Sei nella sezione Economia   -> Categoria:  Occupazione  
Italia: costretti a morire per il Diritto al lavoro

Italia: costretti a morire per il Diritto al lavoro
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 23/08/2010

Ghandi si starà rivoltando nella tomba. E con lui tante altre persone, meno note, che hanno combattuto strenuamente per un diritto, e per tutti.

In Italia oggi si muore per tante cause. Malattie che non trovano finanziamenti per essere curate. Depressioni da

status sociale troppo precario.
 
Solitudine ed abbandono. Ma alcuni ancor oggi, nella precaria visione di una società fallita come quella italiana, muove ancora le ultime energie e protesta. Protesta votando la propria vita ad una causa. La Causa Comune.

 

Il ricordo della signora Mariarca Terracciano, infermiera napoletana morta di malasocietà, spinta dalla disperazione a dissanguarsi letteralmente ogni giorno per protestare contro la decisione della Regione Campania di sospendere la corresponsione degli stipendi ai dipendenti della Asl 1, suoi colleghi, è un pallido ricordo nelle menti di ognuno.

 

Oggi altri scelgono la protesta estrema, visto che chiaramente le manifestazioni di piazza sono ormai divenute una sorta di "contentino" delle Masse. Un momento. Un siparietto senza contenuti. Finite le quali, ognuno torna al proprio posto. I contestatori a subire. I politici a rubare sangue ai contribuenti.

 

In queste ore, il caso di un uomo che protesta mettendo in gioco la propria vita, fa il giro delle testate nazionali ma senza troppo rumore. Che alla propaganda di governo non piace che si sbandieri troppo che in Italia si muore. Per nulla.

 

L'uomo in questione è un bidello cinquantenne. Precario. Da 25 anni. Una vita ad attendere conferme mai arrivate. Una vita a temere di perdere la dignità di lavoratore. Una esistenza di ombre cupe su una serenità che non ha colori.

 

Pietro Di Grusa – questo è il suo nome – palermitano, ha capito. Ha capito che nulla distoglierà mai l'attenzione dagli interessi economici, le speculazioni, le vessazioni che da decenni la nazione è costretta a subire. Ha capito che nessuna manifestazione, nessun sindacato, nessuna ragione salverà mai il popolo che chiede solo dignità di vita. Una dignità gettata nell'immondizia. Insieme a concetti come Futuro, Libertà e Sostegno.

 

E' cardiopatico, il Signor Di Gusa. Malattia che non avrà certamente trovato giovamento in una vita di stenti. Una vita che non ha meritato serenità. Un vero motivo non esiste. Ma è così e basta. Per molti. Per troppi. Comprende che solo i gesti estremi ormai nel nostro paese, possono eventualmente far alzare la testa a chi la tiene troppo spesso calata sugli affari propri. Ed ammesso che la testa qualcuno di quelli che "contano" la alzi, nessuno mai ti darà certezza che quel gesto estremo sia servito a qualcosa.
 
Sceglie lo sciopero della fame e sceglie di non curare la propria cardiopatia: i medici sono preoccupati. ma nulla lo fa desistere dal suo intento: morire per esistere.

 

In Italia ormai per vivere, qualcuno deve morire. No, nessuna bomba. Nessuno sparo. Nessun terrorismo di parte. La guerra oggi, la fanno silenziosamente i cittadini. Che non sparano. Non gettano bombe. Non aggrediscono con i coltelli in mano. Semplicemente...Muoiono. Ed il sospetto è che poi, dopo la morte, chi rimane – le persone per cui si è combattuto così strenuamente – non otterranno nulla di ciò che hai chiesto morendo.

 

A Palermo la vita è un sogno. Nel senso che troppi sognano di poter vivere degnamente. Un bidello precario a Palermo, vale meno di un pallet di spazzatura venduta al mercato nero dello smaltimento dei rifiuti. Altro che valore umano.
 

Eppure...Se non esistessero bidelli degni d'esser chiamati Uomini ed infermiere che fanno amare d'esser Donna, l'Italia oggi sarebbe un enorme discatica a cielo aperto.

 

Non esprimo parole nei confronti di chi ha strappato il potere dalle mani del Popolo Sovrano. Non ci sono parole perchè di parole questa Italia è troppo piena. E chi fino ad ora negli anni, ha tenuto il timone della nosta nave, oltre alla bussola ha perso anche il senso del navigare.

 

Un silenzio potente forse è la risposta. Un silenzio degno di Italiani degni d'esser chiamati tali.

Io credo fermamente in ognuno di questi italiani che per timore fino ad ora, hanno solo parlato. Arriverà il giorno del grande silenzio, e calerà su alcuni come il giorno del Giudizio. Quel giorno, saremo tutti salvi. Morti per nulla compresi.

 

Abbiate fiducia
 
Emilia Urso Anfuso

 

 

 

 




Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 21/11/2024 06:59:09

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Occupazione

Autore: Emilia Urso Anfuso - Redazione Economia
Data: 24/05/2020
Decreto rilancio: approvato il Bonus colf e badanti

Nella precedente versione del decreto, gli importi del sostegno economico erano stati fissati dai 400 ai 600 euro...

Leggi l'articolo

Autore: Andrea Pascale - Redazione Economia
Data: 10/05/2020
Fase 2, allarme delle imprenditrici: ''Le donne rischiano di essere tagliate fuori''

“Nel dibattito sulla fase due le donne sono del tutto assenti. Il Governo sembra essersi dimenticato di mettere le imprenditrici e le lavoratrici... 

Leggi l'articolo

Autore: Fausta Tagliarini - Redazione Economia
Data: 30/04/2020
Covid-.19: Cassa Dottori Commercialisti: online il bando per contributi agli iscritti

È online da ieri sul sito della Cassa Dottori Commercialisti il bando per la richiesta di contributi assistenziali a supporto degli iscritti che lavorano in uno studio professionale in affitto.

Leggi l'articolo

Autore: Redazione Economia
Data: 27/04/2020
Settore ristorazione: si rischia il fallimento

Moriranno oltre 50.000 imprese e 350.000 persone perderanno il loro posto di lavoro. Bar, ristoranti, pizzerie, catering, intrattenimento, per il quale non esiste neanche una data ipotizzata...

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -