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Si continuerà ad odiare tutti quelli che si hanno attorno e che ci fregano il posto auto come di consueto. Normalità insomma fino a pranzo a parte l'eventuale gesto ruffiano di qualche capoufficio che fa trovare a tutte le sue dipendenti il mazzetto di mimose sulla scrivania.
Arriva ora di pranzo e come ogni anno al telefono le donne si organizzano. Programmano l'uscita serale. Non ci sono pargoli che tengano. In alcuni casi la prole viene abbandonata sugli scalini freddi di una chiesa o messa nella ruota di un convento.
E noi ometti? Siamo li in attesa di notizie. Speranzosi.
"Stasera esco con le amiche"
Eccola arrivata l'agognata comunicazione.
Parte allora la contro serata.
Mentre loro, le donne, spenderanno l'equivalente di mezzo stipendio tra ristorante con relative molestie ai camerieri, sbornie da scaricatori di porto liguri e tour dei locali stracolmi di escort maschi, a noi ometti rimane quello che da tempo non potevamo piu' fare. Finalmente una serata tutta per noi. In questo senso la festa delle donne rende felici tutti. Ma proprio tutti. Anche gli uomini
Si va dal fumoso pokerino in salotto sul tavolino buono organizzato con gli ex compagni di liceo, alla partita su maxischermo e se non c'e' la Champions si rivede la finale dei mondiali registrata su DVD.
Alcuni partono per una veloce capatina a Parigi approfittando della notte brava della moglie. Alcuni da Parigi non tornano neanche più.
Mentre le casalinghe si riuniscono per parlare dell'ultima puntata del grande fratello, noi si potrà finalmente dedicarci alla lettura di Baudelaire con musica classica in sottofondo.
Ai più giovani maschi il ruolo di pappagallo. Sguinzagliati per le vie della città tenteranno di tenere a bada una massa cos¨¬ enorme di donne da non sapere dove guardare prima in realtà con l'unico risultato di essere presi per i fondelli fino a notte tarda.
Con buona pace di tutti fino al 9 Marzo quando tutti si ritorna al proprio ruolo. Gli uomini in cucina, a stirare i panni ed a lavare i piatti. Le donne pronte al lavoro che si fa con un unico dito.
Come è noto esistono tre tipologie di lavoro.
Quelle che si fanno con dieci dita: i lavori manuali e faticosi.
Quelle che si fanno con tre dita: si tiene la penna tra indice, medio e pollice. I lavori di concetto.
Quelli che si fanno con un dito: quando in modo imperativo si ordina cosa fare. Questo è il ruolo che tocca alle donne da un po' ormai.
Ad Maiora. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 10:38:29 |
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