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Obama, il Medio Oriente, Bin Laden e...Kakà.

Obama, il Medio Oriente, Bin Laden e...Kakà.
Autore: Emilia Urso Anfuso
Data: 21/01/2009

 
 
Gli Stati Uniti, dopo anni ed anni di distruzione sistematica di qualsivoglia forma di democrazia, liberalismo e riformismo, avevano fortemente necessità di creare un'azione di recupero di alto impatto nei confronti del mondo intero.
 

Anni ed anni di "guerre di pace", pressioni contro il Medio oriente, accaparramento di risorse energetiche, scandali pubblici, dissesto economico più o meno evidente, hanno portato la più grande potenza mondiale alla necessità di rifare il look all'intero sistema politico e sociale.

Come sovvertire un andamento ormai tutto in salita e dai toni apocalittici?
 
Pensa che ti ripensa, il mega staff di Governo – vero ed unico potere imperialista, formato da...non sapremo mai bene chi – decide per la figura di un uomo che racchiudesse particolari peculiarità, atte a dare un messaggio univoco di vero cambiamento..
 
Un uomo diverso. Nuovo. Unico. In tutti i sensi. Un uomo che desse un messaggio imponente di cambiamento. Un uomo che facesse riaffiorare la speranza a tutto tondo negli stati Uniti e nel resto del pianeta. Un uomo che al solo vederlo, potesse far pensare che ancora, in America, tutto è possibile.
 
Primo diktat: l'uomo in questione, per essere dichiaratamente diverso, doveva essere "nero". Punto fondamentale per far si che fosse chiara a tutti immediatamente la differenza...
 
Secondo diktat: il nuovo capo della potenza mondiale, doveva essere dichiaratamente democratico.
 
Terzo diktat: l'uomo in questione, doveva assolutamente far parte del Council on Foreign Relations, il Governo ombra mondiale, di cui pochissimi conoscono l'esistenza. E quest'ultima cosa, è l'unica a non essere una novità...
 
Due anni di corsa elettorale. Baraccone infernale e spendaccione di denaro dei contribuenti. Hillary Clinton avanza...Mc Kaine la raggiunge. Doppia la Clinton...si arresta...Obama avanza.... due anni interminabili di baruffe pubbliche.
 
Quando ad un certo punto, ogni essere pensante della terra perse i conti fra sondaggi d'opinione e risultati più o meno veritieri, il risultato finale fu: Obama vince. Obama, un nome difficile da dimenticare. Facilmente scambiabile con Osama - come alcuni giornalisti televisivi hanno fatto - uomo-fantasma/fumetto/mito che non riusciremo mai a capire in quale fabbrica di stato sia stato mai creato.
 

Obama – frutto probabilmente della stessa fabbrica di stato che creò un Osama - vince e la terra intera si ferma per un attimo incredula. Un nero a capo del potere mondiale. Un nero a decidere le sorti del mondo.

Subito, l'impatto di questa vittoria inizia a dare risultati. Tragici.
 
Nel lasso di tempo fra la proclamazione della vittoria ed il giuramento appena avvenuto, nel mondo accade di tutto. Lo scopo? Dare al nuovo Presidente tutte le carte in mano per decretare che lui, solo lui, l'uomo nero e democratico e liberale e riformista, potrà rimettere in piedi le sorti del mondo.
 
La macchina parte. Si inizia col crollo dell'Economia interna statunitense che si ripercuote ovviamente sul resto del pianeta. Il '29 a confronto sembra un periodo di ricchezza ed opulenza. Ma la grande macchina di Stato deve seminare un pò di sano terrorismo, altrimenti Obama si ritroverebbe senza grandiose azioni da portare avanti. L'Economia statunitense, da anni si basava su meccanismi di credito al consumo e speculazioni ad alto rischio. Ma il momento storico, necessitava di un bel crollo per l'occasione...
 

Nel frattempo, le ceneri ancora calde del Medio oriente perennemente in lotta, ma in stato di tregua solenne, decidono di riaccendersi, guarda caso a pochi giorni dall'insediamento di Obama,. salvatore del mondo.

Ecco che Gaza decide all'improvviso di lanciare un mortaretto contro Israele. Israele – che non aspettava altro, perché si sa, la pace annoia i guerrafondai – risponde non con un altro mortaretto, ma con la Santa Barbara delle grandi occasioni.
 
In 20 giorni milleduecento morti, per lo più civili. La tregua arriva appena due giorni prima del giuramento del nuovo presidente statunitense, che nel frattempo si scaldava saltellando sulla corda tanto per tenersi in allenamento. Un caso incredibile di tempistica? Il dubbio di retroscena mossi dalla grande organizzazione di potere rimane.
 
E mentre l'economia mondiale va alla deriva ed il medio oriente torna a mietere migliaia di vittime, cosa non poteva mancare al grande spettacolo di potere? Ma una andata in onda televisiva di Osama Bin Laden! Redivivo per l'occasione e subito rimesso nell'armadio. Nemmeno io ricordo il motivo per cui poco tempo fa, è comparsa la sua immagine sui telegiornali principali. Ma è accaduto. Ed anche questo sembra far parte di un corollario messo in atto ad arte per rendere ancor più necessario l'insediamento dell'uomo chiave statunitense.
 
Intanto, mentre Obama faceva le prove di giuramento sulla Bibbia usata da Abramo Lincoln, un emiro arabo offriva centoventimilioni di euro a Kakà perchè passasse al Real Madrid. La notizia è andata avanti per giorni con uno strano andamento: un giorno la notizia veniva confermata, il giorno dopo smentita e così via.
 

Kakà, ora che Obama ha giurato resta al Milan, ma l'intermezzo arabo-sportivo ha fatto parte dei giorni del Grande Cambiamento.

Finalmente il giorno clou è arrivato. Davanti a milioni di spettatori paganti e telespettatori sognanti, Obama ha posto la mano sul cuore e sulla Bibbia ed ha giurato, usando anche il nome Hussein, ricordando così a tutti la sua estrazione musulmana. Altro fiorellino all'occhiello degli Stati Uniti, che hanno messo in atto qualsiasi arma per rendere chiaro a tutti che Obama E' la differenza.
 

Cosa accadrà di certo non è dato saperlo. Obama avrà due anni – e non i soliti, pochi cento giorni concessi ad ogni nuovo governante – per dimostrare di essere la scelta giusta per la Politica e l'Economia mondiale.

Andrà subito in medio Oriente a negoziare la pace? Metterà in atto il protocollo di Kioto, firmato e mai messo in atto, per salvare il pianeta? Troverà nuove fonti energetiche? Metterà fine alla fame nel mondo? Troverà l'elisir di lunga vita? Farà tornare i ciechi a vedere ed i sordi ad udire?
 
Siamo tutti in trepidante attesa.
 

...Che lo staff di governo, formato da esperti di economia, politica e strategia militare, decida passo per passo, le parole che dovrà dire. I gesti che dovrà fare. La pace che dovrà creare. Le mutande che dovrà indossare...




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GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
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