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Da letture meno superficiali di quelle pubblicate sui media mainstream, parrebbe che il ponte Morandi fosse stato concepito in un'epoca in cui i materiali non erano adatti e le tecniche di progettazione e costruzioni per i ponti sospesi, per quanto innovative, fossero addirittura controproducenti, cioé si sarebbero rivelate pericolose col tempo. Quindi il ponte si sarebbe dovuto abbattere e sostituire già negli anni scorsi, perché si sapeva che non era affidabile e la manutenzione sempre più onerosa e non sufficiente, ma per farlo ovviamente ci volevano ingenti risorse che non erano certo disponibili per una società privata, come quella che gestisce l'autostrada, che non aveva alcun interesse ad affrontare un simile investimento, per quanto si sarebbe potuto recuperare dagli eccessivi costi di manutenzione straordinaria e ordinaria che la vetustà del ponte comunque richiedeva. Quindi il problema alla base diviene di tipo politico culturale e sociale: le infrastrutture strategiche per il paese devono essere privatizzate? La mia convinzione è che debbano rimanere statali. L'Italia avendo svenduto, e sta continuando a farlo, il suo patrimonio e le sue infrastrutture, sta andando incontro a problemi di una gravità inaudita e tragica che col tempo emergeranno sempre più, e dopo aver praticamente regalato le risorse strategiche che possedeva, poi dovrà spendere per riprendersele in carico e risanarle, dopo essere state sfruttate. Il massimo dei paradossi demenziali, sempre a danno dei contribuenti, ovviamente, che in tal caso rischiano pure di morire e soffrire, oltre a impoverire per l'inevitabile aumento della pressione fiscale che ne consegue. |
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:05:53 |
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