Il ritorno in campo di Berlusconi - ma siamo sicuri che avesse lasciato? - come era immaginabile, sta scatenando tutti i settori economico politici nazionali ed internazionali.

I Media fanno a gara per mettere in prima pagina le considerazioni più "pepate" su ciò che il solo nome "Berlusconi" suscita a livello di timori e possibilità di un ennessimo panorama politico italiano in decadenza.

La Stampa estera infatti in queste ore, sostiene con forza il governo Monti, mentre getta sul ridicolo il nuovo avvento di Berlusconi sullo scenario politico nazionale. Il tedesco Bild titola in prima pagina: "Il ritorno del bunga-bunga" e Der Spiegel: "Lo spettro dell'Italia"

In Francia, sulla prima pagina di "Liberation": "Il ritorno della mummia"e la Nouvelle République du Centre-Ouest tuona: "Aiuto, torna!"

I primi effetti della dichiarazione di imminenti dimissioni di da parte del Premier Monti, hanno fatto oscillare i Mercati azionari e lo spread, che è risalito, seppure di pochi punti percentuali.

Fra le dichiarazioni delle ultime ore di Berlusconi, rileviamo:  "Smettiamola di parlare di questo imbroglio: cosa ci importa degli interessi sui nostri titoli rispetto a quelli sui bund tedeschi?. E, ancora: "Purtroppo il governo Monti ha portato una situazione di crisi, molto peggiore di quando c'eravamo noi al governo. I nostri ultimi mesi avevano un pil positivo, con questo governo è diminuito, tutti gli indicatori sono peggiori di quando c'eravamo noi. La situazione è peggiore"

Secca la replica di Bersani, che ai cronisti che lo intervistavano sulle dichiarazioni di Berlusconi sullo spread ha dichiarato:  «Magari fosse solo fantasia»,

Negli ambienti del PdL si torna persino a parlare di un "glorioso ritorno del simbolo Forza Italia alle prossime elezioni politiche".

"Abbiamo deciso di presentare un movimento con una forte immissione di forze nuove. Il 50%" dei prossimi candidati in lista verranno "dal mondo del lavoro, dell'impresa, delle professioni; il 20% dagli amministratori locali che si sono comportati bene; il 10% da nuove persone dal mondo della cultura e dell'arte" e solo "il 10%" saranno scelti tra "i nostri attuali parlamentari". Ma subito dopo, una nota di Palazzo Grazioli corregge il tiro: "Appare evidente che non sarà soltanto Il 10% dei parlamentari uscenti del Popolo della libertà ad essere ricandidato. È bene chiarire che tutti quei deputati e senatori che provengono dalla trincea del lavoro, che hanno svolto o stanno svolgendo un'attività lavorativa, e non hanno una provenienza solo politica, saranno ricompresi in quella quota del 50% dei provenienti dal mondo del lavoro suggerita stamani dal presidente Berlusconi".

Niente di nuovo a ben guardare, nulla di veramente "innovativo" all'interno dell partito.

In ogni caso, specialmente in un momento così delicato politicamente ed economicamente nel nostro Paese, tutto ciò bene non fa sicuramente, né a livello nazionale, né - peggio - a livello internazionale.

Stiamo già rivivendo gli scenari da feuilletton cui ci eravamo persino abituati. Le scaramucce, le dichiarazioni ad effetto, la negazione della realtà.

Siamo certi che è questo di cui ha bisogno la nazione? Siamo sicuri che sia accettabile che, oltre a non aver più alcun tipo di voce in capitolo a livello decisionale, i cittadini italiani "comuni" meritino anche - ciliegina sulla torta - il ripristinarsi di ambigue forme di mala politica?

Nel caos totale in cui siamo immersi ormai da troppo tempo, una pausa di riflessione forse ci vorrebbe...