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Nell'epoca del boom del bitcoin sta scoppiando una nuova moda. Si tratta delle cosiddette criptovalute bonsai. Di cosa si tratta? Per spiegarlo bene dobbiamo affrontare un altro concetto, quello di Altcoin.
Con questo termine si intendono tutte le altre criptomonete venute dopo la creatura di Satoshi Nakamoto. Ne fanno parte anche quelli nati da una “costola” dei bitcoin, come Bitcoin Cash ad esempio. A caratterizzare queste criptomonete ci sono algoritmi e protocolli differenti rispetto alla “criptovaluta madre”. In effetti, come raccolto dagli esperti di Criptomag.it, “si può parlare di una specie di guerra tra nuove monete, perché gli altcoin puntano a correggere alcuni difetti dei bitcoin per dimostrare come la moneta di Nakamoto sia fallace, ma non riescono a riscuotere credibilità tra gli investitori”.
Gli altcoin, nonostante i loro propositi, continuano a mantenere i difetti sostanziali dei bitcoin, primo tra tutti la volatilità. Tutte queste, infatti, hanno passato un primo periodo di sopravvalutazione, per poi crollare miseramente. Ad oggi, nessuna ha la credibilità di bitcoin. Soprattutto, a differenza della criptomoneta sovrana, nessuna viene utilizzata per il suo valore monetario. È infatti, qui, che bitcoin vince la sfida per distacco. “Nakamoto ha creato una criptomoneta che viene utilizzata per comprare beni e compiere operazioni finanziare di trading online. Proprio per questa sua funzione il BTC sta riscuotendo successo anche tra i più scettici. Gli altcoin, invece, non riescono a superare questo step, finendo per avere una credibilità minore agli occhi degli esperti”, continua il direttore di Criptomag.
Il termine criptovalute bonsai deriva dunque proprio dalle minori “qualità” delle altre criptomonete rispetto a quella originale. Il loro scopo, infatti, è unicamente quello di provare a correggere i difetti strutturali della grande rivale.
Attualmente, questi altcoin sono considerati una criptovaluta di nicchia. Hanno infatti attirato l'attenzione di piccoli investitori puntando sul loro basso valore e su prospettive di crescite maggiori rispetto ai bitcoin. Lo sviluppo di una blockchain più sicura, veloce e affidabile è quello che si propongono.
Ad oggi il mercato delle criptovalute vale circa 240 miliardi di dollari, di cui il 60% sono bitcoin. Solo due anni fa erano il 90%. Questo significa che gli altcoin stanno erodendo importanti fette di investitori. La crescita a livello di mercato non sarà sufficiente a salvarli dall'estinzione se, però, non si evolveranno. Il grande paradosso è che le nuove criptomonete, nate per evidenziare i difetti dei bitcoin, rischiano di riuscire nell'effetto contrario, ovvero, facendo emergere le qualità della criptovaluta per antonomasia. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:05:46 |
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