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Dopo aver tirato i santi giù dal calendario, ecco le solite domande: “Cosa possiamo fare”? “Chi ci può salvare”? O peggio: “Chi dobbiamo votare”? Su quest’ultima domanda apro e chiudo una parentesi, ricordando a tutti che da diversi anni il diritto al voto è negato nel nostro paese dal momento che con la Legge elettorale in vigore non decidiamo proprio nulla.
Far pagare un premio assicurativo ai giovani disoccupati o ai cassaintegrati, è sicuramente incoerente. Costoro, durante il corso dell’anno, possono ambire a trovarlo un lavoro e allora? Ecco che i soldi versati perdono qualsiasi tipo di vantaggio per il cittadino ma rimangono incollati alle casse dell’Inail.
A rallentare l’inizio dei lavori entrano in gioco le lunghe trattative per l’acquisizione dei terreni. L’impresa che deve acquisirne l’uso è un’azienda formata da Regione, Comune e Provincia di Milano. L’accordo non è di facile attuazione. Si cerca in ogni modo di risparmiare denaro per controbilanciare i costanti tagli governativi ai finanziamenti. Fondamentalmente, all’origine dei pesanti ritardi nella realizzazione dell’opera, vi è questo leitmotiv.
La mamma di Cogne, l’omicidio di Sara Scazzi, i tanti mariti divenuti omicidi con maggiore o minore premeditazione, e quella di tante altre vittime della furia assassina: in ognuno di questi casi di omicidio, si è subito mosso un mondo pronto a trovare implicazioni psicologiche utili a fornire le motivazioni del gesto. Come se non possano esistere persone lucidamente in grado di compiere un assassinio o peggio, come se si volesse abituare la gente che un omicidio può trovare scusanti tali da giungere al perdono collettivo o almeno, all’indulgenza. Ha sparato si, ma… Ha ucciso si, ma…
Se venisse introdotto il reato di tortura, automaticamente si ammetterebbe l’esistenza della sua pratica.
Chi si concede totalmente al mistero della Fede, perde il senso della vista e dell’udito. Perde il controllo della propria mente e manda il cuore in vacanza sapendo che qualcun altro si occuperà di vedere e sentire per suo conto. Si affida totalmente alla fede dell’incertezza e attraverso essa crede di aver trovato ogni risposta. E’ quantomeno bizzarra come soluzione.
Continuare a chiedere a un Renzi, a un Berlusconi, a un Letta a un Monti o chi vi pare, di cambiare registro e modificare le regole contro i cittadini � pari a chiedere a un nazista di amare gli ebrei o a un razzista di considerare fratello una persona di etnia diversa.
Essere onesti in Italia non paga. La conferma l’abbiamo sotto gli occhi ogni giorno. Se sei un comune cittadino, tiri la carretta, cerchi di assolvere tutti gli obblighi nei confronti dello Stato, ti sobbarchi l’enorme pressione fiscale attualmente in essere nel nostro paese e cerchi di rispettare le regole, il meglio che possa accaderti è di trovarti in mezzo a un mare di guai.
Secondo il Ministro del Lavoro Poletti, tre mesi di vacanza dalla scuola sarebbero troppi e un mese più che sufficiente. L’ha dichiarato recentemente, durante un convegno sui fondi sociali europei tenutosi a Firenze.
Posso capire che Renzi e i suoi Ministri confidino in quella parte d’italiani che ancora vogliono sperare che esista qualcosa di vero in ciò che viene sciorinato come assoluta verità. Sono certa però, che persino i più resistenti stanno constatando che l’aria fritta non s i mangia e che a fine mese non serve a pagare le bollette.
Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Al di là dell’ottimismo sbandierato da Ryanair, che vorrebbe invogliare i clienti a tornare a volare ancora prima della fine dell’estate, l’era dei voli lowcost pare volgere al termine.
Quanti di voi conoscono i retroscena della riforma Lorenzin? Tracciati e documentai tutto nel mio libro inchiesta. Pecorelli, l’allora presidente AIFA, volò negli USA con la Ministro Lorenzin, per prendere questo importante incarico, assegnatoci direttamente dagli Stati Uniti: ciò conferma ciò che faccio emergere da anni, e che in pochi capiscono ancora. Le decisioni, in special modo quelle importanti, su economia, fisco, sanità, banche, sicurezza, nel sistema politico ed economico internazionale moderno, non sono prese internamente alle singole nazioni. Esistono trattati, accordi, strategie.