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G8 2009: un miliardo di euro volato via. Svegliati, Popolo!

G8 2009: un miliardo di euro volato via. Svegliati, Popolo!
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 26/02/2010

 (Video: una panoramica dell'Aquila nei giorni del G8)

 

Cinquecentododici milioni 474 mila euro. 327 milioni 500 mila euro. Cifre da capogiro. Che una nazione potrebbe utilizzare per scopi civili. Circa un miliardo di euro. Dei contribuenti. Volato via in circa un anno per un summit di tre giorni. Il G8 2009.

 

La prima cifra - cinquecentododici milioni 474 mila euro – è l'ammontare del costo complessivo per l'organizzazione del G8 all'Aquila. La seconda cifra - 327 milioni 500 mila euro – è il denaro speso per l'inizio dei lavori strutturali ed organizzativi – mai conclusi - per il G8 alla Maddalena.

 

Sono cifre che fanno male. A tutti. Tranne a chi le spende ad onta di una intera popolazione.

 

Se poi andiamo a "spulciare" alcune voci nella nota spese del G8 all'Aquila, c'è di che arrabbiarsi. Alquanto. Per l'acquisto di pregiati asciugamani – tutti con cifra personalizzata – abbiamo speso la bella cifra di 24.000 euro. Niente, in confronto ai 350.000 euro spesi per l'acquisto di televisori digitali ed al plasma. Ed una ciliegina: altri diecimila euro volati via per comprare bollitori per il the (saranno stati in oro 24K…) ed altri 22.500 per ciotoline in argento firmate "Bulgari".

 

Mentre in Italia si parla di debito pubblico, crisi economica, tagli ai finanziamenti a tutto tondo, mentre si percorrono le strade impervie di scandali politici ed amministrativi, c'è chi allegramente spende e spande i soldi dei contribuenti, costretti a vivere di tozzi di pane e briciole, negazione dei diritti fondamentali dell'essere umano e nessun tipo di reale sostegno economico.

 

Nei giorni di preparazione al G8, l'Aquila era ancora uno scenario di disperazione. Le tendopoli accoglievano migliaia di persone. La dignità stracciata fra la perdita della propria storia pregressa ed un territorio tirato su a sabbia e sangue. Intanto, si pensava a tirar su ex novo un campo da baseball in onore di Obama ed a creare luoghi sontuosamente accoglienti per un gruppetto di potenti ed i loro nutriti staff.

 

Fa male. Fa male alla mente. Pensare che si possa spendere un miliardo di euro solo per spese di rappresentanza. E poi, lesinare al centesimo quando si tratta delle esigenze sacrosante di una intera nazione.

 

Nel Decreto Legge 39/2009 – quello creato per la ricostruzione post sisma in Abruzzo – i finanziamenti promessi arriveranno – forse – nel giro di una ventina di anni. Nel giro di pochi mesi, gli stessi dirigenti politici sperperano un miliardo. Molto più di quello che viene messo a disposizione per le urgenze nazionali. Quelle vere: non quelle create ad hoc per favorire l'accesso al credito attraverso la Protezione Civile.

 

Siamo un Paese che ha perso la ragione. Una nazione che ha i più alti costi di rappresentanza in Europa. Un territorio ove non si esce un centesimo per realizzare progetti strutturali o di sostegno alle fasce deboli. Non è possibile, accettare ancora.

 

Nell'Aprile 2009, si tenne anche il G20 a Siracusa. Quello sull'ambiente. La Prestigiacomo – siciliana – decise per l'occasione di tenere il Summit presso il Castello Maniace, una mirabile costruzione datata 1200, chiusa al pubblico da circa trent'anni.

 

Riaperto e riattato il castello, e dopo averlo utilizzato per il Summit per tre giorni, ecco che il Castello Maniace torna a chiudere i battenti. Come una villa al mare di una ricca e capricciosa signora che di case ne ha talmente tante, da stufarsi presto di un luogo di vacanza.

L'Italia è degli Italiani. L'Italia non è la residenza del Governo di turno. Il denaro dei contribuenti, deve essere utilizzato per le emergenze del territorio e della popolazione, non per i Party di lusso a seconda del caso e del periodo.

 

Stiamo pagando con il respiro, gocce di follia per un Potere delegato a chi lo usa solo per aumentare la propria personale ricchezza ed il prestigio del singolo.

 

Non è possibile. Non è ammissibile. Non è così che immaginavo il mio presente, ne quello dei miei compatrioti. Che hanno creduto in fiumi di parole per decenni. Mentre – concretamente – i fatti parlavano di altro.

 

"Svegliati Italia", mi viene da dirvi. Che non si può restare ancora a guardare palcoscenici viziati di Potere e denaro. E non si può guardare in faccia un nostro simile, costretto magari ad elemosinare un piatto di minestra perché ha dovuto dare il Culo e l'Anima al Nulla, senz aper questo ricevere qualcosa in cambio.

 

Non lasciare che il declino di questa nazione faccia altre vittime. Perché la prossima vittima, potresti essere tu. E non potrai far altro, che entrare nel girone dei folli, che hanno creduto di capire, mentre un'altra realtà sconfiggeva un intero popolo e le sue speranze.

 
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