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Crisi della Politica e crisi economica: per i cittadini c'è il procurato stress

Crisi della Politica e crisi economica: per i cittadini c'è il procurato stress
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 04/11/2011

 

 
E' indubbio che, oltre alle reazioni chiaramente ovvie che ogni cittadino può manifestare in momenti storici critici, esistono una lunga serie di compromissioni che superano le ristrettezze vere e proprie date magari da una economia in rovina.

 

Se c'è crisi economica, ma si ha garanzia di una Politica che non perde occasione di garantire stabilità, i cittadini di una nazione, accettano di buon grado un periodo magari medio lungo di sacrifici, sapendo – tangibilmente – che chi amministra il Paese si sta occupando della soluzione dei problemi di tutti.

 

Ma se alla crisi economica, interna ed internazionale, si somma anche una politica vuota, sterile ed in alcuni casi anche poco chiara e fomentatrice di inganni, ecco che la cittadinanza, dopo un primo periodo necessario a tutti per comprendere gli accadimenti, cade in un vortice pericolodo che parla anche di procurato stress. Ed il procurato stress – così come il procurato allarme nel caso in cui si getti la cittadinanza nel panico senza alcuna ragione reale – genera problemi ma anche, dall'altro lato, la possibilità per i cittadini che lo subiscono, di denunciare lo stato di perenne allarme causato da una politica "ballerina" che passa da un tema all'altro generando solo ansia, preoccupazione, depressione ed in alcuni casi limite, persino suicidio.

 

Non si può vivere ogni giorno come fosse davvero l'ultimo. E' inutile: chiunque vi abbia raccontato questa storiella, non sapeva cosa rispondervi alla domanda: "Come affrontare la Vita"? Qui peraltro il discorso è ben diverso, perchè non è che noi cittadini Italiani abbiamo crisi esistenziali per cui necessitiamo dell'appoggio di un qualche psicoanalista. Lo stress, gli stati depressivi in crescendo, il senso di paura ed anche di ineguatezza, ci giungono per motivi diversi e molto più concreti.

 

E' ovvio infatti, che se ogni giorno aprendo un giornale, guardando un TG o ascoltando la radio, apprendiamo di misure sempre più restrittive e vessatorie ai danni dei cittadini, a nulla servono poi le smentite – come spesso accade – a riparare lo stress percepito e subito.

 

La perenne altalena di Informazioni, spesso carenti di costrutto ma anche di quel sacrosanto Diritto a sapere la reale condizione cui ci si può trovare e per motivi diversi da scelte personali sbagliate, non fa altro che generare ansia.

 

Ci svegliamo un giorno e ci dicono: taglieremo a tutti le pensioni. Poi: via gli assegni ai disabili. Cancelliamo tutto il comparto sociale. Taglio all'occupazione. Aumentiamo Tasse ed Imposte. Addirittura: faremo prelievi forzosi sui conti correnti. E poi: faciliteremo i licenziamenti.

 

Roba da infarto. Per chiunque. Perchè chiunque ha in casa anziani, disabili, disoccupati o occupati precari, debiti, Tasse ed Imposte da pagare e quella scarsa riserva – non sempre – di denaro che dovrebbe garantire ad ognuno un piccolo ma importantissimo angolo di serenità per tutto ciò che in una Vita può accadere.

 

E l'infarto infatti, se proprio non si manifesta come tale e ce lo auguriamo per tutti, si manifesta con un perenne stato di fibrillazione. Con un tormentoso senso di insicurezza. Con un incubo di futuro di cui non si riesce nemmeno a poter valutare i contorni.

 

Tutto ciò, è più venefico e malato del Virus più potente, del Cancro più aggressivo. Persino, della malattia psichica più invalidante. Perchè pone solo insicurezze gravi. E gravi mancanze in quel fondamento che ogni Stato democratico dovrebbe sempre avere come obiettivo prioritario: il benessere della Comunità.

 

Ed oltre a questo, la mancanza totale di una classe Politica ormai scarnificata di contenuti nobili che diviene persecuzione e persecutoria invece che amministratrice per diritto di voto di milioni di vite umane.

 

Tutto ciò, si chiama procurato e reiterato stress. Gravissima accusa e di proporzioni enormi, considerando il fatto che in casi come questi, vengono appunto coinvolte milioni e milioni di persone. Tutte più o meno colpite non solo dalla ormai stra abusata crisi ma da quella volontà del tutto malata che la Politica esercita contro tutti senza patema di dover poi pagare pegno. "Loro" una volta in più, decidono della vita di tutti, senza mai ascoltare nessuno di questi "tutti".

 

Avanzano a grandi passi verso qualcosa che nessuno più comprende, o meglio: verso mete che non hanno più come obiettivo prioritario la Nazione ed i suoi cittadini, bensì le misere esistenze di quei pochi che credono ancora di detenere "potere" sapendo bene di averlo ben contrabbandato con un più giusto e degno significato di "gestione del Paese per il bene della Comunità".

 

Qualcuno dovrà pagare un giorno. I danni riportati da persone comuni e proprio per questo eccezionali. Che ogni giorno compiono il miracolo dell'esistenza a volte in condizioni davvero precarie. Che chiedono solo cose semplici, come un lavoro garantito o uno Stato che riconosca il bisogno o anche la dignità di tutti gli Esseri Umani.

 

Forse, proprio perchè è nella semplicità più disarmante di certe necessità basilari, chi amministra il Paese volge lo sguardo altrove perchè non trova il coraggio di dichiarare che sotto a tutto c'è un proposito omicida. Che è quello – ormai quotidiano – di falcidiare vite umane sfruttando addirittura carenze e problemi gravi generati da chi pensa di essere proprietario di un territorio e persino dei suoi abitanti.

 

Se ognuno di noi comprenderà la facile verità di tutto questo, contribuirà nel suo enorme "piccolo" ad alimentare un senso di Bene globale, che servirà poi a tutti per ricominciare a vivere e non più sopravvivere. Semplicemente.




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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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