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L’Italia ha necessità di silenzio. E di fatti.

L’Italia ha necessità di silenzio. E di fatti.
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 26/10/2010

 

 

 
(Foto: "l'urlo" di Munch)
 
Di cosa ha necessità l'Italia per risolvere le tante criticità? Di progetti, seminari, congressi, battibecchi, urla, arrabbiature? No. L'Italia – in special modo in questo tormentato periodo – ha due sole necessitò: silenzio e fatti. L'Umanità si sta perdendo in un oceano di parole. A volte dette, spesso urlate. Ci si incastra in panegirici senza fine, in conferme senza costrutto, in guerriglie verbali che non hanno testa ne coda ed alimentano ancora più la vera crisi del nostro Paese: l'assoluta staticità.

 

Un detto antico recita: "Chiacchere e tabacchiere di legno, al monte dei pegni non li prendono". Appunto. Le chiacchere non hanno valore. Non lo hanno mai avuto. Mai l'avranno.

 

Eppure, il nostro Sistema ha fatto si che il cittadino medio non riesca a far altro che passare da una parola all'altra, da un giuramento solenne all'altro, da una conferma – verbale – ad un'altra ancora. Poi, dimentica completamente di verificare se quelle tante parole e conferme sono poi state suffragate dai fatti.

 

La gente parla di coloro che parlano. Straparla di coloro che straparlano. E' tutto un chiaccherare, giudicare, affannarsi a spiegare cose palesi e ritrite: possiamo mai in questa maniera uscir fuori dai danni già evidenti di una nazione ormai oltre il limite del fallimento?

 

Le promesse non vengono mantenute. Di più: promesse non ne fa più nessuno. Non sono più necessarie. Nessuno più si accorge che dagli ambienti istituzionali, non si fa altro che giuducare e sparlare della controparte del momento.

 

Sogno una Italia silenziosa e laboriosa. Una Italia forte delle parole prese per buone ed in effetti messe in pratica. Sogno una nazione di Italiani all'ascolto delle cose fatte. Una Italia degna del nome che porta e che propone all'interno di una delle Costituzioni migliori del mondo.

 

Pensare, dire, fare. Forse qulcuno lo associa ad un gioco di bambini, ma non lo è. Quello era dire, fare, baciare. Ma pensare, dire, fare è un gioco di cui tutti abbiamo bisogno, sempre più. Perchè è esattamente di questo che abbiamo necessità. Uno stop totale alle diatribe sterili ed un inizio di realtà concreta, di fatti quotidiani che non siano sempre la perversione di un concetto.

 

Il Sistema scodella ogni ora qualcosa di cui nutrirsi. Un nuovo scandalo. Un nuovo drammatico evento. Una nuova trovata tormentone, che serva a far rimanere incollati agli schermi milioni di persone. E queste persone, pian piano, perdono il filo della ragione. Come drogati si passa da una storia all'altra, sperando che la prossima sia peggiore nei contenuti. Un abuso sulle menti umane. Eppure, nessuno ci pensa. Nessuno lo dice.

 

Incatenati da milioni di interconnessioni comunicative, si perde il lume della ragione, ed è un poco come impazzire dopo una terapia violenta che sottoponga ognuno ad una sorta di decesso emozionale. Affamati di novità aberranti, tralasciamo le vere aberrazioni, convinti di seguire davvero il filo di un qualche discorso.

 

Basta. Che nessuno più sia vittima di un sopruso come questo. Che nessuno debba ancora assoggettarsi ad un gioco sleale, ad un aberrazione, ad una violenza. Di violenza si parla e troppo spesso, ma chi parla di violenze mentali perpetrate al solo scopo di spostare l'attenzione del singolo su altri temi? La quotidiana tortura, uccide il libero intelletto di molti. Questo è il vero scempio. La vera, drammatica storia. Che non leggiamo sui giornali e non ascoltiamo in tv.

 

Disintossicarsi è cosa buona e giusta per tutti. Ripartire da zero. Riconsiderare la realtà sotto altri aspetti, che ora appaiono persino banali o impossibili da raggiungere con l'intelletto. Basta col drogarsi di parole ed immagini. Basta con il vociare sterile su misfatti orripilanti. Basta con l'accettare tutto per timore di essere puniti da un Sistema illegale.

 

Abbiate cura di voi ogni giorno, ed avrete le cure da chi vi sta costringendo a resistere ad una pressione disumana. Non temete il silenzio: auguratevelo. Perchè solo quando potremo avere il tempo di ascoltare il silenzio saremo messi in grado di guardare alle cose concrete.

 

Non è difficile provare, è essenziale anzi per la sanità mentale di tutta la Comunità. Provarci, è un Diritto/Dovere di ognuno. E la sorpresa sarà migliore di qualsiasi nuovo feuillettòn proposto agli inermi spettatori: una incredibile lucidità mentale ed una ariosa libertà di intelletto.

 

Non continuiamo ad esser vittime accondiscendenti: il premio per ognuno, è troppo alto per non voler giocare questa partita. Nel frattempo magari, possiamo smettere di giocare a qualche nuovo aberrante gioco istantaneo che come sempre, fa vincere il Banco e mai il giocatore.

 

Buona riflessione a tutti

 

 

 

 

 




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