L'OCSE ha abbassato le sue previsioni del PIL globale di mezzo punto percentuale rispetto alle paure del coronavirus lunedì al 2,4 per cento, il più basso dalla crisi finanziaria del 2008, poiché l'Italia ha dichiarato di aver superato i 50 decessi mentre il bilancio degli Stati Uniti ha raggiunto sei e la Francia ha riportato un terzo decesso.

L' epidemia di coronavirus avrà un grande impatto sulla crescita economica in tutto il mondo quest'anno, l'OCSE ha abbassato le sue previsioni del PIL globale di mezzo punto percentuale al 2,4%, il tasso più basso dalla crisi finanziaria del 2008-09.

Tale previsione presuppone che l'epidemia virale svanisca quest'anno, ma un focolaio più grave "indebolirebbe considerevolmente le prospettive", ha affermato il gruppo delle economie di libero mercato.

Già l'economia globale rischia una contrazione totale nel primo trimestre, ha affermato l'OCSE, nel suo primo studio completo sull'impatto sulle principali economie mondiali.

In Cina , dove il virus soprannominato COVID-19 è emerso a dicembre, la crescita annua del PIL dovrebbe raggiungere solo il 4,9 per cento, un calo di 0,8 punti rispetto alle previsioni di crescita originali dell'OCSE annunciate lo scorso novembre.

"Le contrazioni della produzione in Cina si fanno sentire in tutto il mondo", ha affermato l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico di 36 membri, mentre l'epidemia continua a battere la produzione, il commercio, il turismo e i viaggi d'affari.

Gli sforzi per contenere il virus in Cina hanno comportato quarantene e restrizioni di lavoro e di viaggio che hanno causato ritardi nel riavvio delle fabbriche dopo le vacanze di Capodanno lunare, nonché tagli drastici nelle attività del settore dei servizi.

Una cessazione virtuale del turismo in uscita dalla Cina ha rappresentato "un notevole shock della domanda avversa a breve termine", ha aggiunto l'OCSE.

Quasi 90.000 persone sono state contagiate in oltre 60 paesi e oltre 3.000 persone sono state uccise mentre i governi si affrettano per evitare che l'epidemia si trasformi in una pandemia.