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Catania, morte bimbo 3 mesi: Save the Children, urgente attuare misure nazionali di sostegno e protezione per i neogenitori e i loro bambini nei primi 1.000 giorni di vita
“Una tragedia come quella accaduta a Catania che vede protagonisti un bambino di tre mesi e la sua mamma ci deve far riflettere sulla necessità di creare una rete di sostegno e protezione nei confronti di tutti i nuovi nati e dei loro genitori”, ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children - l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – in relazione alla drammatica notizia della morte di un bambino di tre mesi a Catania.
“C’è bisogno di garantire un’offerta attiva che parta ancora prima della nascita e di un monitoraggio strutturato da parte dei servizi sociali e sanitari per non lasciare le famiglie da sole a fronteggiare situazioni di disagio emotivo e psicologico che spesso provocano nei bambini conseguenze gravi e, in qualche caso, come questo, possono sfociare in un dramma”, ha proseguito Raffaela Milano. “Esperienze come le visite domiciliari (l’”home visiting”) e le “dimissioni protette” delle mamme dopo il parto per garantire una presa in carico integrata da parte dei diversi servizi – sociali, sanitari e di sostegno psicologico - devono diventare la norma. Ề infatti paradossale che in un Paese dove nascono sempre meno bambini non vengano ancora garantite in modo omogeneo e continuativo tutte le misure nazionali di sostegno e protezione per tutti gli aspetti, non solo clinici ma anche psico-sociali, relativi ai primi mille giorni di vita. Ề dunque urgente una azione, che da tempo sollecitiamo, da parte del Ministero della Salute e delle Regioni per la effettiva messa in pratica di tali misure”, ha concluso Raffaela Milano.
Con l’obiettivo di offrire supporto ai neogenitori prima, durante e dopo la gravidanza, dal 2012 Save the Children ha attivato il progetto Fiocchi in Ospedale, attualmente attivo nei reparti materno-infantili di 10 ospedali italiani, nelle città di Bari, Milano, Napoli, Pescara, Roma, Sassari e Torino dove tra il 2012 e il 2017 l’Organizzazione è riuscita a raggiungere oltre 24 mila persone tra mamme, papà e familiari adulti e più di 17 mila bambine e bambini. In particolare, il progetto fornisce sostegno ai neogenitori per migliorare il benessere del nucleo familiare, attraverso una collaborazione con l’ospedale, e interviene per prevenire casi di maltrattamento e abuso, per segnalare e affrontare situazioni di disagio sociale e socio-economico, per contribuire a migliorare le competenze e le reti di sostegno dei genitori e ridurre condizioni di isolamento e incertezza nelle quali si possono trovare. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 22:46:26 |
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