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Ciò che non viene detto:

Ciò che non viene detto: "Reddito Minimo Garantito" ecco come fare domanda.
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 16/09/2009

(Video: la manifestazione unitaria dei Sindacati tenutasi a Roma il 28 Marzo 2009)
 
Mentre da mesi e mesi, i media nazionali coinvolgono l'Opinione Pubblica sul feuilletton epocale che vede il Premier Berlusconi protagonista quotidianamente di qualche nuovo evento, passano sotto totale silenzio, informazioni preziosissime per i contribuenti.
 
A quanto pare, il carrozzone mediatico nazionale riesce appieno nel suo intento: parlare non tanto delle problematiche di una intera nazione ma di quelle molto più circoscritte ad un unico personaggio. Cosa accade nel frattempo fra uno scandalo, una nuova boutade fra testate nazionali e qualche stralcio di dibattito da dramma ottocentesco, è letteralmente oscurato sotto la coltre pesante dell'Informazione di Stato. Che sempre più mostra la sua reale valenza: essere l'ufficio stampa di Governo.

 

Ordunque, fra le informazioni preziose ai cittadini, una in particolare è meritevole di segnalazione. Fosse solo perché appunto nessuno ne parla e guarda caso trattano di agevolazioni economiche per gli italiani.

 

Parliamo di "reddito minimo garantito". Questa forma di sostegno economico che di seguito verrà spiegata nell'iter da seguire per ottenerne il riconoscimento, non è nuova così come invece viene propagandato in alcuni comunicati stampa regionali.

 

Già nel 1998 con il Decreto N° 237, venne istituito – a livello sperimentale – quello che all'epoca venne denominato "Reddito Minimo di Inserimento". Prevedeva un sostegno economico per le famiglie al di sotto di un certo reddito o a reddito zero in cambio della partecipazione dei beneficiari a programmi d'inserimento mirati e personalizzati che comprendevano anche l'impegno degli stessi in attività di utilità sociale.

 

Il Reddito Minimo di Inserimento in origine era esteso a tutte le Regioni che successivamente finita la sperimentazione statale nei loro piani sociali, lo hanno mantenuto - anche se solo sulla carta - sotto forma di reddito di cittadinanza o RUI, reddito di ultima istanza.  

 

Il Governo Berlusconi non ha approvato il ri-finanziamento del sostegno economico. Punto. Non se ne parla più.

 

Ma ecco che, in piena crisi economica e con una prospettiva di precariato in aumento per la stagione invernale, la Regione Lazio programma e mette in atto nuovamente la possibilità per i cittadini laziali di poter accedere al fondo.

 

Peccato certo, che i cittadini debbano trovare da se le informazioni, e che i tempi per le richieste siano state definite dal primo al 30 Settembre 2009. Un tempo brevissimo. Nessuna comunicazione di massa. Molte regole che "scremano" alquanto i possibili candidati a questa forma di contributo.

 

E' necessario infatti:


- avere residenza da almeno 24 mesi nella Regione Lazio

 

- avere una età compresa fra i 30 ed i 44 anni (il limite d'età peraltro viola la normativa vigente in tema di lavoro e di conseguenza di inoccupazione)

 

- essere iscritti al Centro per l'Impiego come inoccupati o disoccupati/precariamente occupati. Si deve quindi possedere lo stato di disoccupazione, che si mantiene anche se si è occupati (con lavoro dipendente o autonomo) quando il reddito annuo percepito è inferiore all'importo di 8.000 euro,

 

- reddito personale imponibile non superiore a 8.000 euro nell'anno precedente a quello della domanda

 

- non avere maturato i requisiti per il trattamento pensionistico
 
Una volta messa insieme la documentazione che attesta di essere in regola con i requisiti richiesti, è necessario compilare i moduli per presentare la domanda, che sono reperibili presso:
 
- il Comune capofila del distretto socio-sanitario cui appartiene il comune di residenza del richiedente
- nel Municipio di appartenenza, per chi risiede nel comune di Roma
- negli uffici di Poste Italiane Spa del Lazio
La domanda, debitamente compilata, deve essere consegnata:

1. all'ufficio protocollo del Comune
Per i soli residenti del comune di Roma, al Municipio di appartenenza.
Le domande possono essere consegnate direttamente, oppure spedite con raccomandata e ricevuta di ritorno.

Le domande devono essere consegnate o spedite dal 1° al 30 settembre 2009: è fondamentale, a pena di nullità della domanda stessa, allegare anche una fotocopia del documento di identità.
 
A questo punto, l'aspettativa in caso di approvazione della richiesta è di un sostegno mensile economico non superiore ai 7.00 euro per un anno,  pari a 580 euro mensili. Ed all'erogazioni di alcune prestazioni indirette come la circolazione gratuita sui mezzi pubblici locali e la gratuità dei libri di testo scolastici.
In tempi come questi, sarebbe auspicabile che da parte del parterre politico nazionale si mettesse più energia ed attenzione a fatti strettamente legati alla sopravvivenza dei contribuenti di fascia debole, piuttosto che agli scontri mediatici che ormai affollano la quotidianità di tutti e sommergono le reali esigenze di una intera nazione.

Ancora una volta, la contro prova che l'Italia è un Paese ove il Sociale deve lasciar spazio all'intransigente mondo del potere che non concede sconti a nessuno. Soprattutto fra chi ha maggiori necessità di ritrovare una perduta dignità di vita.
 

A questo link, il testo della Normativa

 
Questo il fac-simile del modello di domanda

 

Le istruzioni per la compilazione

 





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Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
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