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Sei nella sezione Italia   -> Categoria:  Catastrofi Naturali
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La lettura della folta selva di normative di ogni ordine e grado, non è cosa da esseri umani comuni. Al di là della difficile decodificazione dei contenuti delle nostre normative – ci vorrebbe davvero un sistema di decriptaggio per comprendere riga per riga – non tutti, anzi quasi nessuno – sono a conoscenza dei contenuti di leggi che poi ci riguardano da molto vicino.
Il terremoto accaduto stanotte in Emilia Romagna, di magnitudo 5.3, ci ha riportato tutti indietro di tre anni. A quel tremendo terremoto che ha distrutto l'Aquila e le zone limitrofe. Ha tolto la vita ad oltre 300 persone – fra cui alcuni bambini – sfregiato fono ad oggi il panorama di un tempo, e reso "zingari" ancor oggi, migliaia e migliaia di persone che all'atto pratico e tre anni dopo il sisma, si ritrovano ancora in alloggi di fortuna, presso parenti o strutture alberghiere. In attesa. In attesa che, dopo gli scandali, i poteri in deroga, i soldi rubati, quelli mai arrivati ai comuni, quelli destinati ma mai giunti, le mani fregate nottetempo immaginando "gli affari d'oro" che questo terribile terremoto avrebbe fatto fare ai soliti corrotti pronti a prendere al volo "l'occasione", in attesa dicevo che il solito Stato sonnolento, avviasse realmente le procedure per la ricostruzione. Quella vera e non le casette o c.a.s.e. del progetto così chiamato dall'allora governo Berlusconi. Oggi, la ripetizione di un terrore. Che seppure miete vittime lontano da noi, ci fa stare ormai da tempo in uno stato perenne di paura ed insicurezza. Le stesse condizioni climatiche inafferrabili, tendono a non far capire più in quale stato sia questo pianeta che ci riserverà forse ancora tante sorprese e forse ancora, tanti patemi. Un nuovo terremoto ha compiuto altri omicidi: in questo preciso istante, le vittime sono già sei. Ma non è detto. La lista potrebbe allungarsi. E sono già i numeri di una nuova strage. Di nuovi crolli da appiccicare si spera senza la colla della corruzione e di quegli appalti facili e concessi sempre agli stessi: quelli che prima fanno i lavori con materiali di scarto, poi – alla bisogna – "accorrono" dopo la disgrazia. Ma solo a rimpastare le mani su soldi altrui, che non c'è voglia né tempo di preoccuparsi degli esseri umani. A questo punto, visto che da questo sisma sortiranno nuove storie, nuovi poteri in deroga, nuovi scandali, altre storie, è bene sapere che con un DL approvato proprio in questo mese – il DL59/2012 in materia di riforma della Protezione Civile – è stato reso impossibile ai cittadini vittime di terremoto che si ritrovino con l'immobile crollato per intero o parzialmente, di accedere ai finanziamenti di Stato in caso di calamità naturali. Infatti all'articolo 2 di detto Dl, si scopre che – in caso di calamità di vario genere che possano generare danni alle strutture di proprietà privata – ecco che lo Stato si dilegua. Fa ciao con la mano ed ammonisce tutti: "Avevi assicurato il tuo immobile? Conoscevi questo DL appena approvato"? Se la risposta corale è "No" sappiate che non è una buona notizia. Perché in pratica con questo decreto legge che giova a riformare la chiaccheratissima e potente protezione civile. Da un lato sembra che si cerchi di togliere un po' di quel potere assurdo assunto ad esempio dall'ex capo del Dipartimento Bertolaso, dall'altro che si rimandi la palla della ricostruzione post sisma, dritta in faccia ai cittadini. Che, nel caso in cui non abbiano provveduto ad assicurare le proprietà immobiliari con una assicurazione che abbia estensione anche in vista di calamità naturali, si troveranno a dover provvedere in toto alle spese di ricostruzione ma anche di messa in sicurezza. Lo Stato, una volta in più, fa come Ponzio Pilato e se ne lava le mani. Ora c'è da chiedersi: quando mai è stata data informazione accurata e chiara ai cittadini italiani di questa normativa approvata pochi giorni fa – il 16 Maggio 2012 – appunto? Ciò vuol dire che, i cittadini dell'Emilia Romagna appena colpiti dal sisma, nel caso in cui non avessero provveduto in tempo utile a stipulare un contratto assicurativo con estensione alle calamità naturali, sono già messi nella condizione di dover pagare tutte le spese di ricostruzione di tasca propria? Ed ancora una domanda: la parte del DL 59 che parla appunto del fatto che i cittadini devono essere semmai coperti da assicurazione, espone l'innovazione che penso nessuno ancora conosca: l'estensione assicurativa ai danni di origine ambientale e quindi naturale. Come potevano quindi semmai essere già assicurati contro i danni naturali se solo dal 16 Maggio scorso si estendono le assicurazioni alle strutture architettoniche per i danni subiti per cause naturali? Chi attualmente siede sulle poltrone del Governo deve rispondere di questo ennesimo sfregio. Perché quando si crea ed approva un DL di importanza tangibile per tutti i cittadini della Nazione non basta certamente pubblicarlo in Gazzetta Ufficiale per dire che la cittadinanza ne è stata informata. Sono milioni i cittadini che oggi hanno il diritto di non sapere nemmeno cosa sia la Gazzetta Ufficiale. A questo punto, la mossa vincente di una politica fallimentare, sarebbe una deroga all'articolo 2. A dimostrazione, per una volta, che non si voglia sempre e solo il male del Paese. Male che ci ritroviamo da decenni negli ambienti istituzionali cui abbiamo aperto, persino spalancato le porte di casa nostra. …Ammesso che rimangano in piedi. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 23/11/2024 11:38:16 |
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“È palese che ci sia qualcuno che orienti le cose, sia dal punto di vista economico, che climatico, che di gestione del pianeta. È tutto molto strano: in Veneto non avevo mai visto fenomeni di questo tipo. Ai tropici o negli Usa, sì; ma qui no. Può essere il cambiamento climatico; ma può essere sicuramente che qualcuno metta qualcosa apposta nell'aria...”