|
|
|
Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali
|
Il progresso è regresso. E’ la sintesi estrema di un passo del romanzo in tre parti dal titolo “L’uomo senza qualità” dello scrittore austriaco Robert Musil. I primi due volumi furono pubblicati nel 1930 e nel 1932. Il terzo rimase incompiuto e pubblicato postumo nel 1943. Ecco il passo in questione: “Ogni progresso è anche un regresso. C'è progresso sempre e solo in un determinato senso. E poiché la vita nel suo complesso non ha senso, nel suo complesso non ha nemmeno progresso”. Una visione alquanto lucida, tanto che questa sua opera è tra quelle più importanti e diffuse a livello mondiale. Qualcuno potrebbe pensare: “Come è possibile che il progresso ci porti a regredire”? Basta guardarsi intorno, non troppo lontano da se stessi. Tutto ciò che l’uomo sviluppa, nel nome del progresso, genera come conseguenza diretta un regresso. A ogni passo avanti, ne consegue qualcuno indietro. Maggiori sono i progressi della scienza, della tecnologia, della ricerca, maggiori effetti regressivi si abbattono contro gli esseri umani. Perché? La risposta è semplice: dovremmo vivere per campare, non per far parte di un sistema paradossale che usa gli umani come elementi di un sistema di sviluppo evolutivo. Correndo velocemente su questo binario faremo in modo che la mancanza del senso della vita si compia. Tornare a una dimensione umana è il vero progresso, non il contrario. Purtroppo però, il percorso avviato è inarrestabile, a meno di un evento che colpisca collettivamente tanto da far tornare tutti sui propri passi. Rendiamoci conto di una cosa: l’uomo un tempo necessitava di macchine per viver meglio. Oggi è il sistema tecnologico a servirsi degli uomini per alimentarsi e progredire. Dipendiamo noi dalla tecnologia o è il contrario? Cosa potrebbe accadere se, all’improvviso, tutti smettessimo di servircene? Ecco qualche esempio pratico. Entrare in una farmacia è cosa normale. Lo è meno il fatto che le farmacie attuali si blocchino nel momento in cui la connessione ai sistemi digitali subisca un arresto. Niente medicine – non possono essere fornite perché ora esistono sistemi automatizzati e collegati ai computer e al web – una vera sciagura. Cambiamo settore ed entriamo alle poste o in banca. Stessa storia. Dopo aver fatto la fila arriva il nostro turno e…niente. L’impiegato alza gli occhi al cielo e con espressione eloquente ci fa capire che la linea è saltata: niente operazioni allo sportello. Chi ha un conto corrente online può raccontare esperienze negative di ogni sorta, come quelle legate ai nuovi sistemi di sicurezza che, in alcuni casi, non hanno permesso a molti clienti di poter accedere alle loro aree private a causa di “Problemi di adeguamento dei sistemi di sicurezza” . Passiamo al fisco? Ma si, passiamoci. Qui potremmo aprire un capitolo a parte e molto consistente. Con le nuove misure a contrasto dell’evasione fiscale, sofisticati algoritmi fusi insieme a sistemi di intelligenza artificiale operano al fine si stanare chi non paga le tasse. Questa intromissione fin nelle pieghe più intime della nostra esistenza ha già provocato un’azione ignobile e riportata dalle cronache nazionali: una giornalista di 47 anni, colpita da tumore al seno e che si era sottoposta a chemioterapia, con la conseguenza di aver perduto i capelli, aveva acquistato una parrucca pagata 300 euro. Per sottoporsi con maggior urgenza al necessario intervento di rimozione della massa tumorale, aveva deciso di pagare l'operazione chirurgica, seppur presso un ospedale pubblico. Cosa è successo? Stanata! E' stata sottoposta a verifica fiscale, e ha dovuto spiegare il motivo delle spese sostenute, come se la signora avesse turlupinato il sistema fiscale spendendo il suo denaro in profumi e balocchi... Se questa vicenda è scaturita dal grande fratello informatico del Fisco è la controprova di quanto fosse necessario l’elemento umano, per valutare meglio chi colpire e chi no. Ma parliamo di un altro tema, sempre legato al progresso che ci sta portando al regresso: i bambini. Un tempo venivano al mondo ed erano una gioia per tutti: curati, vezzeggiati, educati, cresciuti con amore. Oggi: vengono al mondo, da genitori spesso troppo occupati a lavorare. Tolto il periodo post parto, ecco tornare tutti alla quotidianità, ai ritmi estremi, alla conseguenza di avere sempre meno tempo da passare con la prole. Nei momenti dedicati alla famiglia, la stanchezza e lo stress assalgono i genitori che, pur di mantener calmi i propri piccoli, desiderosi solo di avere maggiori attenzioni, mettono tra le loro manine l’ultimo modello di Smartphone o di tablet “Così stai buono”! Tradotto significa "Così non scocci"! Ed ecco che bimbi di pochi anni vivono sempre più distaccati dalla realtà, fissando per ore lo schermo di un cellulare, estraniati dal mondo reale. Cresceranno ancor più estraniati e lo conferma una recente ricerca, che chiarisce come gli adolescenti non sappiano cosa significhi il contatto umano. Passano le loro giornate comunicando esclusivamente via chat, e non si sentono mai al telefono. Pensare che, nel percorso evolutivo del genere umano, sono stati necessari migliaia di anni per produrre le prime parole ... Il progresso tecnologico ci sta portando indietro di migliaia di anni, ma con una criticità a cui pochi stanno pensando: un tempo gli esseri umani erano in grado di fare cose che, oggi, sono inimmaginabili. Sapevano camminare per migliaia di chilometri, anche sotto le intemperie, sapevano cacciare, pescare, procacciarsi il cibo, accendere un fuoco, costruire un riparo… Se dovesse accadere un evento che, all’improvviso, ci disconnettesse tutti dalla rete e da ogni tipo di tecnologia, e se questo evento ci imponesse di tornare a soluzioni vitali operate attraverso le mani e l'intelletto, e a dover contare sulle proprie abilità, in quanti ne saremmo capaci? Il progresso è regresso? La risposta è si. In special modo quando è spinto all’eccesso. ©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina
|
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 17:28:30 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.
Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.
Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.
“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.