Sei nella sezione Il Direttore   -> Categoria:  Editoriali  
La vita non è correre sul tapis roulant

La vita non è correre sul tapis roulant
Autore: Editoriale del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/08/2019

L’umanità si interroga sul senso della vita per una sola ragione: la morte. Come diamine è possibile che, dopo aver avuto la gran botta di culo di esser stati generati dall’incontro di un gamete con uno spermatozoo, e dopo aver scoperto quanto meravigliosa sia questa opportunità pazzesca chiamata Vita, vi sia una fine a tutto questo?

La situazione è talmente assurda, da generare da sempre accesi dibattiti e intime perplessità. La morte arriva e non sai quando. Se venissimo al mondo forniti di un codice a barre con tanto di data di dipartita, forse tutti noi vivremmo intensamente ogni attimo. Certo, è solo un pensiero come un altro, inapplicabile perché la morte arriva sotto varie forme, e non perché ci scade il tempo per avanzati limiti di utilizzo del nostro organismo, come succede con gli alimenti.

Nadia Toffa è volata via a 40 anni. La sua dipartita apre una riflessione che travalica ogni discussione filosofica sulla vita e la morte, perché consente di riflettere sugli umani del terzo millennio, e su una parte di essi, che hanno assimilato una convinzione contorta su ciò che siamo e su come interagiamo tra noi, attraverso gli strumenti tecnologici che fan sentire moderni e civilizzati anche gli individui che, nel percorso dell’evoluzione della specie, son rimasti parecchio indietro.

Scelta alquanto ardua quella di Nadia, decidere di rendere pubblico il male estremo e la fragilità attraverso un social network come Instagram, abitato solo da narcisisti in cerca di visibilità, da influencer influenzati dall’egocentrismo donato loro dall’insaziabile fame di protagonismo che caratterizza i nostri tempi.

Come si è permessa questa donna il cui sorriso disarmante nascondeva paure terribili, sofferenze atroci, delusioni di ogni sorta, a spiattellare al mondo una verità assoluta? Il male esiste, la sofferenza atroce non è da nascondere. Ve la presento come su un palcoscenico si presenta un ospite d’onore. Fa parte di me. E se a me tenete, dovete accettare anche l’ospite.

In molti hanno apprezzato questa scelta. Pubblicizzare il dolore, parlare apertamente di una patologia che, fino a pochi anni fa, era innominabile e fonte di vergogna, è stato un atto coraggioso, che non voleva però essere una medaglia sul petto, quanto una possibilità di poter condividere il proprio tormento e le paure col maggior numero di persone. Per non pensare, come assumere una droga per non dover guardare alla realtà. O qualcuno pensa che Nadia non si fottesse di paura?

Chi l’ha messa alla gogna,  colpevole di aver inquinato gli ambienti fatati di Instagram e di Twitter, un mondo parallelo popolato da gente virtualmente perfetta e umanamente imperfetta, ha peccato due volte: la prima, per non aver concesso spazio a chi stava morendo e aveva doppiamente diritto di abitare quel mondo parallelo, la seconda, per essersi azzardati a dar fuoco alla tastiera, scrivendo infamie di ogni sorta senza mai fermarsi a riflettere.

Ho solo una cosa da aggiungere: una parte di umanità è rimasta incastrata nel mondo della perfezione virtuale, al punto tale da epurare tutto ciò che non è levigato, patinato, modificato, riadattato allo scopo di ottenere attrazione. Esiste anche una seconda opzione: la cattiveria. Che esiste ed è sempre esistita, ma ora si palesa a causa della diffusione dei social.

A ogni singolo utente del web che ha macchiato i social con le frasi infami scritte all’indirizzo di Nadia, ma anche di tante altre persone colpevoli di non essere infami, ricordo una cosa: la vita non è correre sul tapis roulant. Non è un clic sul PC per accedere a un mondo inesistente e in cui vivere inventandosi un personaggio. La vita è quando scendi dal tapis roulant, e devi ricominciare a prender fiato, e a guardarti intorno per accettare la realtà, che ti piaccia o no.

Vi ho dedicato troppo tempo e quindi ora smetto.

Addio Nadia, grazie per essere esistita

 

©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina  

 




Cosa ne pensi?
Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.
Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui



aaaa

Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito.


Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra.

Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui
I commenti:

Commento 1)
La redazione ed il direttore hanno piacere di rispondere ai commenti dei nostri lettori. Facci sapere cosa ne pensi dell'articolo. La tua opinione è per noi importante.

Commento di: emilia.urso Ip:83.73.103.204 Voto: 7 Data 24/11/2024 16:20:24

Sei iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.

Login
Inserisci il tuo username e la tua password per loggarti.

Username:


Password:

Remember me:

Non sei ancora iscritto?
Diventa subito uno sComunicato!

Dimenticata la password?
Clicca qui

 
Iscrizione newsletter
Inserisci il tuo indirizzo email

Vuoi cancellarti?
Clicca qui
 
 
Search
Ricerca articolo
Ricerca
Dove
Da data
A Data:
Tipo ricerca:
Almeno una parola

Tutte le parole
 
 
Petizioni
Facciamo sentire la nostra voce
Dimettiamoci dalla carica di Cittadini Italiani

Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz



Data:10/08/2013
Categoria:Politica e Governo
Obbiettivo:50000 firme

 
Correlati in Editoriali

Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 18/05/2020
Indagine Covid-19 - parte V - Trattati, accordi, riforme e omissioni

Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.

Leggi l'articolo

Autore: Editoriale del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/05/2020
Videogames: il governo sostiene le startup del settore

Una sorpresa inaspettata è arrivata con il varo del tanto atteso “Decreto rilancio”: sostegni alle startup che sviluppano videogiochi. In particolare, ai commi dal 15 al 21 dell’articolo 46 del decreto, in tema di sostegni alle startup innovative, si delinea un vero e proprio fondo – denominato First Playable Fund - che sarà creato per sostenere economicamente lo sviluppo del settore.

Leggi l'articolo

Autore: Inchiesta del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 14/05/2020
Indagine Covid-19 - Parte IV - diffusione nella bassa lodigiana: i dubbi sul depuratore

Ai tempi della Sars il mondo scientifico internazionale concordò su un punto: la diarrea è un veicolo di trasmissione da non sottovalutare, perché fu la causa del contagio nel 20% dei casi. A causa delle scariche di feci molli in pazienti che avevano contratto la malattia, un focolaio di Sars esplose a Hong Kong nel complesso residenziale di Amoy Gardens. Portare le mani alla bocca o agli occhi, dopo una scarica di diarrea, è uno dei fattori di contagio, eppure non se ne parla in maniera diffusa.

Leggi l'articolo

Autore: Intervista del direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 13/05/2020
Intervista ad Andrea Vianello - Ogni parola che sapevo

“Ogni parola che sapevo”, edito da Mondadori e nelle librerie dal 21 Gennaio. L’ha scritto il collega Andrea Vianello, ex direttore di Rai3 e noto al pubblico per aver condotto, dal 2004 al 2010, la trasmissione televisiva Mi manda Rai3, oltre ad Agorà, Enigma, La strada della verità, il TG2 e infine Rabona nel 2018, trasmissione che ha condotto fino a poco prima che avvenisse il suo dramma, raccontato con umanità e lucidità, tanto da farti sentire dentro la carne e nella profondità dell’anima le sue emozioni.

Leggi l'articolo
GERENZA: Gli Scomunicati - L'informazione per chi non ha paura e chi ne ha troppa - PluriSet timanale nazionale - Reg. Tribunale di Roma N° 3 del 21 Gennaio 2014
Testata ideata e diretta da Emilia Urso Anfuso. Note legali.  Per informazioni commerciali e per entrare in contatto con la redazione potete chiamare lo 06 92938726 (Tel. e Fax) -