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Italia: si prende ai poveri per dare ai ricchi...

Italia: si prende ai poveri per dare ai ricchi...
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 30/04/2010

 

 

La crisi c'è. Punto. Si fa qualcosa di concreto per aiutare la popolazione? Nossignore. La piccola casta di milionari in Italia sovrasta sempre più il grande clan dell'italiano medio. Quello che a stento arriva a fine mese e quelli – in crescita – che non solo non arrivano a fine mese, ma hanno di fronte un futuro certamente tangibile, di povertà e disperazione.

 

E' accettabile tutto questo? Assolutamente no. In una nazione dove negli ultimi due anni si è parlato a schiovere della crisi che stiamo vivendo, utilizzandola a seconda dei periodi come "non reale" "reale"  "già passata" "ancora da arrivare", la verità dei fatti è davanti ai nostri occhi. Ineluttabile. Troppe famiglie ma anche single, guardano all'oggi ed al domani immediato con gli occhi velati di disperazione.

 

In tutto ciò, un bailamme di scandali e scandaletti, politica che implode, stipendi da favola che vengono non solo puntualmente versati ma anche addirittura aumentati. Il divario sociale trascende il limite della decenza e della sopportazone.

 

In tutto questo, nessun tipo di soluzione reale. Si sta lasciando languire la popolazione senza peraltro proporre metodi atti a garantire la dignità umana.

 

Cassaintegrati, precari, impiegati pressati fiscalmente, pensionati...
 
Nessuno alla dirigenza del Paese che indichi qualcosa di certo e fattibile.
 
Basterebbe ad esempio esonerare per un periodo di tempo al pagamento delle bollette per i servizi di luce e gas. Certamente le aziende fornitrici dei servizi non fallirebbero.

 

Invece no: oltre al danno le beffe. Distacchi di luce, gas, telefono ed acqua che aumentano. Non si guarda in faccia nesuno e non si fanno sconti a nessuno. Se rientri nella lista dell'Italiano medio, devi sopportare anche questo.

 

L'Italia rischia un futuro a breve molto simile all'Argentina che tutti più o meno abbiamo in mente.

 

La dirigenza della nazione non fa assolutamente nulla per sostenere la popolazione. Non genera vere strategie. Parla ma non realizza. Nel frattempo, migliaia e migliaia di persone si vedono costrette a rinunciare a tutto. Persino a campare. Le cronache non riportano tutti i casi di suicidio che si stanno verificando in questi ultimi tempi. Anche se i dati sono davvero allarmanti.

 

Non si può accetttare supinamente di non vedersi riconoscere il Diritto di Esistere. Non si può convivere in una Comunità che supporta il ricco ed uccide il ceto medio e basso.

 

"Non ci sono soldi", è la tirintena che sentiamo da anni. Ma poi chiediamoci tutti: come mai i soldi ci sono eccome per pagare gli stipendi dorati dei politici giù fino all'ultimo comnsigliere regionale che minimo percepisce 7.500 euro al mese?

 

Perchè dovremmo accettare questa incredibile disparità? Questo incredibile delirio che toglie a chi ha già poco e nulla? Perchè dovremmo continuare a farci uccidere socialmente per favorire la ricchezza di chi mette le mani sulla povertà di molti?

 

La dirigenza dell'Italia è un Robin Hood al contrario: toglie ai poveri per dare ai ricchi.

 

Auguriamoci che, una notizia di queste ore non appassioni troppo chi ci governa.
 
Sembra che in India sia stato individuato un asceta che a quanto pare non mangia e non beve da 70 anni.
 
Settanta si, avete letto bene. Attualmente è sotto costante osservazione in un ospedale militare. Sembra che i medici stiano studiando come sia possibile che quest'uomo viva da quasi un secolo senza toccare acqua e cibo.
 
E le dichiarazioni che trapelano da un lato fanno orrore. Dicono che, se verrà scoperta la motivazione per cui non mangiando e senza bere si possa continuare a vivere, sarà un grande progresso per la Ricerca. Che potrà così controllare – in casi di estrema criticità – la sopravvivenza degli Esseri Umani insegnando - appunto - come sopravvivere senza acqua e cibo.

 

Che non sia un modo per metterci tutti a dieta perenne pur di risparmiare ancora ed ancora sul nostro "costo sociale"?

 

Riconsideriamo le nostre vite, Signori. Poichè se non saremo noi a farlo, nessuno le prenderà più in seria considerazione. E sarà tardi. E sarà impossibile porvi rimedio.
 
 




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