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Che l' Università italiana, da molti decenni, sia non solo gravemente malata, ma anche profondamente marcia e corrotta, è noto da tempo. Del resto, a documentare il degrado dei nostri atenei, in termini di sprechi, gestioni familistico-clientelar-mafiose, corruzioni di stampo terzomondista, stan provvedendo (o almeno dovrebbero ) anche varie inchieste penali, da quelle sulle "Cattedre pulite" a Roma, Bari, Firenze e altre importanti Università ai filoni d'indagine sulla "Sapienza" di Roma ( nomine di alcuni docenti, irregolarità nei bilanci e in varie consulenze esterne, lavori di ristrutturazione del Policlinico "Umberto I", ecc… ): tutte citate dalla stampa, e anche oggetto di appositi saggi.
Ma "Baroni e Magliari-Memorie di un professore universitario" ( edito da Aracne, casa da tempo specialmente attenta a tutto quel che riguarda l'innovazione, pp. 213, e. 10,00) è un libro davvero unico perché scritto da un celebre docente universitario, da poco in pensione. Una denuncia dall'interno dei mali clientelar-corporativo-affaristici che da decenni affliggono la facoltà di Medicina di una delle nostre più antiche Università, un "J' accuse" tanto più vibrante quanto puntualmente sostenuto dai documenti ( atti del Ministero e dell' Università, atti giudiziari, verbali di assemblee societarie, bilanci, indagini della Guardia di Finanza, ecc…).
Partendo dalle tristi vicende d'un concorso per docenti di Medicina bandito nel 1992, poi completamente annullato, nel '98, dal Consiglio di Stato per gli accertati rapporti d'interesse fra vari candidati vincitori e altrettanti commissari, l'Autore, Cesare Tonceno, pone sotto accusa una frangia consistente della comunità accademica, cui egli stesso appartiene: che ha dovuto combattere impegnandosi in vari procedimenti giudiziari, e perdendo addirittura per strada il caro amico e collega Gigi, scomparso nel 1999 in un incidente stradale, in circostanze a dir poco sospette.
E svelando, così, i perversi meccanismi che, specie dopo il '68 ( è ora di riconoscerlo onestamente), han trasformato le solenni Università degli anni '20-'50 in meri centri di potere, dominati da consorterie che mortificano quotidianamente le finalità istituzionali degli Atenei, gestendo il tutto, non di rado, con venature criminali, quasi da "Cupola" mafiosa ( del resto, una delle ricordate indagini della magistratura ha ampiamente accertato, anni fa, i legami tra uno dei docenti inquisiti e la criminalità organizzata pugliese).
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 06/01/2025 18:06:25 |
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