|
|
|
Le battaglie contro l'uso delle droghe - lo sappiamo- di volta in volta a seconda del periodo storico, hanno visto protagonisti tutti i partiti politici. E' un tema che "tira". Da utilizzare magari, quando si è a corto di altre argomentazioni. Il volume di affari legato alla vendita di droga in Italia, non conosce impasse. Ed il fatto che ormai non se bne parli quasi più, non deve trarre in inganno. Lo spaccio esiste come esisteva un tempo, Sono cambiate alcune regole, ed anche le sostanze che a seconda del periodo vanno più o meno "di moda". Lo Stato italiano peraltro, è sempre stato a conoscenza minuziosamente di ogni centesimo che crea l'imbarazzante volume economico di questo settore che - come altri - non conosce crisi. Ciò significa - sappiatelo - che se lo Stato è al corrente del volume di affari, o è in qualche modo coinvolto direttamente oppure - per logica - non ha mai fatto nulla per tentare di arginare il fenomeno. O almeno, nulla di veramente forte. Ma qui, non parlerò delle droghe di cui conosciamo il nome e di cui alcuni conoscono il "sapore" Di droghe, a ben guardare, siamo vittime tutti noi. Senza nemmeno immaginarlo lontanamente. Ed è proprio questa mancanza di percezione del "pericolo" che ci ha resi tutti drammaticamente dipendenti dalle droghe che sto per illustrarvi. Prima grande droga: il denaro. Il denaro, ormai lo sappiamo quasi tutti, è quell'elemento proposto come assolutamente prioritario e determinante di status sociali, la cui concretezza però, si perde nei meandri di un sistema economico internazionale che lo ha reso a tutti gli effetti effimero. Ingigantendone parallelamente l'effetto e l'impatto sulle comunità. In pratica: via via che il denaro è stato espropriato di qualsiasi contropartita in valore reale e non solo nominale, è stato fatto di tutto per accrescere nella mente umana un controvalore - del tutto fittizio - accresciuto in maniera esponenziale a parole. Siamo drogati dei denaro. Quel concetto astratto che si materializza solo nel momento in cui teniamo in mano un pezzo di carta - rigorosamente emesso da una banca centrale - o una moneta di un metallo non nobile. Drogati della percezione che ci hanno imposto di avere nei confronti di qualcosa che non ha alcun valore. Avete presente quell'altro esempio esemplare - scusate il calambour di parole - in cui la Chiesa con un gesto profuso nell'aria - il segno della croce - diviene ricca creando povertà? Ecco: una cosa del genere. In mano non hai assolutamente nulla, ma ti hanno convinto che più hai quel nulla più sei in qualche modo "ricco". Aimhè: nulla di più aberrante. Hanno "soltanto" creato una delle più mirabili "perle" di marketing attraverso il quale, tutti siamo convinti di possedere qualcosa. Più o meno.
Peccato che, nella realtà dei fatti quel "qualcosa" non esista. E ve lo dimostro. Le transazioni nìbancarie fino a 9.999 euro, non sono MAI concrete, ma passano solo attraverso il sistema informatico. In pratica: se voi fate una transazione fino a 9.999 euro tramite assegno bancario, nessuno vedrà forse materialmente qul denaro. A meno che, alla fine della transazione, la persona che riceverà in pagamento quella somma, non decida di servirsene tramutandola in denaro contante. Ebbene: è così da molti anni ma quasi nessuno lo sa. Inoltre, si sta pensando ad eliminare del tutto la moneta circolante. Come? Imponendo a tutto tondo l'utilizzo di carte magnetiche di vario tipo. Negli Stati Uniti è quasi così da molti anni. Col bancomat puoi pagarti anche solo un pacchetto di chewingum. Parallelamente circola anche il denaro contante. Ma visti i chiari di luna del sistema bancario internazionale, non è detto che a breve quest'ultimo baluardo di concetto di denaro "frusciante" non venga del tutto seppellito nel dimenticatoio. Così, ecco che tutti parliamo, bestemmiamo, lavoriamo, rubiamo, uccidiamo per ottenere...Il nulla, cioè, la grande droga. Perverso vero? Si, molto. Proprio perché è reale. Droga di Stato. O meglio: di Stati. Che sanno ben "loro" come si fa a produrre schiavi. E cosa accade quindi, una volta entrati nel girone infernale della droga di stato / denaro? Che sempre più spesso, a causa di questa droga astratta e per questo più violenta e terribile di una striscia di coca - è solo un esempio - siamo poi spesso messi nella condizione di dover utilizzare, fino ad abusarne, di altre droghe di Stato: gli psicofarmaci. Fate un rapido due più due. Il denaro ci rovina la vita in quanto esso non esiste ma siamo messi nella condizione di giungere persino all'omicidio pur di ottenerne tanto. Dopo che ci siamo fatti "ammalare" ben bene, ecco che lo Stato - gli Stati - è pronto a "soccorrerci" fornendoci le "cure". Gli psicofarmaci. La cui vendita nel nostro Paese ha cifre esorbitanti ed in continua crescita. Le droghe di stato sotto forma di psicofarmaco, le abbiam prese tutti, prima o poi. Alcuni, ne sono talmente dipendenti da non poter più vivere senza. Lo Stato incassa. Anche in questo caso. Vendendo questa volta vere e proprie sostanze stupefacenti, manco fosse l'ultimo narcotrafficante boliviano. State entrando nel ragionamento? Bene. Ordunque, ci si può privare del denaro? Certamente no, almeno finchè su questo pianeta non si decida di tornare al beneamato baratto. Ma sicuramente ci si può liberare della dipendenza forsennata che fa perdere a molti il lume della ragione fino ad ammalarsi di denaro, attraverso le varie forme di malattia dallo stesso create. Pensate ad esempio alla "Ludopatia" di cui ho avuto modo di scrivere in questi miei articoli. Intere famiglie che si rovinano con il miraggio di un arricchimento che mai nessuno raggiungerà. Mica scemi a mettere davvero enormi vincite all'interno di un rettangolino di carta da cui grattar via un pò di vernicetta argentata. Voi lo fareste? Bè, nemmeno "loro"... Liberarsi dalla dipendenza è altra cosa. E' innanzitutto tornare a fare vere liste di priorità che nella vita nulla hanno a che fare con un maggiore incremento del volume di denaro posseduto. Ripensare le dinamiche di vita sotto altri parametri e non certo legati solo ed esclusivamente alla capacità economica di ognuno. Perché credetemi, se non si riesce a disintossicarsi dalla dipendenza da un parametro del tutto astratto, sarà impossibile poi non auto generare la seconda dipendenza, che è quella persino più grave, dagli psicofarmaci.
Le due cose, sono complementari. Ed io vi dico che, piuttosto che divenire dipendente da un mostro, preferisco o uccidere il mostro o cambiare pianeta. Posso abituarmi persino a respirare metano, mai a servire la mia esistenza su un piatto d'argento al primo idiota cui hanno messo in mano il libretto delle istruzioni su come rovinare la vita al maggior numero di cittadini di una nazione. Voi, se vorrete, potrete fare lo stesso. O beccarvi la vostra quota di droga quotidiana. Ognuno gode come vuole. Non ho toccato il settore dei tabacchi o dell'alcool, che eppure sono altre droghe di Stato, su cui paghiamo anche fior di tasse, per non appesantire il lettore...
|
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:21:20 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Un allarme occupazionale che preoccupa un intero settore, ancora chiuso per il lockdown e che non intravede una possibile data di ripartenza del business.
“Sollecitare un intervento governativo è vitale per recuperare l’operatività del settore automotive e la sua capacità di sviluppo decisiva per il progresso economico” – si legge nella lettera.
Un danno economico addizionale poiché non vi sono previsioni sulla data di riapertura dei luoghi di vendita (sale scommesse, sale bingo, sale giochi ecc...
L’emergenza coronavirus in corso non riguarda solo la salute ma anche l’economia delle famiglie, per questo Altroconsumo ha condotto un’indagine per analizzare il peso che sta avendo la pandemia sui bilanci degli italiani