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Cola a picco il prezzo del petrolio, ora a 105 dollari al barile, e tutto per un uragano, nemmeno troppo spaventoso, in confronto ai terribile Katrine e Rita di qualche anno fa, che imposero agli USA di utilizzare le riserve dell'oro nero.
La motivazione per cui un uragano possa far crollare le quotazioni del greggio, sono da andare a ricercare su ciò che l'uragano stesso incontra durante il suo burrascoso percorso. Se infatti sulla sua strada sono presenti piattaforme petrolifere, che rischiano così di esser spazzate via, ecco che il prezzo del petrolio rischia di scivolare vertiginosamente verso il basso. Ed ecco che si deve ricorrere alle eventuali scorte di greggio. Questa volta, è il caso dell'uragano Gustav, che ha minacciato non poco alcuni impianti petroliferi statunitensi. Fortunatamente comunque, l'intensità dell'evento naturale è stata sottodimensionata e quindi non si sono presentati danni alle strutture tanto da rallentare l'estrazione dell'oro nero.
Ad ogni modo, il petrolio è sceso di molto rispetto al massimo storico di 147 dollari al barile toccato appena un mese fa. Questo però, non ha fatto migliorare di molto il prezzo al consumo del carburante per autotrazione, che è inchiodato a circa 1,45 euro per litro. Ci si chiede perché a diminuzione del prezzo del greggio al barile, non stia corrispondendo una diminuzione dei prezzi al consumo.
Il commento dell'Unione Petrolifera: "Dal primo agosto il prezzo industriale della benzina si è mosso coerentemente con la discesa delle quotazioni". E aggiunge: "Occorre tenere presente, anche guardando all'andamento del greggio, che le sue quotazioni scontano l'apprezzamento del dollaro nei confronti dell'euro che, rispetto ai valori di aprile, può essere stimato in 4 centesimi di euro al litro".
Un discorso che non appare molto chiaro da decifrare. Quando si parla di alta Economia, bisognerebbe ricordare di utilizzare termini comprensibili a chi subisce un rincaro: almeno la dignità di comprendere perché e dove vanno a finire i nostri soldi. L'energia quindi, compresa quella non strettamente correlata all'auto trazione, continuerà ad essere una voce pesante sul nostro portafoglio, senza però riuscire a comprenderne nettamente le motivazioni.
C'è da ricordare peraltro, l'accenno – molto velato in verità – da parte del Governo, di "congelare le accise per un anno", di cui come sempre accade quando si tratta di agevolazioni economiche, non si è più sentito parlare.
Considerando che tali obsolete gabelle pesano ben 38 centesimi di euro al litro, sarebbe davvero auspicabile che vengano finalmente rimosse dal costo al litro del carburante.
Almeno per spazzar via, come attraverso un uragano, una delle tante pressioni fiscali più o meno occulte che affossano l'economia individuale di ogni cittadino. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:21:03 |
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