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Fino agli anni '70, nelle aule giudiziarie italiane, veniva considerato "pazzo" chiunque parlasse di mafia. Non essendo fino ad allora stata riconosciuta la presenza sul territorio di questa organizzazione malavitosa, i magistrati rigettavano qualsiasi forma di deposizione giurata in cui si parlasse di organizzazione mafiosa.
Ci vollero anni di indagini ed il coraggio di uomini come Falcone e Borsellino perchè si giungesse alla totale accettazione del fenomeno mafioso, così da dare inizio alla persecuzione dell'organizzazione stessa.
In effetti, è difficile stabilire – ancor oggi – cosa si nascondesse dietro al palese rifiuto di accettare l'esistenza di una organizzazione che già all'epoca era vastamente presente sul territorio nazionale: ignoranza? Paura? Scetticismo?
Sta di fatto, che per iniziare ad operare contro lo sviluppo della mafia, si aspettarono anni. Ed in molti casi, questo ritardo nella constatazione dei fatti e della realtà, hanno mietuto vittime.
Ai giorni nostri, dove tutto sembra poter essere messo in luce, accade che un PM venga sospeso dall'incarico perchè ritenuto "infermo di mente". La motivazione? Scandagliare profondamente nel mondo delle sette sataniche per giungere ad incrociare le indagini con il delitto che vede protagonista la povera Melania Rea ed il consorte, Salvatore Parolisi, in carcere perchè ritenuto omicida della moglie.
Il Pubblico Ministero Paolo Ferraro - stimato professionista - indaga. E lo fa col criterio di chi vuole che la verità salti fuori, ad ogni costo. Dovrebbe in effetti essere il fondamento principe di una professione quale la sua, ma a quanto pare ad un certo punto le sue indagini hanno smosso acque intoccabili. Persino per chi ha fatto del rispetto della Legge la propria missione di vita.
Indaga il PM Ferraro, scandaglia, approfondisce, incrocia dati orari e fatti. Indaga per scoprire la verità su un settore, quello delle sette sataniche, che nel nostro Paese ha mietuto morti senza quasi mai giungere all'arresto dei colpevoli. E lo fa fino a giungere ad una pista che ad un certo punto, pare intrecciarsi con gli ambienti militari, partendo dalla cittadella militare della Cecchignola a Roma. Per intersecarsi, forse, con l'omicidio di Melania Rea.
Sette sataniche all'interno del mondo militare? Rituali satanico massonici con tanto di riti sessuali ed offerte umane? Una bomba. Troppo pesante per non fare in modo che il lancio venga bloccato. Che l'esplosione non tolga la coperta su verità e realtà che è meglio per tutti non conoscere. O far finta di non conoscere. Roppi eventuali nomi di spicco coinvolti in pratiche aberranti.
Così, nel pieno di una lunga serie di indagini, nel pieno di una carriera da Magistrato, qualcosa di aberrante accade: Paolo Ferraro viene sospeso dal CSM dal proprio incarico, e spedito da due psichiatri che possano valutarne la sanità mentale.
Le perizie psichiatriche però, sia quelle pubbliche che quelle private cui si è volontariamente sottoposto il PM Paolo Ferrario, non solo non hanno confermato la presenza di disordini psichiatrici bensì ne hanno valutato l'assoluta sanità oltre ad una eccellente capacità mentale.
Non è bastato. Non è servito a nulla.
Attualmente, Paolo Ferraro continua ad essere sollevato dal proprio incarico. E combatte – calato però nell'assoluto silenzio dei Media – la sua battaglia per la verità. Una, che probabilmente vede protagonisti personaggi altrimenti dichiarati al di sopra di ogni sospetto. L'altra, sulla sua assoluta sanità mentale.
Cosa accadrà in ambo i casi? Ferraro è dienuto personaggio "scomodo". Come scomodi appaiono certi fatti, certe verità. Che è meglio tacere a quanto pare.
Forse per una volta ancora, resteremo orfani del Diritto di sapere. Di conoscere. Di giudicare.
E probabilmente, non ci sarà dato sapere se in effetti, qualcosa c'entrino le sette sataniche e le organizzazioni massoniche con il caso di omicidio che più di ogni altra notizia, sta infiammano gli animi dell'opinione pubblica.
Perchè a quanto pare, forse da sempre, piccoli e grandi poteri vanno cautelati. Persino quando l'oscenità mentale e concreta lasciano il dubbio che certe colpe, certi delitti, certe pratiche vanno puniti. Ad ogni costo. Da parte di chiunque.
Ancora una volta, la Legge e la Verità, non sono uguali per tutti. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 07:29:38 |
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