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La diseguaglianza dei sessi prende corpo durante l’infanzia, con le ragazze svantaggiate private dei “luoghi di socializzazione amicale e di divertimento” e che non si mescolano coi ragazzi nel corso dei momenti di ricreazione, sostiene l’Unicef-France in un’indagine pubblicata oggi 8 novembre. Subiscono delle “discriminazioni specifiche” dice questo studio realizzato su 26.458 ragazzi e adolescenti tra 6 e 18 anni, che hanno risposto a 165 domande sul rispetto dei loro diritti, la loro vita quotidiana, la loro educazione, i loro divertimenti e la loro salute. “Il fatto di abitare in un quartiere popolare o “prioritario” o, ancora, di avere dei genitori disoccupati ha un effetto maggiore sulle ragazze che non sui ragazzi”, in termini di accesso alla conoscenza per la salute, o a dei luoghi di svago, dicono gli autori dell’indagine. “Sono piccole differenze, ma il fatto che esse siano sistematicamente più sfavorevoli per delle ragazze, trasforma un effetto di genere in diseguaglianze che si manifestano fin dall’infanzia”. “E’ richiesto un modo corretto di presentarsi” Per la sociologa e geografa Edith Maruéjouls, specialista di genere e autrice dello studio con il sociologo Serge Paugan, questi risultati confermano che “gli stereotipi di sesso e sessismo prendono corpo nella più giovane età” e che “gli individui e la società finiscono per consentirlo”. “Questa molestia quotidiana genera un’emarginazione reale delle ragazze per le quali il loro posto è solo ai margini, sempre, e che esse, o almeno la maggior parte, vivono in un ambiente non benevolo”. Inoltre, la ragazze subiscono maggiori discriminazioni legate al loro modo di vestire. “Il vestito corretto che si esige dalle ragazze è un problema ricorrente nelle scuole superiori e, in generale, nella società”. E’ un "carico mentale" per le ragazze adolescenti per evitare di essere etichettate come "ragazza che se la cerca" avendo una tenuta che non corrisponde “ai criteri attesi dalla femminilità”. Appello alle autorità La differenza tra i sessi è ugualmente percettibile per ciò che riguarda il sentimento omofobo presso gli adolescenti: solo il 70% dei ragazzi ritiene che l’amore omosessuale sia “lo stesso” dell’amore eterosessuale, mentre questa percentuale diventa dell’80% presso le ragazze. Una gran parte di bambini e adolescenti intervistati ritengono che i due sessi possano giocare allo stesso gioco, mentre quasi il doppio dei ragazzi rispetto alle ragazze (11% contro il 6,9%) affermano il contrario. “Per i ragazzi, la principale paura è di essere trattati come una ragazza. Mentre queste ultime non giocano coi ragazzi perché sono considerate da questi come squalificate, meno brave, incapaci”, dice Edith Maruéjouls. Così, nei parchi giochi delle scuole, le ragazze lasciano che i ragazzi occupino la maggior parte dello spazio, in modo che possano giocare a calcio e loro stare in disparte. Al di là delle scuole, gli autori dello studio rilevano che “a partire dall’ingresso nella scuola superiore, l’uso alle strutture di svago sono ristrette per le ragazze” e che esse “divengono rapidamente invisibili negli spazi pubblici”, tipo intorno agli stadi, agli skate park o altri luoghi simili. E quindi fanno appello alle autorità perché “rafforzino, diversifichino e diano spazio alle attività delle ragazze” nei luoghi pubblici: per Edith Maruéjouls bisogna “smettere di costruire qualunque cosa che si sa che non possa essere fruibili da entrambi i sessi”. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:02:42 |
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