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E' meglio essere i primi fra i peggiori o gli ultimi fra i migliori? In pratica, la sostanza non cambia, anche se a prima vista la seconda opzione potrebbe far pensare ad un livello di positività, anche se al ribasso. L'Italia in qualsiasi classifica, sia essa relativa agli stipendi europei, al livello di sistema sanitario, a quello riferito alla scolarizzazione e tutto ciò che globalmente crea il sistema Paese, è sempre matematicamente nella classifica peggiore. Sia essa presentata – appunto – come fra i primi posti dei peggiori, sia essa presentata come agli ultimi posti fra i migliori. Noi italiani, abbiamo classifiche vergognose in ogni campo. Sono vergognose alquanto, anche quando si tratta di paragonare lo stile economico e sociale dei componenti delle istituzioni. In questo caso difatti, siamo sempre ai primissimi posti in quanto a maggiori stipendi, maggiori agevolazioni, etc. Ma è pur sempre una classifica negativa, se si parla di sistema Paese, visto che se chi ci rappresenta – o dovrebbe farlo – alimenta costantemente il proprio status di "inavvicinabile" ed "intoccabile", ciò ricade a pioggia sulla cittadinanza rendendone ancor più peggiorative le condizioni che ci fanno essere sempre i peggiori fra i peggiori. Quando ciò accade, si esprime quel sistema di regime intangibile di molto peggiore dei vecchi sistemi di regime, anche i più restrittivi per le popolazioni. Perché di fronte ad un dittatore in carne ed ossa, è possibile persino cogitare una fuga o il tentativo di sovvertire il regime dittatoriale, di fronte ad un regime intangibile, dove nel nome di una Democrazia abusata a parole ma mai nei fatti si esprime il peggior livello di depressione di una intera popolazione, la fuga è resa inutile ed impossibile così come il tentativo di sovvertirne le basi. Oggi in Italia, viviamo una vera e propria forma di dittatura intangibile e di conseguenza impossibile da sovvertire. A parole viene decantato un sistema in regime di Democrazia ma all'atto pratico tutti siamo spettatori e vittime di un regime così costrittivo e restrittivo da non lasciare spazio nemmeno all'idea di poter riflettere sul come riuscire a liberarsene. Da notare anche come, nell'impervia strada di un sistema legislativo straripante di leggi/regole – anche qui siamo ai primi posti fra le nazioni maggiormente ricche di normative – le stesse leggi/regole servono poi a ben poco, stando ai fatti di cronaca che ci hanno fatto scoprire come in Italia sia possibile uccidere, rubare a grandi livelli, frodare ai massimi sistemi senza per questo dover temere le antiche "patrie galere". Un sistema mantenuto complesso perché solo attraverso la complessità è poi possibile generare "soluzioni" di volta in volta scelte a seconda dei casi, del periodo, del governo di turno. Per dirla in breve: nel caos tutto è possibile. Ora, perché mai ho pensato che una dittatura di stampo svedese potrebbe salvare la nazione e i suoi cittadini? Perché la Svezia – è risaputo – è fra le nazioni più evolute in fatto di politiche sociali ed economiche. Ha il più alto tasso di occupazione in Europa se non sull'intero pianeta. Ha un sistema sanitario che corre liscio come un fiume d'olio e sostiene i propri anziani addirittura migliorandone le condizioni di vita sia se essi rimangono in casa propria sia se si trovino nella condizione di dover accedere alle case di riposo. Una fiaba, per noi poveri europei del Sud, che come sempre sembriamo pagare lo scotto di una localizzazione geografica che – in qualsiasi parte del mondo – appare essere la peggiore e peggiorativa in assoluto. Sud.
Non c'è nulla da fare. Se sei cittadino di una qualsiasi parte a "Sud" di un "Nord" la tua condizione di vita sarà peggiore. Sembra uno scherzo, ma è così. I Paesi del Nord Europa sono i più evoluti e ricchi. Quelli del Sud Europa, quelli più dissestati in ogni ambito civile. Sarà il clima, il sole, il mare… Forse le condizioni climatiche arrostiscono più velocemente i neuroni si da fare in modo che chi abita in un territorio a Sud sia più predisposto all'errore ed alla follia delle azioni. Così come alla frode ed alla corruzione. Virus che in ultima analisi pervade tutti: dittatori e vittime, quest'ultime ormai convinte di dover appellare come "utopica" qualsiasi cosa altrove ritenuta del tutto normale...
Basta spostarsi di poco, veder calare le temperature, ed ecco che la mente umana sembra ridestarsi dal letargico sonno di chi non vuole più nemmeno provare a rendere vivibili intere nazioni. Ecco perché, se dittatura deve essere, io preferirei "subirne" una, ma di stampo svedese. Vorrei davvero poter "subire" un regime in cui si chiede a tutti che le cose vadano per il verso giusto per tutti. Amerei sentire proclami del tipo: "Da oggi, tutti pagheremo le tasse, i più ricchi in forma maggiore. E queste tasse saranno usate per dare maggiori servizi e migliorarli"! Oppure: "Da oggi, le imposte saranno utilizzate per migliorare in ogni ambito le istituzioni e per avvicinare i cittadini alle istituzioni stesse"! "Chi sbaglia paga. E chi sbaglia di più, paga a caro prezzo"! Ma anche: "Dato lo stato di crisi economica, i cittadini sono liberi di costituire piccole cooperative circoscrizionali che li rendano liberi ed in grado di fare manutenzione ai loro quartieri. Ognuno si renda utile, per il bene comune"! Quest'ultima, è una mia vecchia proposta, fatta qualche anno fa ad un assessore romano, che mi rispose placido: "Non si può fare…Sarebbe il caos. E poi, non conviene…" Già. Meglio veder crollare le strade, le case, i centri storici… Meglio non avere manutenzione, non rimettere in circolo quell'energia pulita che in molti – anziani ancora in gamba o over 40 disoccupati – potrebbero regalare con le proprie capacità lavorative alla propria comunità. Siamo costretti a vivere in un sistema complesso, senza alcuna facilitazione che possa rendere equa l'esistenza e logico il senso di appartenenza al proprio Paese. Sempre più cittadini, anelano l'espatrio come forma di soluzione che porti ad una vitò che, in regime di reale Democrazia, possa rendere tutti gli effetti benefici che ognuno di noi sogna di vedere realizzati. Fra l'utopia mai concretizzabile e un dittatore svedese, sceglierei volentieri la seconda soluzione… Al link seguente, potrete scaricare un documento: "Il modello svedese".
In esso, è spiegato come sono pensate, organizzate e gestite le politiche sociali in Svezia.
Italia: ci vorrebbe un "dittatore". Svedese... by Emilia Urso Anfuso is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License. Based on a work at http://www.gliscomunicati.com/content.asp?contentid=2429. |
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I commenti: | |||
Commento 1) L'ho sempre detto, io. |
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Commento di: roberto.mereu | Ip:87.20.85.254 | Voto: 10 | Data 07/07/2018 22:10:27 |
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