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Abbiamo ricevuto una nuova lettera iniviata al nostro Direttore Emilia Urso Anfuso: la Professoressa ha chiesto che potesse essere pubblicata e di seguito potete leggere il testo e le motivazioni
Gentile Direttore
Lasciando stare i miei sentimenti di armena, da docente ho sempre cercato di far capire ai miei alunni come ai miei figli quanto sia prezioso saper ammettere le proprie colpe e che gesto meraviglioso sia chiedere scusa. Ho insegnato che nascondere la propria colpevolezza non renda automaticamente innocenti e che imparare a confessare da ragazzi forse un giorno renderà migliore la nostra società. Ora, ricordando che il Parlamento italiano nel 2000 ha votato, al pari di numerose altre istituzioni internazionali, una risoluzione di riconoscimento del genocidio armeno, come devo commentare, come posso giustificare le parole di un alto funzionario della pubblica istruzione che si preoccupa di tutelare la sensibilità del negazionismo?
Como posso rimproverare un alunno colpevole che scarica la colpa sul vicino a cuor leggero quando nessun ministro riprende il prof. Favino che ritiene più giusto non urtare i sentimenti di chi alimenta una menzogna? Siamo davvero una tribù di così poca importanza noi armeni? Un milione e mezzo di morti, bambini e donne trattati come spazzatura non devono davvero aver mai uno sguardo di pietà da nessuno?
Prof.ssa Barbara Grassi Najarian
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 12:10:41 |
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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Quindi dopo essermi informato via internet cercai di fare chiarezza e di parlarne con il mio medico specialista. Purtroppo il dottore si dimostrò reticente all’argomento e ciò che è peggio disinformato, comunque mi promise di fare ricerche. A quel punto venni dimesso, al cortisone venne aggiunta una terapia a base di interferone.
Riceviamo e publichiamo in questa sezione un lungo commento di Provedel all'articolo del direttore "La crisi di chi".
"La tua diagnosi è condivisibile.
Il "potere" esiste anche se oggi con lo sviluppo della rete si aprono ampie falle nelle quali inserirsi per far viaggiare idee diverse, soluzioni diverse e nuovi modelli interpretativi del potere stesso. Tu in questo articolo proponi la tua visione e diagnosi. L'Italia è un paese che ha ben identificabili e identificati punti di debolezza che purtroppo oggi vengono ancor più manipolati dai sistemi di potere per scopi anche assurdi o controintuitivi;