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TAP: 'Si farà' Un'altra promessa non mantenuta del governo in carica

TAP: 'Si farà' Un'altra promessa non mantenuta del governo in carica
Autore: Emanuele La Fonte - Redazione Politica
Data: 27/10/2018

Alla fine il TAP, il gasdotto che attraversa l'Adriatico e porterà in Italia il gas azero, si farà.

E' stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ad annunciarlo: "Interrompere la realizzazione dell'opera comporterebbe costi insostenibili, pari a decine di miliardi di euro. In ballo ci sono numeri che si avvicinano a quelli di una manovra economica. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, non lasciando nulla di intentato. Ora però è arrivato il momento di operare le scelte necessarie e di metterci la faccia. Prometto un'attenzione speciale alle comunità locali perché meritano tutto il sostegno da parte del governo"

"Da quando ci siamo insediati abbiamo fatto quello che non è mai stato fatto in precedenza. Abbiamo effettuato un'analisi costi-benefici - prosegue la nota di Conte - abbiamo dialogato con il territorio, abbiamo ascoltato le istanze e studiato i documenti presentati dalle autorità locali. Ad oggi non è più possibile intervenire sulla realizzazione di questo progetto che è stato pianificato dai governi precedenti con vincoli contrattuali già in essere. Gli accordi chiusi in passato ci conducono a una strada senza via di uscita".

E con questo, si chiude una vicenda che ha infuocato gli animi fin dall'inizio, a cominciare dal Movimento No Tap per finire con la rabbia degli elettori del M5S che avevano creduto alla promessa elettorale che i lavori sarebbero stati sospesi. E tutto questo si aggiunge ai malumori per la conferma che l'ILVA non sarà chiusa, contrariamente a quanto era stato promesso sempre in campagna elettorale e che ha sollevato la rabbia di molti elettori pugliesi.

Gianluca Maggiore, leader del movimento No Tap, dopo l'annuncio del premier Conte sul via libera al gasdotto Tap in Salento ha dichiarato: "E' stata una presa in giro. È chiaro che la nostra battaglia continuerà, come è chiaro che tutti i portavoce locali del M5S che hanno fatto campagna elettorale qui e che sono diventati addirittura ministri grazie ai voti del popolo del movimento No Tap, si devono dimettere adesso. Vogliamo vedere se gli eletti del Movimento Cinque Stelle saranno dalla parte della popolazione dimettendosi o dalla parte di chi vuole imporre l'opera con la forza". 

"Sono deluso e amareggiato per l'atteggiamento che ha avuto questo Governo del presunto cambiamento - dice Potì - rispetto a tutte le criticità che ci sono e che permangono essendo ancora 'sub judicè e che possono arrivare a sospendere le autorizzazioni". "Sono ancora più deluso dalle dichiarazioni di Conte, che parla di ristori per le comunità e di vicinanza ai territori. Il primo ministro può starsene a Roma. Le comunità di questi territori - conclude - non vogliono essere ristorate, né vogliono vicinanza, perché non hanno trovato in questo Governo e nelle forze politiche che lo sostengono il coraggio e la volontà politica di cambiare rispetto a quest'opera verso cui si è dichiarato sempre e totalmente la contrarietà".

Intanto Matteo Salvini esulta. "Avere l'energia che costera' meno a famiglie e imprese e' fondamentale, quindi avanti coi lavori",

 

 

 

 




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Data:10/08/2013
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