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(Caravaggio: "La sepoltura di Cristo")
" Senza nulla eccepire sulla serietà dei ricercatori che han lavorato a quest'indagine, è francamente azzardato affermare che i resti ossei trovati, fra tanti, nell' ossario della cripta presso l'attuale cimitero di Porto Ercole, e precedentemente sepolti nell'antico cimitero di San Sebastiano, appartengano, con una probabilità dell'85%, a Michelangelo Merisi da Caravaggio. Per il semplice motivo che, non avendo avuto Caravaggio figli, né essendoci stati- per quanto sappiamo -discendenti diretti dei suoi fratelli, Caterina e Giovanbattista ( che era un prete cattolico), qualsiasi confronto, pur accurato e scientificamente corretto, tra il DNA delle ossa di Porto Ercole e quello di presunti discendenti del pittore ( come i tanti Merisi o Merisio che vivon tuttora a Caravaggio e dintorni ) non può avere che un valore molto approssimativo.
Per cui eviterei i soliti trionfalismi massmediatici, col prevedibile contorno di dispute campanilistico-politiche sulla definitiva tumulazione dei resti, tra Milano ( città dove il Merisi, come ormai definitivamente provato anche dal certificato di battesimo trovato nel 2007 nella parrocchia di S.Stefano in Brolo, nacque il 29 settembre 1571) e Caravaggio, paese della sua famiglia. Anche perché le povere ossa del Caravaggio, dovunque si trovino, dopo una vita così travagliata probabilmente non chiedono altro che riposare in pace".
Sui risultati – largamente pubblicizzati negli ultimi giorni dalla stampa – dell'indagine interdisciplinare ( con ricorso anche al test del carbonio 14) voluta dal Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storico-Culturali e Ambientali, presieduto da Silvano Vinceti, e svolta dall'equipe guidata da Giorgio Gropponi, docente del Dipartimento per la Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna, è scettico Maurizio Marini, tra i massimi specialisti mondiali del Caravaggio, docente emerito di storia dell' Arte alla "Sapienza" di Roma, e autore, negli anni '70, del primo "corpus" filologico delle opere del Merisi, ora in via di ripubblicazione.
Con altri studiosi, come Maurizio Calvesi e la scomparsa Mia Cinotti, Marini fa parte d'un gruppo di "caravaggisti" più giovani, non strettamente collegati alla scuola del mitico Roberto Longhi ( il critico che nel 1913, a soli ventitrè anni, con un approfondito saggio avviava la riscoperta del grande pittore lombardo, a lungo ingiustamente emarginato dalla critica classica e romantica ). Insieme al celebre Sir Denis Mahon, consulente artistico di Buckingham Palace, Maurizio Marini nel 2006 è stasto determinante per la definitiva attribuzione al Merisi della tela "Vocazione dei Santi Pietro e Andrea", dal '600 presente nella collezione artistica di Hampton Court.
E nel 2002 ha promosso la realizzazione, a Porto Ercole, d'un monumento a Caravaggio, dopo il ritrovamento d'un atto ( già apparso negli anni '50 e poi smarrito) che dimostra definitivamente la scomparsa del Merisi, il 18 luglio 1610, non in rocambolesche circostanze sulla spiaggia della Feniglia ( come spesso sostenuto dai suoi principali biografi), ma più tranquillamente, per malattia, nell' ospedale cittadino di S.Maria Ausiliatrice ( oggi un semplice appartamento privato nel centro storico di Porto Ercole).
Marini è intervenuto parlando come relatore a un incontro sulla vita e le opere del Caravaggio nel 400mo anniversario della morte ( luglio 1610-.luglio 2010), organizzato a Cori, cittadina laziale ricca di resti archeologici, dall'associazione culturale "Il Sole", che ha un fitto programma di iniziative per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali. L'incontro è stato coordinato da Fabrizio Federici,giornalista responsabile della redazione Cultura de "Gli scomunicati", funzionario della Sovrintendenza al Polo Museale Romano.
" Ci è sembrato giusto aprire il nostro programma con un incontro sul Caravaggio quattrocento anni dopo – spiega Mariolina Di Rienzo, presidente dell' associazione – trattandosi d'un artista non solo attualissimo, ma per il quale ( come per Leonardo da Vinci, ad esempio )sono possibili diverse chiavi di lettura, tutte singolari e affascinanti. Con questa nuova associazione vogliamo portare il nostro "granello di sabbia" alla rinascita, specie fra i giovani, dell'amore per l'arte, la cultura, la ricerca seria e disinteressata.In un mondo sempre più oppresso da quella che non esitiamo a definire la melassa massmediatica". |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 06/01/2025 17:58:44 |
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