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Da stime elaborate dal centro studi della Cgia di Mestre – pur se lo scenario è definito teorico - se in Italia fossero state già applicate le nuove regole sui licenziamenti facili a cui punta il governo, avremmo 700mila disoccupati in più ed una percentuale dell'11% di disoccupazione rispetto all'attuale 8%.
Uno scenario davvero apocalittico, se si pensa che già attualmente lo stato in essere fra disoccupazione e precariato rende realmente critico sia lo sviluppo nazionale che l'equità degli individui ed all'interno delle famiglie.
Dal 2009 ad oggi i cassaintegrati sono saliti alla cifra record di 740.000 persone, consentendo a queste persone ed alle loro famiglie di poter garantirsi almeno una sorta di ammortizzatore sociale che, nel caso in cui venisse realmente messo in atto il criterio del licenziamento facile, sopazzerebbe via questi sostegni indispensabili ai cittadini per sopravvivere. Ed attenzione: c'è già una bella differenza fra Vivere e sopravvivere.
Il Ministro Sacconi, per "tranquillizzare" tutti dichiara: ""E' un'ipotesi priva di fondamento" e spiega che il governo punta invece a far crescere l'occupazione, consentendo alle imprese di salire oltre i 15 dipendenti senza avere più i vincoli dell'articolo 18. Una spiegazione che in molti non capiamo.
E le opposizioni, cosa dicono? Per Casini si potrebbe anche avviare la normativa sul licenziamentro facile a patto che si creino, parallelamente, ammortizzatori sociali come ad esempio il reddito minimo garantito, ma dal PD la replica di Cesare Damiano è che in questo momento non si possono garantire salari minimi a tutti perchè "costerebbe troppo ed il governo intende ancora una volta tagliare sfruttando la vita dei lavoratori".
I Sindacati in coro inneggiano allo sciopero generale nel caso in cui la proposta non venisse ritirata, perchè – dichiarano compatti – "lo scenario da incubo che si viene a delineare nel prossimo futuro, "grazie" al licenziamento facile, provocherebbe certamente non poche proteste della società civile. Inoltre non si può pensare che il licenziamento facilitato crei poi di conseguenza, posti di lavoro".
In effetti a ben pensare, come si può parlare di aumento dei posti di lavoro se si stabilisce che le imprese medio grandi possano avere dalla loro un'arma da utilizzare contro i lavoratori?
Attendiamo tutti di comprendere meglio cosa stia pensando di fare il Governo e come intenda "creare sviluppo" attraverso proposte ancor più vessatorie contro la solita fascia di cittadinanza già da tempo immemore strizzata ogni qualvolta serva alla dirigenza del Paese. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/12/2024 13:15:04 |
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