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Uno spettacolo per bambini e adulti, in scena dal 21 dicembre al 6 gennaio per accompagnare in allegria le festività natalizie. Scritto diretto e animato da Giada Parlanti, Elisa Bongiovanni, per le scene di Laura Riccioli, e con la fantasia per creazione teste, burattini, costumi e oggetto di Giada Parlanti, Elisa Bongiovanni e Emanuele Silvestri. Il corridoio di entrata al teatro allestito con un teatrino per burattini, completamente nero e poche sedie e cuscini per ospitare i bambini, si trasforma in un luogo fantastico. La curiosità della storia si sviluppa tutta nella morale, incarnata dai tre spiriti del Natale: lo spirito del Natale passato, lo spirito del Natale presente e lo spirito del Natale futuro. Tra i tre spiriti il più significativo è quello del presente, forse per il colore rosso capace di attirare l’attenzione dei bambini e anche per come presenta il personaggio principale, solitario e deriso oltre che evitato da tutti. Lo spirito che invece incarna la morale della storia è quello del futuro perché mostra il funerale di Sgrunch al quale nessuno partecipa e la morte del piccolo Tim, che il padre non ha potuto curare per colpa dell’avarizia di Sgrooge. Avvincenti le scene disegnate e dipinte appositamente per lo spettacolo, in particolar modo il disegno finale che rappresenta il viale di Londra illuminato dalle luci delle finestre gioiose, e dalla presenza dei passanti che ricordano le persone in attesa della sera di Natale. La storia, chiaramente tratta dal romanzo A Christmas Carol di Charles Dickens, è popolata dal personaggio principale che è Sgrooge, vecchio avido ed egoista, con l’apparizione dei pochi altri personaggi: il nipote di Sgrooge, la moglie del nipote di Sgrooge, Bob dipendente di Sgrooge e Tim il figlio di Bob. Non mancano momenti di ilarità, come nella scena in cui il nipote di Sgrooge e la moglie si danno le scopettate in testa, in un modo molto divertente e adatto ai più piccoli. L’insegnamento che è alla base di questa storia ormai notissima è una grande lezione di umanità e altruismo che non bisogna mai dimenticare di dimostrare nei confronti di tutti. Il buonismo spietato della favola contrasta decisamente con un senso di individualismo che a tratti sembra pervadere la società attuale, dominata dalla tecnologia e dalla vanità sfrenate. Il messaggio si rafforza ancor di più in questo contrasto che mira a sensibilizzare le menti giovani e precoci dei bambini di oggi abituati a ben altri intermediari che non sono purtroppo il teatro o la lettura. In questo contesto dis-umanizzante, il mondo dello spettacolo dal vivo e quello dei burattini in particolare riconduce ad una dimensione così intima e serena da ispirare perfino il più bieco degli uomini a voler essere, perlomeno a Natale, un pochino più buono.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 21/11/2024 06:36:44 |
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Cos'è uno Stato senza i cittadini? Nulla. Cosa sono i cittadini senza lo Stato? La risposta la conosciamo tutti, perchè lo Stato italiano palesemente, sta lasciando alla deriva la motivazione fondamentale della sua stessa esistenz
Ritmo, passaggi rapidi e dribbling dei cocenti e pesanti temi condivisi, senza commettere falli di gioco troppo evidenti che facciano sussultare gli spettatori dell’arena Brancaccio.
E’ di genio prendere a pretesto una narrazione arcinota, Tosca, per costruirne una parallela che conduce su un binario parallelo ad un’altra dimensione umana.
Si annusano situazioni, si cercano elementi che accomunano, che ci rendono uguali a prescindere dal luogo di nascita. Il mare è blu dappertutto. Le parole hanno il medesimo senso.
In una scenografia assordante e bianca come intende anche il titolo, sullo sfondo alcune delle più note tele del pittore olandese ma senza colore, che è poi il leit motiv della narrazione, un Van Gogh privato del colore, come dire un pesce privato dell’acqua.