|
|
|
Le minacce legate al cambiamento climatico pesano in modo estremo su due terzi delle città africane, in virtù della crescita della popolazione e della presenza di mediocri infrastrutture, secondo un rapporto pubblicato oggi 14 novembre dal Centro di Ricerche Verisk Maplecroft. “L’indice 2018 di vulnerabilità al cambiamento climatico” utilizza una cinquantina di dati esistenti, dai modelli climatici ai fattori economici, passando per le proiezioni demografiche. Secondo questo indice, la capitale centroafricana Bangui, quella della Liberia Monrovia, e Mbuji-Mayi nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), sono le tre città a maggiore rischio. Il rapporto “valuta la capacità di resistenza agli schock climatici, ed è questo che fa delle tre città africane le più a rischio rispetto al resto del mondo”, ha commentato Niall Smith, analista presso Verisk Maplecroft. Otto città africane figurano nelle dieci col maggiore rischio, tra cui Kinshasa, dove i 13,2 milioni di abitanti sono già regolarmente vittime di inondazioni. E con la crescita della popolazione, stimata in 26,7 milioni da qui al 2035, le perturbazioni legate agli avvenimenti meteorologici rischiano di aumentare. “La crescita della popolazione urbana sotto questo aspetto contribuisce senza dubbio ad intensificare il profilo di rischio già allarmante della città”, secondo gli autori, che evidenziano i problemi coi quali già si confrontano le megalopoli africane, come la mancanza di accesso all’acqua potabile o l’habitat. L’ONU stima che 86 delle 100 città in tutto il mondo che sono tra quelle con la maggiore crescite demografica, sono in Africa e mette in guardia contro la perdita di crescita economica del continente legata al riscaldamento del Pianeta. “Noi non diciamo di non investire in questi luoghi”, ha assicurato all’agenzia France press (AFP) Richard Hewston, analista presso Verisk Maplecroft, invitando gli investitori a recarsi in quelle città “con gli occhi aperti”. Alcune delle città più popolate del Pianeta, come New Delhi, Bombay, Mexico e Karachi, hanno un “rischio elevato” di vedere il cambiamento climatico infliggere danni alle loro economie e alle loro popolazioni, indica sempre il rapporto. Dalla parte opposta, le città britanniche di Glasgow, Belfast e Edimburgo sono le tre a minor rischio. Tra le altre dieci città meglio classificate si trovano Rouen e Rennes, in Francia, e Hannover, in Germania. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:15:20 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
In termini di ambiente, non è il cambiamento climatico a venire prima, ma la questione dell'inquinamento in senso lato.
Smog, tanto smog, troppo smog. È un dato di fatto: soprattutto nelle aree urbane respiriamo un’aria pericolosamente inquinata...
Asma e rischi cardiaci dovuti all'aria inquinata, alle infezioni e alla malnutrizione dovute al riscaldamento globale
Numerosi studi hanno già messo in evidenza l'impatto negativo dell'aumento delle temperature e della CO2 atmosferica sul riso