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Tra le lodi del capo e i benefit aziendali, i professionisti sembrano non avere dubbi. Secondo un articolo recentemente apparso sull’Hays Journal, la pubblicazione del gruppo dedicata ai nuovi trend della selezione, molti lavoratori aspirano a ricevere gli elogi dei superiori. Motivo per cui molte aziende potrebbero mettere in secondo piano i benefit più concreti, dando maggiore importanza ai ringraziamenti, a coronamento di un lavoro portato a termine in modo impeccabile.
“Vantaggi e benefit sensazionalistici sono un trend che, negli ultimi anni, molte aziende hanno cavalcato - afferma Carlos Manuel Soave, Managing Director Hays Italia di Hays Italia -. Tuttavia, quando si tratta di attrarre e trattenere i migliori talenti sul mercato, esprimere il giusto riconoscimento per il lavoro svolto è indispensabile e viene prima di qualsiasi riconoscimento materiale”.
Negli ultimi anni, molte aziende – soprattutto multinazionali - hanno elargito ai propri dipendenti benefit spesso non convenzionali o premi addirittura clamorosi e insoliti, utilizzati per emergere agli occhi del mercato e differenziarsi dai competitor. Le imprese si sono sforzate di cercare nuovi modi per attirare e trattenere il personale attraverso strategia di fidelizzazione e di retention sempre più singolari. Qualche esempio? Nel 2015, la conglomerata cinese Tiens Group ha portato in vacanza tutti i suoi 6.400 dipendenti. Apple e Facebook, invece, hanno offerto alle proprie dipendenti la possibilità di congelare i propri ovuli a spese dell’azienda. Secondo Hays, però, la risposta è molto più semplice.
Lo studio “Global State of Employee Engagement” condotto da Officevibe su un campione di 1.000 aziende in 157 Paesi, evidenzia come il 63% degli impiegati lamenti una mancanza di riconoscimento per il lavoro svolto, mentre l’8% afferma addirittura di non aver mai ricevuto elogi sul posto di lavoro.
“È preoccupante come, in così tante aziende, lodi e riconoscimenti vengano centellinati, soprattutto se si considera l’impatto negativo che questo tipo di atteggiamento può avere, non solo sul luogo di lavoro, ma a un livello culturale più ampio” – commenta Soave di Hays Italia.
Anche Alexander Lovell, Manager dell’Institute Research & Assessment di O.C. Tanner, illustra nel recente Hays Journal che “la cultura del luogo di lavoro si basa su sei fondamenta: lo scopo, l’opportunità, il successo, l’apprezzamento, il benessere e, infine, la leadership. Il riconoscimento ha un impatto tangibile su ogni singolo di questi aspetti. Nelle aziende che, per esempio, hanno deciso di abbracciare una policy improntata sulla recognition, si è verificato un significativo impatto sulle capacità di conservare, coinvolgere e attrarre talenti. Il tasso di engagement è cresciuto, poi, del 129% nelle aziende che hanno deciso di adottare forti pratiche di riconoscimento aziendale. Infine, dove è stato implementato il riconoscimento delle best practice, la permanenza dei professionisti si è allungata dai 2 ai 4 anni in più".
Un ultimo consiglio di Hays evidenzia, infine, come un programma di riconoscimento efficace debba dare risalto non solo all’obiettivo finale, ma anche a come questo sia stato raggiunto. I datori di lavoro devono imparare a essere chiari e diretti, evidenziando esattamente perché stanno elogiando i collaboratori. “Spesso, si tende a riconoscere un risultato positivo, senza però porre l’accento sugli sforzi sostenuti dal dipendente per raggiungere il risultato desiderato” - conclude Soave.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:15:32 |
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