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Fermiamo le Banche

Fermiamo le Banche
Autore: Raffaele Bruno
Data: 30/11/2007

Fermiamo le Banche

di Raffaele Bruno©
 
E’ da qualche tempo che frequentando l’ avvocato napoletano Alfonso Luigi Marra, che è stato anche parlamentare europeo ed oggi è Presidente dell’Associazione per la difesa dei Cittadini nelle cause contro le Banche, che ho riflettuto sul fatto che fin dalla nascita della Repubblica, finanche negli atti del Parlamento (con gli omissis) si è sempre accuratamente nascosto il fatto che la Banca d’Italia sia privata come la gran parte delle altre banche centrali (vedi la Banca Centrale Europea). Queste, sotto gli occhi sfuggenti di governi, politica, magistratura, sindacati ed economisti di regime praticano il signoraggio primario, mentre le banche commerciali praticano il più grave signoraggio secondario (vedi i numerosi volumi scritti sull’argomento dal professor Giacinto Auriti).

Gli anonimi proprietari delle BdI e BCE e delle altre banche centrali dediti al signoraggio primario stampano continuamente le banconote nelle loro tipografie al solo costo della carta e dell’inchiostro ed in un quantitativo noto solo a loro, poiché i numeri di serie stampati sulle banconote non sono progressivi e soltanto loro sanno cosa significhino. Queste banconote (al valore in euro, dollari, ecc. su di esse stampato) vengono usate per comprare dallo Stato appartenente un pari importo in titoli del debito pubblico (CCT, BOT, BPT, CTZ), proprio come quando, fino al 1929, per emettere valuta occorreva il corrispettivo in oro. Queste banche poi vendono i titoli alle aste, riprendendosi quindi i soldi e lasciando allo Stato di appartenenza il “debito pubblico” inventato mediante questo stratagemma.

Una dittatura in cui la Banca Centrale Europea è solo la più grossa delle teste della pluricefala piovra privata che ha avvinto il mondo, senza dimenticare la Federal Riserve Bank, la Bank of England, la Banca del Giappone, la Banca dellaCina, eccetera, che, secondo innumerevoli quanto dettagliate fonti Internet fanno tutte capo alle seguenti 13 dinastie: Astor, Bundi, Collins, Dupont, Freeman, Kennedy, Li, Onassis, Rockfeller, Rotscild, Van Duyn, Merovingi.

Attraverso questi metodi adottati i soli proprietari della Banca d’Italia avrebbero evaso tasse per 800 miliardi di euro, cioè per la metà delle banconote emesse. Un’immensa evasione che rappresenta una minima cosa rispetto a quella che realizzano le banche commerciali con il signoraggio secondario che consiste nel creare, sempre per sé, denaro cartolare falso (assegni circolari, accrediti, carte di credito, ecc.) in una misura iniziale pari a 50 volte la riserva del 2% in “beni propri”, che devono avere, ed in una misura finale pari minimo a 100 volte l’ammontare globale delle banconote.

E’ palese inoltre che l’inflazione sia frutto di questa costante creazione di denaro ad opera delle banche commerciali o centrali poiché incrementa la percentuale dei falsari a scapito della percentuale dei cittadini.

Il motivo per il quale dei falsari portando il denaro globale da 100 a 200 causano la rovina della società è che le 100 nuove unità sono in mano loro.Il denaro perderà così il 50% del suo potere di acquisto, ma i falsari diverranno proprietari del 50% della ricchezza globale.

Diversamente, se è lo Stato a realizzare il raddoppio del denaro, non vi sono conseguenze perché lo Stato, per legge, deve erogarlo solo a corrispettivo di valori positivi a chi ne ha diritto, ovvero a fronte di un corrispondente incremento della ricchezza globale, sicché l’ordinamento impedisce che si verifichino quelle diminuzioni illecite della nostra percentuale che qualifichiamo impropriamente inflazione.

Considerazioni dalle quali si deduce che i cittadini, in quanto frazione dello Stato, hanno il potere di trasformare i soldi falsi in veri per il sol fatto di riceverseli.

Questo perché sussiste una presunzione giuridica fondamentale secondo la quale il riceversi i soldi è corrispettivo dell’aver fornito beni o opere, o comunque dell’averne diritto. Per cui, all’incremento del denaro globale causato dai soldi dati al cittadino, corrisponderà un pari incremento di ricchezza reale, o di sviluppo, da lui realizzato in cambio per la società.

Occorre battersi, quindi, per la confisca e la nazionalizzazione delle banche e per l’istituzione di controlli giudiziari a tappeto, poiché si è giunti ad un così folle livello di corruzione che i poteri occulti che dominano le banche non avranno altrimenti difficoltà alcuna a continuare a lucrarne gli immensi fondi neri, con il concorso degli apparati pubblici e privati.




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