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Stangata in arrivo per gli italiani proprietari di immobili, compresi istituti paritari e fondazioni bancarie.
Con il saldo dell'IMU che dovrà essere versato entro il entro il 17 dicembre, le famiglie dovranno pagare mediamente 136 euro per la prima casa, con punte di 470 euro a Roma; mentre per una seconda casa il saldo peserà mediamente 372 euro con punte di 1.200 euro nelle grandi città. L'Osservatorio periodico sulla fiscalità locale della UIL Servizio Politiche Territoriali, ha analizzato i dati sulle delibere del totale dei Comuni (8.092), pubblicate sul sito del Ministero dell'Economia dal 10 al 28 Novembre 2012. Dati che certamente non possono mettere di buonumore, considerando anche il periodo natalizio per cui molti vedranno volar via l'intera tredicesima almeno per ciò che riguarda lavoratori dipendenti e pensionati. Con il saldo di Dicembre, le famiglie italiane verseranno ai Comuni e quindi allo Stato, altri 13,6 miliardi di euro, che si aggiungono ai 9,6 miliardi di euro gia' pagati con l'acconto di Giugno Parallelamente, sul fronte Chiesa (scuola paritaria) e fondazioni bancarie non sarà possibile il ricorso al TAR , quindi anche la Chiesa cattolica è chiamata a pagarel'imposta sugli immobili. Lo stabilisce un emendamento presentato dai relatori del decreto legge sui costi della politica in commissione affari costituzionali e bilancio del Senato della Repubblica, firmato dal senatore Elio Lannutti (Idv) ma approvato da una maggioranza trasversale. Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha dichiarato: "c'è preoccupazione soprattutto per la mancanza di contributi; quello che lo Stato sarebbe giusto riconoscesse non tanto agli istituti scolastici, quanto alle famiglie, che hanno diritto a scegliere per i propri figli l'istruzione che ritengono più idonea. Data la mancanza di questo contributo alle famiglie le scuole cattoliche si trovano in grandissima difficoltà. Sarebbe molto grave se dovessero chiudere, sia per i genitori, sia per l'intero sistema scolastico". Anche gli edifici delle fondazioni bancarie adibiti ad attività no profit non potranno quindi più essere esenti Sul fronte "cartelle pazze" il disegno di legge che avrebbe dovuto eliminare definitivamente il fenomeno, fissando un termine temporale di 220 giorni oltre il quale le cartelle decadono in caso di mancata risposta dell'ente creditore, probabilmente si arenerà in commissione. La commissione Finanze ha la possibilità di approvare il testo in sede deliberante, ossia senza passare dall'aula. Ma il presidente del Senato avrebbe legato l'autorizzazione di questa procedura alla richiesta di accogliere un parere tecnico del ministero della Giustizia; parere che di fatto, potrebbe vanificare il provvedimento permettendo comunque la reiscrizione a ruolo delle cartelle prima del termine di prescrizione. Di qui la scelta di rinunciare all'iter abbreviato e di portare il testo in aula, dove però non ci sono i tempi per l'approvazione.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/12/2024 07:56:33 |
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