Roma. Il primo ministro indiano Manmohan Singh ha dichiarato che la situazione creata dal governo italiano rispetto alla vicenda dei due militari fucilieri del Battaglione San Marco, accusati della morte di due pescatori locali scambiati per pirati, è "assolutamente inaccettabile". "Questi due criminali sono protetti dal governo indiano, colluso con gli italiani", ha affermato un membro del Bjp, il partito nazionalista indù Bharatiya Janata, principale formazione dell'opposizione "Andrò a New Delhi in serata (oggi, ndr.) e affronterò la questione con il ministro degli Esteri. Stiamo anche cercando di affrontare il problema da un punto di vista legale" ha dichiarato ai giornalisti il Il premier del Kerala, Oommen Chandy E Abdul Ghani, presidente dell'Unione Nazionale Marittimi in India rincara la dose: "E' ingiusto, così è stata tradita la fiducia", accusa . "Il nostro sistema giudiziario è stato molto leale con i militari italiani permettendo loro di andare e, se non ritornano, il diritto dovrà fare il suo corso". Per il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi "l'Italia ha sempre ritenuto che la condotta delle autorità indiane violasse gli obblighi di diritto internazionale gravanti sull'India", in particolare "il principio dell'immunità dalla giurisdizione degli organi dello Stato straniero". Con una nota consegnata oggi dall'ambasciatore italiano a New Delhi Daniele Mancini, l'Italia ha ribadito "la propria disponibilità di giungere a un accordo per una soluzione della controversia, anche attraverso un arbitrato internazionale o una risoluzione giudiziaria". Siamo al limite dell'incidente diplomatico che in un operiodo storico come quello che stiamo attraversando, dovrebbe essere del tutto evitato trovando magari una formula diplomatica che possa - è il ruolo della Diplomazia - trovare un punto d'incontro fra le due parti. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/12/2024 08:11:52 |
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