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L'attuale Legge elettorale, definita "Porcellum" dallo stesso Calderoli che la "rimaneggiò" a suo tempo, tanto da farla divenire la NON Legge elettorale per eccellenza, è la Legge 270 del 2005.
Alla base di questo sistema elettorale, troviamo il principio delle liste bloccate, che esclude di netto dalle procedure di espressione del voto la possibilità di indicare la preferenza per uno o più candidati, i quali rimangono, in questo modo, appannaggio delle segreterie di partito, o delle primarie interne, laddove si sia scelto di realizzarle. A ciò va aggiunto, che il testo di Legge prevede anche alcune percentuali minime per la distribuzione dei seggi in Parlamento, le cosiddette soglie di sbarramento, che differiscono a seconda del ramo parlamentare, della coalizione nella sua interezza, del partito coalizzato o, in alternativa, della lista in corsa solitaria. Tutto ciò, ovviamente, rende ancor più difficile all'elettore "comune" la comprensione di ciò che significhi il contenuto ma anche le dinamiche della Legge in sé Facciamo un esempio: per guadagnare almeno un seggio alla Camera dei deputati è necessario che, su scala nazionale, ciascuna lista superi il 4% se da sola, il 2% se collegata ad altre in una coalizione in grado di raccogliere non meno del 10% dei consensi totali. Al Senato, invece, la soglia è raddoppiata: il minimo dei voti da ottenere è pari all'8%, con le coalizioni che devono superare il 20%, mentre i partiti che le compongono possono accontentarsi del 3%. La Camera viene sottoposta a una ripartizione dei seggi su base nazionale, il Senato invece, vede ripartiti i propri scranni sui voti ottenuti da partiti e coalizioni nelle singole regioni. Così, a palazzo Madama, i seggi verranno ripartiti in maniera che, chi otterrà la maggioranza in ogni regione, farà scattare il premio di maggioranza regionale, corrispondente a non meno del 55% dei seggi che essa attribuisce, con l'esclusione del Molise (2 seggi) e dei posti riservati agli eletti all'estero (6, di cui 2 in Europa, 2 in America del Sud, 1 in America del Nord, 1 per Africa, Asia e Oceania). Per quanto riguarda invece la Val d'Aosta (1 seggio) e Trentino-Alto Adige (6 seggi su 7 uninominali), queste Regioni – a statuto speciale – sono appunto sottoposte alla tutela delle minoranze linguistiche di ispirazione al testo costituzionale. Per quanto riguarda la Camera, l'occupazione dei seggi avverrà esclusivamente in base ai risultati nazionali, con 340 seggi su 618 (55%) che saranno assegnati d'ufficio alla coalizione che raccoglierà il maggior numero di consensi, grazie al premio di maggioranza nazionale, con esclusione, anche qui, dei voti espressi all'estero (12 di cui 6 in Europa, 3 in America del Sud, 2 in America del nord, 1 in Asia, Africa, Oceania) e di quelli della Val d'Aosta (1 seggio). Tutto ciò, non sostiene essenzialmente il fondamento di una Repubblica: la sovranità popolare. Che in quella frase ripetuta ormai diverse volte al giorno negli spot Rai "Non si possono esprimere preferenze" vede negarsi di netto il Diritto al voto, alla scelta, all'azione elettorale. Con queste elezioni, sarà la terza volta che il cosiddetto "Porcellum" sarà la legge elettorale di riferimento nel nostro Paese. Il fatto che nessuno l'abbia modificata di modo da rendere l'espressione di voto un concetto reale, la dice lunga sull'ammissione pubblica delle istituzioni italiane, di non avere alcuna intenzione di rendere nuovamente ai cittadini, il Diritto di esprimersi alle urne. Andare a votare con una Legge del genere, risulta del tutto inutile e dannoso ai Diritti civili dei cittadini. La popolazione, globalmente, deve imporre nettamente la revisione totale della Legge affinché si rimetta realmente nelle mani degli elettori/contribuenti, la decisione su chi verrà delegato a gestire la nazione per nome e per conto…Dei cittadini. Testo della Legge elettorale (cliccare sul link) |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/12/2024 09:13:24 |
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