|
|
|
Riforma del settore giochi entro sei mesi per combattere illegalità e salvaguardare le entrate erariali. Tessera sanitaria obbligatoria per poter giocare alle slot e alle Vlt, modifiche alle terminologie per i Gratta e Vinci, l’istituzione di un logo “no slot” per i pubblici esercizi, aumento del PREU sulle Slot per finanziare l’assunzione degli Under 35. Come riporta Agipronews è quanto prevedono gli emendamenti al Decreto Dignità in materia di gioco approvati dalle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera.
Il provvedimento del Governo, che nella formulazione originaria prevede il divieto alle pubblicità di gioco e un aumento del prelievo per gli apparecchi, attende il via libera definitivo in Commissione con il voto del mandato ai relatori. Questi ultimi, prosegue Agipronews, dovranno poi riferire in Aula la prossima settimana. Una volta ottenuto l’ok della Camera il testo dovrà poi approdare in Senato.
Entro sei mesi, il Governo M5S-Lega avvierà la riforma del settore giochi, con l’obiettivo di contrastare il gioco illegale e patologico e salvaguardare le entrate: è quanto prevede una riformulazione dell’emendamento 1.011 Trano (M5S) approvata dalle Commissioni. Lo stesso emendamento, inoltre, stabilisce che su Slot e Vlt verrà applicato un altro aumento del prelievo unico (oltre a quello già previsto dal Decreto, per coprire i mancati introiti derivanti dal divieto di pubblicità) che porterà l’aliquota al 19,6% e al 6,65% dal 1° maggio 2019, al 19,68% e al 6,68% dal 2020, al 19,75% e al 6,75% dal 2021 e al 19,6% e al 6,6% delle somme giocate dal 2023.
L’emendamento sulla tessera sanitaria, riferisce Agipronews, ha l’obiettivo di impedire l’accesso a slot e Vlt da parte dei minorenni, inoltre, a partire da gennaio 2020, è prevista la rimozione di tutti gli apparecchi che non si adeguano alle nuove disposizioni, pena una sanzione di 10mila euro per ciascun apparecchio.
Ok in Commissione anche all’emendamento sui tagliandi Gratta e Vinci: la proposta è di sostituire il termine "ludopatia" con "disturbo da gioco d’azzardo patologico", si chiede inoltre di eliminare i riferimenti ai premi “uguali o inferiori al costo della giocata” nella parte del tagliando in cui sono indicate le probabilità di vincita. Lo stesso emendamento introduce un’ulteriore stretta sui programmi radiotelevisivi: in previsione del divieto di pubblicità di gioco, si chiede che i programmi che ospitano messaggi pubblicitari di gaming "siano preceduti dall’avvertenza che il programma non è adatto ai minori".
Ancora sul settore slot, le Commissioni hanno approvato l’istituzione del logo “no slot” per i locali che non ospitano o disinstallano gli apparecchi da gioco. Il logo verrà istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico, con l’Osservatorio sul gioco patologico che ne definirà entro sei mesi le condizioni per il rilascio. |
Cosa ne pensi? |
|
Per commentare l'articolo occorre essere loggati e rispettare la netiquette del sito. Se sei registrato effettua il login dal box qui a sinistra. Se ancora non sei registrato fallo cliccando qui |
I commenti: | |||
Commento
1)
|
|||
Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 23:00:52 |
Sei
iscritto su Facebook, Twitter o G+?
Commenta e condividi l'articolo direttamente.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Un allarme occupazionale che preoccupa un intero settore, ancora chiuso per il lockdown e che non intravede una possibile data di ripartenza del business.
“Sollecitare un intervento governativo è vitale per recuperare l’operatività del settore automotive e la sua capacità di sviluppo decisiva per il progresso economico” – si legge nella lettera.
Un danno economico addizionale poiché non vi sono previsioni sulla data di riapertura dei luoghi di vendita (sale scommesse, sale bingo, sale giochi ecc...
L’emergenza coronavirus in corso non riguarda solo la salute ma anche l’economia delle famiglie, per questo Altroconsumo ha condotto un’indagine per analizzare il peso che sta avendo la pandemia sui bilanci degli italiani