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L'Italia – dovremmo saperlo tutti da bravi cittadini italiani – è per Costituzione una Repubblica Parlamentare. Ciò significa, per i meno informati, che il Parlamento è l'unica istituzione in essere grazie alla scelta (espressa tramite elezioni) del Popolo cosidetto Sovrano.
Il nostro Parlamento poi, si divide fra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Rimane in essere – quando va tutto bene – per cinque anni. Dopodichè, si torna alle elezioni. Il Popolo quindi, potrà manifestare una nuova scelta o riconfermare la precedente. E così via.
Inoltre, il Parlamento detiene diritto di nomina del Presidente della Repubblica e può dare o meno la fiducia al Governo in carica. Egli rimane in carica per sette anni, ha potere di scioglimento delle Camere e di nomina di un nuovo Governo.
Tutto fin qui descritto, equivale alle normative vigenti nel nostro Paese.
Ma cosa significa dare fiducia o sfiduciare il Governo? Come avviene la mozione di sfiducia? Chi decide cosa? In quali casi il Governo in essere DEVE in ogni caso lasciare il posto ad un nuovo Governo?
Intanto, la mozione di sfiducia può essere presentata da una rappresentanza pari ad un decimo dei componenti delle Camere. Nel caso in cui il Governo in carica viene sfiduciato, il Presidente della Repubblica può nell'ordine: convocare presidenti di Camera e Senato ed assicurare la formazione di un altro governo, oppure decidere di sciogliere le camere e riportare il Paese a nuove elezioni.
Nel caso invece – come quello attuale – in cui il governo chiede la fiducia per garantirsi l'approvazione di un determinato provvedimento, in caso di mancata approvazione della stessa, il capo del Governo è tenuto a ritirare la mozione di fiducia.
Il Presidente della repubblica, è una figura garante della messa in atto di precise indicazioni sulla tenuta o meno di un Governo, quando questo non sia più reso forte dalla fiducia concessagli dal Parlamento.
In Italia, abbiamo una lunga storia di governi miseramente crollati ben prima dei famosi cinque anni istituzionali. In rarissimi casi la tenuta è stata garantita per tutto il periodo indicato dalla normativa Costituzionale e negli ultimi anni è riconducibile a due dei governi Berlusconi. Basta una mozione di sfiducia ed ecco che tutto cambia e si ricomincia.
...O almeno così dovrebbe essere.
Ciò cui stiamo assistendo - con l'assoluta volontà di rimanere in carica dell'attuale Governo - è pari solo ad alcuni regimi estremamente totalitaristici. Quelli cioè che rispondono solo a se stessi e travalicano anche le norme costituzionali oltre alla logica ed al raziocinio politico.
Continuando a recitare la litania del "Solo noi governeremo, solo noi resteremo, non c'è alternativa a noi..." si sta producendo intanto una sorta di "occupazione ad oltranza" dell'incarico da parte della maggioranza che fiducia o meno, resta ormai da tempo immemore ai posti di "comando" ed anche – cosa forse prioritaria rispetto al resto – ad una ulteriore stagnazione su quelle misure necessarie all'Italia in quanto a progetti di sviluppo e ripresa economica.
Oggi, pochi secondi fa, è stata approvata la fiducia – con 316 voti e 301 contrari – sul rendiconto di bilancio che l'11 Ottobre scorso, ha fatto segnare – con la votazione contraria verificatasi – un momento storico molto critico per la Politica italiana. Mai prima d'ora era accaduta una cosa del genere. Lo stesso Premier, più avvezzo a decantare la propria – immaginifica – magnificenza, ha chiesto scusa per l'accaduto. Salvo poi, tornare a spron battuto a rimarcare come – in ogni caso – il governo che presiede non sarebbe caduto neanche questa volta, nonostante le richieste in questo senso di tutta l'opposizione, ma anche a questo punto, di una larga fetta di elettorato che oggi non riconosce più fiducia al premier ed alla sua maggioranza.
La realtà che cementa la coalizione di governo però, è bene ribadirlo, non è fatta di solide basi politiche e strutturali, quanto di piccole e grandi coalizioni create la per là, al momento opportuno e cercando in ogni angolo del Parlamento ogni voto possibile a garantire il proseguio di un governo che sta mostrando ormai i suoi lati peggiori e le pesanti mancanze per ciò che riguarda il fondamento costituzionale che lo rende in essere: creare progetti e soluzioni utili per tutto il paese, per i cittadini e per il territorio.
Col voto di oggi quindi, si conferma una volta di più che l'Italia continuerà – fino a prossima fiducia – non tanto a governare (verbo che nell'accezione pura del termine, tutto significa tranne che "comandare" un Paese intero) quanto a perdurare nella quotidianità politica del nostro Paese e quindi della vita di ognuno di noi.
Nel frattempo, pare che alla maggioranza poco importi che in queste ore da Nord a Sud migliaia di persone manifestino contro provvedimenti e misure che una volta in più penalizzano i cittadini meno abbienti. E poco importa se a ben vedere, certe "fiducie" parlamentari lo sono per un voto o poco più. Per "loro" ciò che conta, è garantirsi ancora un pò di tempo nei posti di comando, garantirsi anche vitalizi preziosi quanto poco meritati dopo cinque anni di legislatura e forse, anche in alcuni casi quell'immunità che rende impunibili molti fatti altrimenti riconducibili a veri e propri crimini contro la nazione ed i suoi cittadini.
In chiusura, una notizia per tutti, che può aiutare a comprendere in che mani siamo costretti a sopravvivere: il 4 Aprile scorso per l'ottava volta da quando nel 2004 venne messa in atto dal precedente governo Berlusconi, è stata approvata la Legge mancia. Quella cioè che assegna ogni anno un milione e forse più a circa 250 Parlamentari che utilizzano questi fondi per varie "regalie" ad enti inutili, parrocchie e fantasmagoriche "fondazioni" non meglio specificate. In altrer parole: una Legge che rende legale il voto di scambio
... Complimenti, visto che nel frattempo i pesanti tagli e le nuove tasse contro i cittadini, stanno creando forti fermenti fra la cittadinanza che ormai al culmine dellì'esasperazione, scende in piazza senza patema di farsi persino picchiare dalle forze di Polizia. L'occupazione di governo ha generato un'altra occupazione: quella della Democrazia. Mentre di mancanza di occupazione lavorativa, troppe persone stanno rischiando la propria esistenza e quella dei propri cari. Come potete vedere, il senso delle cose e delle parole in Italia, assume contenuti diversi, a seconda delle persone e dei fatti cui si applicano.
Il caos... Voluto da chi governa, che sa bene come nel caos tutto sia possibile. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:44:34 |
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