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Chi oserebbe o lontanamente sospetterebbe il contrario fra le popolazioni d’Europa per non parlare di quella italiana, succube – ancora una volta – della Grande Germania? Pochi. Nessuno. Boh.
La verità – come diceva un mio vecchio conoscente che vecchio era anche di età e ora è divenuto una buonanima fra le tante – non la sapremo mai. Ma si può cercare di trovarne almeno un po’.
Quindi, coloro che avvertono avversione nei confronti di omosessuali, lesbiche e trans, avversione che può spingerli a mettere in atto comportamenti offensivi o – peggio – aggressivi fino alla violenza fisica, sono omofobi. Però, contraddizione in termini come siamo ormai abituati a dover subire, la “fobia” in questo caso e almeno fino ad oggi, non è pari ad una patologia psichiatrica ma viene definita semplicemente come una “avversione irrazionale per semplice pregiudizio”.
Ormai drogati di scoop di basso livello, di storie sanguinolente, di puttane che raccontano storie di postriboli – veri o inventati che siano – per aumentare un altro share che è quello personale, la maggior parte dei telespettatori sono trasmutati in un nuovo genere umano con caratteristiche ben precise: seguono le trasmissioni che amano meno per bestemmiare contro la trasmissione di turno (quelle in voga sono Ballarò, Servizio pubblico e Report) tirare i santi pure sui conduttori e poi vomitare odio sulle piattaforme virtuali date in pasto alla gleba per vomitarci dentro.
Come da copione della migliore - o peggiore - propaganda di Stato, la gente impazzita ha coperto di calci, pugni, sputi e parolacce l’auto che trasportava le spoglie di Erich Priebke in quel di Albano Laziale: Comune laziale scelto come palcoscenico di questa ennesima prova di come tutto debba essere utilizzato per scopi diversi da ciò che la coerenza chiederebbe.
No, non tutte le morti vanno rispettate. E Dio è certamente concorde. 335 morti ammazzati “grazie” all’esistenza di Priebke. Certo, lo avrebbe fatto qualcun altro al suo posto. Ma l’ha fatto Priebke e fino all’ultimo respiro e anche dopo la sua morte, ha confermato di “non essersi mai pentito di nulla”
Cosa fare delle migliaia di profughi e disperati provenienti dalle zone più povere ma anche da alcune delle zone più belligeranti o sotto i regimi dittatoriali più stremi della terra – che abbiamo a un passo da noi – che arrivano pronti a qualsiasi umiliazione pur di rifuggire dai luoghi ove hanno avuto la sorte di nascere?
L'instabilità politica che uccide ormai da anni la stabilità nazionale, nel nostro paese sembra essere diventata parte integrante della nostra Repubblica: forse un giorno, nella "riforma" costituzionale, metteranno un articolo aggiuntivo
Colpo di Stato. L’ultimo che la nostra nazione ricordi, o meglio: l’ultima volta che nella nostra nazione qualcuno ha tentato di realizzare un vero Colpo di Stato è cosa del passato. Quasi remoto. Si era all’inizio degli anni ’70 - il 1970 appunto - e quello che passò alla storia per il “Golpe Borghese” si rivelò un fiasco.
Molti degli stessi che sostenevano - senza nemmeno capirne la ragione – il Lodo Alfano, sono coloro che sostengono a gran voce i criteri di Democrazia. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una tipica versione schizofrenica italiana su come le cose nel nostro paese vengono assimilate da una parte della popolazione.
Sono certa che altri colleghi giornalisti come me, sperano ogni giorno di svegliarsi e trovarsi in un mondo diverso. Un mondo, un paese, una società in cui le buone novelle superino di gran lunga le cattive e dove la coerenza è il fondamento esclusivo di ogni cosa.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Al di là dell’ottimismo sbandierato da Ryanair, che vorrebbe invogliare i clienti a tornare a volare ancora prima della fine dell’estate, l’era dei voli lowcost pare volgere al termine.
Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.