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Non sembrerebbe – a prima vista – una vera e propria stangata. Dover dire addio per sempre alle tessere mensili a contribuzione agevolata a beneficio della sola possibilità di tessera annuale, non appare poi un' iniquità.
A ben guardare però, scandagliando i meandri di questa ennesima novità, si scoprono alcune "piccole" effettive negazioni di diritti e persino della privacy nei confronti di quella parte di Italia che ha già difficoltà ad affrontare le mille incombenze della vita quotidiana. Quello che segue è quanto rende noto l'Agenzia per la mobilita': "A partire dal 25 maggio entrerà in vigore la nuova agevolazione per l'abbonamento al trasporto pubblico, con validità annuale anziché mensile, riservata a invalidi civili, invalidi del lavoro, invalidi di servizio ed ai pensionati sociali. Il nuovo quadro di agevolazioni, che contiene alcune modifiche sui requisiti, è stato deciso da Roma Capitale con Delibera n. 53 del 29 febbraio 2012. Per ottenere le agevolazioni la documentazione andrà presentata al proprio Municipio". "In particolare, i cittadini destinatari dell'abbonamento annuale a contribuzione previsto dalla delibera devono essere residenti a Roma e appartenere ad una delle seguenti categorie: invalido civile con una percentuale riconosciuta eguale o superiore al 67%; invalido del lavoro con una percentuale riconosciuta dall'Inail eguale o superiore al 67%; invalido di servizio dalla I alla V categoria; titolare di pensione sociale INPS categoria AS, PS, PSO, e avere un indice ISEE inferiore o eguale a € 20.000,00". " Chi non possiede i requisiti, potrà recarsi, a partire dal 25 aprile 2012, presso le 10 biglietterie Atac dislocate nelle fermate della metropolitana linee A e B, per acquistare, per l'ultima volta, il titolo mensile di € 4,00 con validità maggio 2012". Punto primo: non si comprende per quale motivo venga chiamata "agevolazione" la nuova norma che impone a disabili ed anziani l'acquisto della tessera Atac annuale. Molte persone infatti, non utilizzano sempre i mezzi pubblici ed il fatto che si possa pagare la tariffa agevolata di 4 euro per la tessera mensile solo quando essa necessiti, mi sembrava una vera agevolazione. Sei così costretto a pagare l'annualità, anche se poi magari in un anno, i mezzi pubblici li prendi in tutto dieci volte. Chi ci guadagna? Il Comune di Roma. Che in ogni caso, ti ha fatto pagare in anticipo per un intero anno anche se poi – appunto – nel corso dell'anno utilizzerai poco o nulla l'abbonamento che peraltro – si sa – è nominativo e quindi assolutamente individuale. Punto secondo: è bene sapere anche un'altra cosa. Se NON si sceglierà di procedere con l'iter per il cambiamento della Metrebus card entro i termini stabiliti – e cioè dall'11 al 22 Maggio – decadranno tutti i diritti acquisiti a poter usufruire dell'agevolazione con tessera comunque a costi notevolmente ridotti. Hanno pensato bene, di "scremare" il maggior numero di persone, di modo che poi se in quei pochi giorni per le ragioni più diverse non ci si è potuti recare presso il proprio Comune o al Caf di fiducia per espletare l'iter di rinnovo della card, perdi tutto e semmai, devi ricominciare da capo. Ma questo ultimo punto non è chiaro, perché – almeno per ora – hanno "dimenticato" di chiarire cosa accade dopo il termine ultimo stabilito. Punto terzo: gli over 65. E' quella fascia di popolazione che fino ad oggi ha potuto beneficiare di un po' di privacy maggiore delle altre fasce di età. Fin qui infatti, in molti non avevano un conto corrente bancario o postale che ora invece è obbligatorio per chi percepisca pensioni maggiori ai 1000 euro, ed inoltre con la chimera della Metrebus card gratuita hanno prima fatto "affezionare" gli over 65 a questa dinamica di trasporto urbano agevolato per poi obbligare anch'essi alla presentazione del proprio Isee con annessi e connessi: cioè la consegna nelle mani delle agenzie preposte, degli ultimi dati sensibili che ancora erano coperti da una sorta di privacy, appunto. Poiché nell'Isee in alcuni casi, va immesso anche l'importo corrente del proprio conto bancario o postale.
Non va peraltro dimenticata una cosa: come al solito, i parametri per rientrare nelle agevolazioni più alte sono inarrivabili, dal momento che intanto l'Isee si calcola sui redditi complessivi del nucleo familiare ed in ogni caso, anche nel caso in cui si viva da soli, quanti sono realmente i cittadini che percepiscono meno di 10.000 euro l'anno?
Cadono quindi le ultime copertine su una privacy ormai distrutta per ogni cittadino. Decade il diritto per i cittadini romani di decidere se e quando rinnovare il proprio abbonamento agevolato all'Atac, cadono le braccia, perché lentamente ma inesorabilmente, siamo ormai tutti, ma proprio tutti sotto l'enorme lente d'ingrandimento di questo sistema che, ci ha messo un po', ma è riuscito ad entrare nelle nostre vite così profondamente da farci ormai campare in un atmosfera orwelliana senza precedenti. Chissà se c'è ancora qualcuno che ricorda i bei tempi in cui esistevano Leggi sulla privacy e sul diritto sacrosanto a non mostrarsi interamente nudi al sistema politico ed economico della nazione in cui viviamo. Pe spogliarci del tutto, hanno convinto la popolazione che il controllo e la verifica continua, fanno parte del progetto di sicurezza ed equità, mettendoci persino in testa che togliere la privacy sui conti economici serviva a combattere i disonesti, gli evasori, i cattivi. Devo dirvi che questa nudità a me non piace e non perché mi disonori o me ne vergogni. No, il fatto è un altro. La prevaricazione svenduta come mezzo istituzionale di sostegno e sicurezza per la popolazione intera , è qualcosa che trovo davvero aberrante ed inaccettabile. Se questi peraltro sono i mezzi attraverso il quale lo Stato ha ottenuto la totale trasparenza delle nostre vite, senza ridarci un minimo di trasparenza ed onestà nel contesto istituzionale, c'è tutto che non va. L'onestà, ricordatelo sempre, non necessita mai di mezzucci. L'onestà è sempre chiara, diretta e trasparente. Contrariamente, ci troviamo di fronte ad un misfatto, un attacco, una vessazione, una perdita, un raggiro. Così che nessuno se ne accorga, e i pochi che arrivino a farlo, non abbiano mai e poi mai voce in capitolo. Non è la società in cui ho sperato vivere. Non è il futuro che in cui ho desiderato esistere. Solo nel momento in cui ogni italiano deciderà di rompere le transenne che ci dividono da un "nemico" intangibile chiamato Istituzioni, avremo ragione di poter sperare ancora nel futuro. Almeno, in un futuro migliore. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:50:26 |
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