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"…che in questo paese una ventenne come me debba risvegliare le coscienze di un ufficiale giudiziario ed un carabiniere per impedire un'ingiustizia è ASSURDO! Mi sembrava di parlare a due bambini... e mia madre in bagno che per poco sveniva... e un fabbro che se ne stava impalato senza dire nulla quasi fosse incapace di intendere e di volere...Oggi mi sono trovata a dover spiegare cosa vuol dire realmente definirsi "esseri umani".... assurdo ma alla fine è di questo che ho parlato all'ufficiale e al carabiniere. E soprattutto... ho guardato negli occhi tutti loro. E nessuno ha retto il mio sguardo per più di 3 secondi... Oggi non ho visto quattro uomini... ho visto quattro uomini terrorizzati da loro stessi. Nella mia vita non vorrei mai ritrovarmi nella loro posizione... quella cioè di dovermi VERGOGNARE di me stessa se posta a confronto con la mia coscienza.
Detto questo, Wally grazie infinite... mia madre probabilmente si sarebbe suicidata senza il tuo aiuto...".
Bastano queste parole scritte di pugno da Sofia – la figlia ventenne di Carmen Pigato – a Wally Bonvicini, la responsabile dell'Emilia di Federcontribuenti, per far comprendere che lunghi attimi di tensione si sono vissuti ieri mattina, al numero 22 in via Cecchin a Marostica (VI), quando l'ufficiale giudiziario, in presenza di carabinieri e un fabbro, si è presentato presso l'abitazione in questione al fine di cambiare la serratura di casa in modo da non permettere più il rientro alla signora Carmen Pigato e contemporaneamente ai cinque figli di cui è madre. Una situazione risolta grazie all'opera dell'infaticabile Wally Bonvicini – che chiamata dalla donna ha avvisato sindaco di Marostica (pure lui intervenuto), Prefetto e addirittura la segreteria del Vescovo (che ha fatto sapere che seguirà con attenzione il caso) – e di Livia De Poli che si è recata direttamente nel posto. Giunta presso l'abitazione della famiglia sfrattata, la serratura era già stata cambiata e metà del mobilio era stato imballato.
Ma perché tutto questo? Com'è possibile che giustizia e carabinieri sbattano per strada una povera donna e i suoi cinque figli? "Quando ho ricevuto – dice Wally Bonvicini – una richiesta di aiuto da parte di questa signora di Marostica, aveva già la casa venduta all'asta a causa di una fideiussione prestata in favore dell'ex marito con la Banca Antonveneta. La prima cosa che a quel punto abbiamo fatto è stato subito richiedere una perizia sui suoi conti bancari, subendo un netto rifiuto da parte di Antonveneta che ci ha negato la documentazione richiesta, comprese le copie dei conti correnti. Fortunatamente, grazie alla consegna della documentazione da parte dell'ex marito siamo stati in grado di fare la perizia, avvalendoci di Sante Scian, esperto di perizie econometriche, riscontrando l'applicazione di tassi superiori al tasso di soglia, vale a dire usurai.
A quel punto la signora Pigato ha depositato querela per usura e ha notificato al giudice dell'esecuzione la sua situazione di usurata, ma incredibilmente questo non ne ha tenuto assolutamente conto". E da qui, si è giunti alla brutta situazione capitata ieri, dove alla fine grazie alla mediazione del sindaco e alla tenacia della Bonvicini e della De Poli, si è riusciti a bloccare temporaneamente tutto – fino al 12 ottobre – e a far avere alla signora le chiavi della serratura nuova. Ma a questo si aggiungano le querele.
"E certo – conferma Wally Bonvicini – intanto abbiamo querelato il giudice e tutti coloro che avendo l'obbligo di sospendere il procedimento, non lo hanno fatto, compreso l'ufficiale giudiziario. L'usura è un reato con insito il pericolo di reiterarsi ogni qualvolta non si sospenda un procedimento che ha l'obbligo di venir sospeso. E' evidente che la fideiussione rientra tra questi e di conseguenza deve essere annullata anche la vendita della casa". Il punto è che la signora Pigato e quelli di Federcontribuenti hanno in mano una perizia che dimostra che la fideiussione di Antonveneta, era usuraia. Da questo doveva immediatamente dipendere il blocco di tutte le procedure esecutive, cosa che Antonveneta non ha provveduto a fare, al contrario reiterando sostanzialmente il reato. Ne consegue ulteriore querela.
"Abbiamo voluto segnalare questo episodio – interviene Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti Veneto – perché quanto successo alla signora Pigato, sta succedendo a tantissime altre persone e soprattutto qui in Veneto. Ma i cittadini devono sapere che ci sono gli strumenti per difendersi dalle banche o da Equitalia, dimostrando (e per la stragrande maggioranza delle volte è così) che nei propri conti con la Banca o nelle cartelle esattoriali i tassi applicati superano la soglia, oltre la quale si finisce nell'usura.
Per quel che riguarda la signora Pigato, vigileremo affinché fino alla data del 12 ottobre prossimo nessuno vada più a infastidire lei e i suoi cinque figli, già gravemente aggrediti. Se torneranno alla carica noi andremo in massa ad aiutare non solo loro, ma, tutti coloro che stanno morendo a causa dell'inerzia della politica e della giustizia davanti alla prepotenza delle banche e di Equitalia".
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:38:58 |
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