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Dalla fine di aprile le contee di Leer e Mayendit, devastate dal conflitto in Sud Sudan settentrionale, sono state nuovamente travolte dai combattimenti. Migliaia di persone sono bloccate tra le linee del fronte e le strutture sanitarie sono state attaccate. L’alto livello di violenza impedisce a molte persone di raggiungere i servizi di base, comprese le cure mediche, testimonia Medici Senza Frontiere (MSF) che sta offrendo assistenza medico-umanitaria in quelle aree.
Donne, uomini e bambini nelle contee di Leer e Mayendit stanno subendo livelli di violenza estremi, tra cui stupri e uccisioni di massa. I villaggi sono stati saccheggiati e bruciati e le riserve di cibo e altri beni sono state distrutte.
“Sono entrati nel villaggio alle sei del mattino, stavamo ancora dormendo. Ci siamo svegliati e siamo scappati. Non abbiamo avuto il tempo di prendere nulla con noi”racconta una madre di nove bambini. “Li ho visti sparare alle persone. Mio figlio è stato colpito al petto da un proiettile. Hanno iniziato a bruciare le case con le persone ancora all’interno. La cosa peggiore di questi attacchi è il modo in cui distruggono qualunque cosa.”
Gli scontri in corso hanno già costretto migliaia di civili a cercare rifugio ovunque possono, tra la vegetazione, gli stagni e le isole che caratterizzano l’area. Alcuni di loro si sono dovuti spostare diverse volte a causa di attacchi ripetuti.
“Anche il villaggio in cui ci siamo rifugiati per cercare cure mediche è stato attaccato. È stato attaccato di nuovo dalle stesse persone” continua la madre. “Questa volta non abbiamo avuto la possibilità di scappare e ci siamo nascosti sdraiandoci a terra. Non sono riusciti a trovarci. Quando è tornata la calma, siamo fuggiti tra la vegetazione.”
Sono ormai più di quattro settimane che le persone non hanno accesso a un riparo, acqua pulita e cibo, con poca possibilità di ricevere cure mediche.Le condizioni di vita di chi è fuggito rendono i più vulnerabili, come bambini o donne incinte, maggiormente a rischio di contrarre malattie.
“Per ora vediamo soprattutto casi di diarrea acuta, infezioni respiratorie e della pelle, problemi muscolo-scheletrici, con dolori ai muscoli e alle giunture” dichiaraGeorgina Brown, coordinatore medico di MSF in Sud Sudan. “Tutte condizioni mediche direttamente legate alle precarie condizioni di vita. Con l’arrivo della stagione delle piogge, molte più persone potrebbero ammalarsi.”
Le équipe di MSF hanno fornito cure mediche di base alle comunità che sono riuscite a raggiungere, tra cui un gran numero di persone che hanno subito violenza sessuale.
“In uno dei villaggi a cui siamo riusciti ad accedere abbiamo trattato 21 sopravvissuti a violenza sessuale in 48 ore. Pochi giorni dopo, in un’altra area, ne abbiamo curati altri 20. Questi numeri sono molto preoccupanti” continua Georgina Brown di MSF. “Sappiamo che molti sopravvissuti a violenze non ricevono alcun trattamento. Le persone continuano a nascondersi tra la vegetazione o gli stagni perché hanno paura delle violenze continue, ma così non hanno accesso ai servizi di base, comprese le cure mediche. Finché la violenza non diminuirà, non potremo raggiungere queste persone per fornire i trattamenti di cui hanno bisogno.”
Oltre a questo, gli attacchi contro le strutture sanitarie stanno tagliando fuori le comunità locali da cure mediche estremamente necessarie. In due località in cui lavoriamo, le forniture mediche di MSF sono state saccheggiate e le proprietà distrutte.
I combattimenti in corso nelle contee di Leer e Mayendit sono l’episodio più recente della violenza spietata che sta devastando la regione da anni. La popolazione civile è stata direttamente colpita da tutte le parti in conflitto e costretta a una vita in fuga con scarso accesso a ripari, cibo, acqua e assistenza medica salvavita.
MSF chiede a tutti gli attori armati di porre immediatamente fine alla violenza contro la popolazione locale nelle contee di Leer e Mayendit.
MSF lavora nella regione del Sud Sudan dal 1983, fornendo cure mediche in molte aree del paese dove l’accesso all’assistenza sanitaria e ad altri servizi umanitari resta estremamente limitato. Grazie ai propri principi di indipendenza, neutralità e imparzialità, MSF può rispondere rapidamente alle emergenze mediche, fornendo assistenza basata sui bisogni e senza discriminazione di provenienza, religione o affiliazione politica. Oggi MSF gestisce 16 progetti in tutto il Sud Sudan.
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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 26/12/2024 01:14:49 |
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