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L'esempio dei “Food Busters”, da associazione locale a realtà nazionale contro lo spreco alimentare Appuntamento a Falconara il 5 febbraio con i rappresentati delle istituzioni e i responsabili di associazioni da tutt’Italia, per un confronto su leggi e modalità di recupero e ridistribuzione del cibo. Organizzatrice di “Spreco alimentare, da rifiuto a opportunità” è la onlus Foodbusters, nella giornata nazionale a tema. FALCONARA MARITTIMA (An) 03 gennaio 2020 - Capire e conoscere cosa si sta facendo contro lo spreco alimentare sui territorii. Il convegno di mercoledì 5 febbraio Falconara Marittima si trasforma in laboratorio di idee per un coordinamento tra le Associazione italiane, per approfondire un tema sentito con urgenza sempre maggiore, che unisce i temi della eco sostenibilità e del contrasto alle ingiustizie. Appuntamento al Centro cultura Pergoli, piazza Mazzini 2, dalle 15,30 alle 18,30. L’iniziativa, col patrocinio del Consiglio regionale delle Marche e del Comune di Falconara, è organizzata dai Foodbusters, ossia, “Gli acchiappacibo”, associazione falconarese attiva per il recupero, e la ridistribuzione delle eccedenze alimentari di qualità. Organizzato proprio nella giornata dedicata al tema, il convegno chiama a raccolta esperti di associazioni locali e nazionali impegnati nella lotta allo spreco, così come referenti istituzionali su normative regionali e nazionali a favore del giusto utilizzo delle eccedenze alimentari. La giornata è all’insegna del confronto, aprono la conferenza i volontari di Foodbuster con la loro testimonianza, seguono gli interventi di Stefania Signorini, sindaco di Falconara; Emanuele Lodolini, firmatario della legge nazionale 166/2016 contro lo spreco; Piergiorgio Fabbri, relatore di minoranza della legge regionale 32/2017 contro lo spreco; Augusto Bordoni, segretario dell’associazione Aiuti in Vallesina Onlus. Interverranno da remoto: Antonio Scotti, dell’associazione pugliese Avanzi Popolo Onlus; Mariateresa Gilbo dell’associazione Equoevento Onlus. Modera il giornalista Vincenzo Varagona. Spiegano gli organizzatori: “Il convegno vuole fare il punto su ciò che si è fatto e si sta facendo sul territorio nella lotta allo spreco alimentare. Faremo leva sulla nostra esperienza e modalità di contrasto al problema. Affinché l’eccedenza alimentare da rifiuto possa diventare un'opportunità di equità e rilancio sociale per persone in difficoltà, oltre che occasione di ulteriore e necessaria tutela ambientale a vantaggio della collettività”. I Foodbusters sono un gruppo di persone che hanno fondato la prima associazione Onlus di recupero cibo nelle Marche ed è fra le primissime in Italia, paese dove in media sprechiamo ogni anno 65 kg di cibo pro capite. Una quantità che, secondo il Food Sustainability Index, ci pone in Europa al 13esimo posto per cibo sprecato. Con gravi dispersioni di risorse e danni per l’eco-sistma. Per esempio, la frutta e verdura che in tutto il pianeta gettiamo ogni anno, per essere prodotta richiede oltre 73 milioni di metri cubi di acqua. Un’enormità. Ribaltare lo spreco in una opportunità si può. UNA STORIA DI “SUPEREROI DEL QUOTIDIANO” IN LOTTA CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE: ECCO I “FOODBUSTERS” Cresce la sensibilità contro lo spreco alimentare e lo dimostra il raddoppio dei volontari dell'Associazione Foodbusters, associazione che celebra la VII giornata nazionale contro lo spreco di cibo, ideata ed istituita dal Ministero dell'Ambiente in collaborazione con la campagna Spreco Zero. La onlus di Falconara, che ha la sua sede operativa ad Ancona, ha iniziato la sua attività di recupero cibo nel 2017 e in pochi anni è riuscita a quadruplicare gli interventi arrivando anche in Sicilia, Umbria, Emilia Romagna e Abruzzo. Il ricavato delle azioni di recupero è stato donato nel 2020 a dodici mense sociali nelle regioni coinvolte dagli interventi. Ma chi sono i Foodbusters? Sono un gruppo di persone (oggi sono sedici volontari) che hanno fondato la prima associazione Onlus di recupero cibo nelle Marche, fra le primissime in Italia. Nel 2018, proprio per consolidare l'efficacia delle azioni, i Foodbusters hano dato vita a delle partnership con enti e associazioni, tra cui, il Comune di Falconara (AN), Legambiente e l'Ass. Kairos di Collemarino di Ancona. Tra le recenti iniziative nel periodo post natalizio sono stati raccolti presso i privati circa quattrocento confezioni di dolciumi, che sono stati consegnati ad associazioni benefiche, tra cui la mensa di Suor Pia (Padre Guido) di Ancona, la Tenda D'Abramo di Falconara, la San Vincenzo De Paoli di Senigallia e la Caritas di Jesi. La storia dei Foodbusters Questa storia comincia con un pranzo di matrimonio. Uno di quei pranzi in cui, di solito, si mangia fino allo sfinimento abbuffandosi ben oltre il bisogno, ma alla fine avanza sempre tanto ottimo cibo… Cibo che, molto spesso, finisce nella spazzatura. Il matrimonio in questione è quello di Simona e Diego, una coppia che da sempre, nel proprio cammino di vita in comune, ama perseguire in modo concreto ideali di semplicità, rifiuto degli eccessi e solidarietà; proprio per questo il loro giorno più bello scelgono di festeggiarlo tra pochi intimi, senza sprechi, senza esagerazioni. Eppure, alla fine della festa, il cibo avanzato dal menu di nozze è tantissimo; così, Simona e Diego se lo caricano in macchina e lo portano ad una mensa sociale della loro città, sicuri che in questo modo non solo non verrà sprecato ma darà anche un po’ di gioia a persone che non sono solite consumare pasti sontuosi. L’episodio lascia il segno; se al nostro semplice e frugale matrimonio è avanzato tanto cibo che sarebbe stato gettato via, si domandano Simona e Diego, quanto cibo “come chef l’ha fatto”, viene sprecato in tutti i matrimoni, eventi, feste, ristoranti, banchetti ogni giorno in Italia? Una rapida ricerca su internet risponde alla domanda con alcuni dati agghiaccianti: 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti vengono sprecati ogni anno nel mondo (circa 149kg pro capite nella sola Italia), a fronte di un miliardo di persone che non hanno abbastanza cibo per sopravvivere. Numeri che fanno rabbia, che spingono a rimboccarsi le maniche e fare qualcosa, partendo dal basso e dal piccolo, una goccia per volta. Da quel giorno e da quel primo recupero di cibo destinato alla spazzatura sono trascorsi alcuni anni, e Simona e Diego hanno trasformato quella scintilla, nata quasi per caso al loro matrimonio, in un’idea di solidarietà, sensibilizzazione e diffusione di idee virtuose: hanno parlato con amici e parenti, contagiandone molti con il loro entusiasmo; hanno incontrato spiriti affini, persone che come loro si domandavano cosa poter fare, nel loro piccolo e nel quotidiano, per migliorare almeno in parte le tante disuguaglianze, ingiustizie ed inefficienze della società moderna, e nel tempo è nato un gruppo. Oggi quel piccolo gruppo variegato di persone (impiegati, studenti, pensionati e imprenditori) un po’ come ogni supereroe che si rispetti nasconde un’identità segreta con tanto di simbolo sotto la giacca: quella del Foodbusters, l’acchiappacibo! Un supereroe del quotidiano un po’ folle e un po’ sognatore, convinto che persino dalle più piccole e semplici scelte quotidiane possa nascere il cambiamento, una goccia alla volta, un recupero per volta. Oggi, quel piccolo gruppo di persone sono i volontari di un’associazione che si batte in modo concreto contro lo spreco alimentare andando a recuperare presso eventi come banchetti di matrimonio, cerimonie, cene ed eventi aziendali e sociali tutto il cibo cucinato e non consumato, mai uscito dalla cucina e non toccato dai commensali; tutto quel cibo, insomma, che finirebbe nella spazzatura, e che invece viene trasportato alla mensa sociale più vicina in modo che possa diventare fonte di gioia e alleviamento di sofferenze. Ma non solo: i volontari Foodbusters amano anche trasmettere ad altri i loro poteri andando a parlare di spreco, e di modi per combatterlo, nelle fiere, negli eventi, nelle scuole, alle conferenze, ovunque insomma ci sia modo di incontrare persone come loro. Perché la cosa bella dell’essere Foodbuster è che possiamo esserlo tutti: a differenza di Superman, l’Uomo Ragno o Capitan America è una condizione di supereroe molto semplice da conquistare, che non necessita di superpoteri pazzeschi, kriptonite, scudi di adamantio o morsi di ragni radioattivi. Basta maturare una consapevolezza e impegnarsi ad adottare piccoli semplici accorgimenti durante la vita quotidiana, riducendo gli sprechi a tavola e prima ancora nel carrello della spesa, chiedendo la “doggy bag” con gli avanzi della propria cena al ristorante o trasformando un evento importante e potenzialmente fonte di grande spreco, come ad esempio il proprio matrimonio, in una festa a spreco zero. Al prossimo matrimonio in cui sarete invitati, alla prossima festa o evento, più o meno al momento del caffè o del taglio della torta, provate a sbirciare in giro: può darsi che vediate aggirarsi tra gli invitati e nei dintorni delle cucine alcuni pazzi in maglietta bianca e logo colorato, carichi di contenitori pieni di cibo, che vi faranno venire in mente tutto tranne che un supereroe… eppure, è esattamente ciò che saranno: i Foodbusters, i supereroi antispreco!
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 23/11/2024 00:09:06 |
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