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Lotta all'evasione fiscale: l'Agenzia delle Entrate scova gli evasori su Facebook

Lotta all'evasione fiscale: l'Agenzia delle Entrate scova gli evasori su Facebook
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 18/03/2011

 
 
Ogni anno, sul bilancio di ogni cittadino Italiano, grava la somma di ben 2.800 euro. Non sono relativi ne a tasse ne a rincari di bollette. E' la cifra che ognuno paga "grazie" ai grandi evasori fiscali. In pratica: i grandi evasori – appunto – evadono grandi cifre al Fisco, che per recuperare i buchi lasciati in giro, alimentano il girone infernale della pressione fiscale. Solo ai danni dei cittadini che per forza di cose, non possono evadere: impiegati, operai, pensionati.

 

Quindi, il grande evasore non solo compie un atto illegale ma va ad aumentare la pressione fiscale e la criticità economica di chi deve già fare un bel pò di conti per tirare fino alla fine del mese.

 

170miliardi di euro l'anno: è la cifra totale, euro più euro meno, della grande evasione che intacca il nostro sistema economico ogni anno. La lotta all'evasione è il tormentone di ogni governo, di ogni cittadino, di ogni onesto contribuente. Chi più ha meno versa. Chi meno ha, più paga. E' diventata una norma. Da biasimare ma per cui sembra non si trovi soluzione.

 

Eppure, i dati che si evincono da alcuni studi, palesano la tendenza dei ricchi ad aggirare il Fisco. Nel 2010 si è rilevato che, 2 yacht su 3 sono intestati a nullatenenti. I "poveri possidenti" nei primi mesi del 2011 sono cresciuti addirittura del 6,7%. Si sa. Ma non si fa nulla in questo senso. Si continua anzi a erodere le tasche già vuote di coloro che in ogni caso i tributi li pagano all'origine. Senza se e senza ma.

 

Ogni Governo, ha le sue "soluzioni" che soluzioni poi non sono, dal momento che la storia ci insegna che quello dell'evasione fiscale è un capitolo senza fine nel libro nero della realtà italiana.
 

Se sei ricco, non solo lo sei: puoi accrescere la tua ricchezza anche grazie al fatto che puoi permetterti stuoli di commercialisti che lavorano per te al solo scopo di aggirare le normative fiscali. Ecco perchè è un pò una presa per i fondelli, quando leggiamo o sentiamo che il governo di turno sta mettendo in atto tutte le strategie del caso per combattere il cancro dell'evasione

 

Perlatro, fateci caso, i governi parlano poco dei grandi evasori, preferendo far pressione sulla Massa che proprio ricca a certi livelli non è. Il Sistema ci fa sentire artefici di un problema senza soluzione. Ma il vero problema è altrove. Lo sanno, ma fanno finta di non saperlo. Più "facile" minare chi è abituato già da tempo ad essere vessato e costretto a riparare danni altrui. Come dire che non ci si mette contro chi può permettersi lussi ed il lusso di prendersi beffe pure del Fisco. Palesemente.

 

Ma si sa, proporre certe azioni fa guadagnare punti al mercato della propaganda economica e politica di un Paese. Così, di anno in anno, di governo in governo, di buco in buco di bilancio, i ricchi continuano ad arricchirsi anche a causa delle loro grandi evasioni ed il cittadino medio si ritrova a veder corroso il proprio bilancio in odore di tragedia un mese si ed uno pure.

 

Ma dal cappello a cilindro, dal contenitore delle grandi idee, dal mercato buffo delle soluzioni dell'ultima ora, ecco spunta LA soluzione: il Fisco entra sul web, si aggrega al più famoso e grande social network del mondo e – virtualmente – gioca la sua ultima carta in ordine di tempo. L'evasione fiscale oggi, si combatte alla maniera del Grande Fratello di Orwelliana memoria. In pratica: funzionari del fisco, coperti dall'anonimato che solo il web può garantire, si intrufolano nella Rete, aprono falsi profili su Facebook, indagano sui profili altrui cercando notizie di ville, automobili di lusso e vacanze da Re. E colpiscono. Cosa, non ci è dato sapere, dal momento che – così come un funzionario del Fisco può garantirsi l'anonimato in Rete – l'utente di Facebook sul social network può pure sparare qualche cazzata sul proprio profilo ma giusto così, per farsi bello e magari acchiappare qualche fanciulla in odore di crociera o di qualche chattata galante.

 

E' solo un'idea sul nascere, ma già il fatto che il direttore vicario dell'Agenzia delle Entrate Marco Di Capua ci abbia pensato, fa riflettere da un lato, ridere dall'altro e bestemmiare dalla parte opposta.

 

Possibile mai che si debba assistere ancora una volta ad una aberrazione che in ogni caso non servirà ad altro che a confondere di più acque già ampiamente confuse e a non risolvere un bel nulla, dal momento che ogni anno si tirano giù i dati effettivi dei veri grandi evasori? E dal momento che questi dati sono conosciuti, non sarebbe giunto il momento di verificare i tanti finti poveri italiani per giungere – finalmente – ad una contro manovra fiscale che alleggerisca il cittadino medio – pagatore – e chieda a chi di dovere di contribuire alle sorti economiche del Paese?

 

Non potrà mai esserci sviluppo in una nazione che come sempre "premia" i ricchi ed abbatte la Massa. E non potremo mai parlare di equità se è sempre il cittadino medio a pagare e a ricevere vessazioni di ogni tipo. La soluzione? Che la Massa chieda a gran voce di verificare l'evasione fiscale laddove c'è sentore di malaffare. Affinchè si possa anche in qualche modo aiutare le Istituzioni a far bene il loro mestiere. Anche in questo caso infatti, l'omertà di tutti danneggia ognuno di noi. Pensateci.

 

 




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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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