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Nuova ondata di “cartelle pazze”: come difendersi dai brogli

Nuova ondata di “cartelle pazze”: come difendersi dai brogli
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 28/11/2010

 

 

Ci risiamo. Puntualmente torna un tormentone che ha tolto il sonno per più di due anni ai contribuenti Italiani: cartelle pazze. O meglio, l'invio – da parte dell'Agenzia delle Entrate, spesso senza alcun tipo di criterio – di cartelle esattoriali che al loro interno contengono anche tasse ed imposte già pagate o prescritte.

 

L'ordine di pagamento è sempre perentorio, e non consente al contribuente il tempo utile al fine di poter effettuare a sua volta controlli e ricerche di materiale cartaceo tale da comprovare l'effettivo pagamento di quanto ri-richiesto o la prescrizione dello stesso atto di notifica.

 

A nulla sono servite campagne nazionali di informazione e organizzazioni a sostegno dei cittadini che hanno creato anche class action attraverso le quali – in alcuni casi – l'Equitalia s.p.a. (agenzia addetta al recupero dei crediti da parte dello Stato) si è trovata a dover risarcire persino i danni morali a quei contribuenti vessati a volte al punto da perdere la proprietà del proprio appartamento ed in alcuni casi il blocco del conto corrente o nei casi "minori" il blocco dell'autovettura o del motociclo.

 

Eppure, il Ministro Brunetta ha legiferato anche in tal senso, cercando – attraverso il DL 212/2000 – di sanzionare ogni attività scorretta operata dalle pubbliche amministrazioni contro i cittadini.
 

Ed è bene conoscerla questa Legge, visto che riappare lo spauracchio di notti insonni dopo aver ricevuto richieste quasi immediate di denaro o con il terrore di trovarsi "ospiti" in casa propria.

 

Ad ogni modo sembra che – almeno per ora – le cartelle esattoriali colpiscano dipendenti ministeriali e pensionati, delle città di Roma, Napoli, Genova, Pescara, Verona, Bari, Venezia, Caserta, Milano, Prato, Palermo, Viterbo, Salerno, Imperia, Aosta, Cosenza, Perugia e Bologna, ma non è certamente controllabile che il resto della cittadinanza non sarà presto presa nuovamente di mira.

 

L'argomento è ormai tristemente annoso ed abbastanza conosciuto. Lo scandalo finge di non esser tale, e si ripropone. Regioni e Comuni, ribattono cassa per riequilibrare bilanci in rosso, ma richiedendo all'infinito le stesse tasse ed imposte spesso appunto già pagate.

 

Per tutti, il consiglio è sempre lo stesso: nel caso in cui si abbiano dubbi sulla veridicità del debito da onorare, recarsi immediatamente in uno studio legale di fiducia o in uno dei tanti nuovi Uffici Legali su strada che da un pò di tempo nascono in varie città, ed offrono consulenza gratuita e servizi a costi accessibili.

 

In molti casi, basterà fare questo passo per cautelarsi da doppie o persino triple richieste di pagamento oppure per procedere ad una bella opposizione in caso di cartelle prescritte.




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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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