In tutto il mondo è in atto un processo di legalizzazione della Cannabis per uso terapeutico.

Lo Sri Lanka, ad esempio, inizierà entro il 2018 a coltivare la cannabis per scopi medici.

Rajitha Senaratne, Ministro della Salute, ha annunciato che si prevede di coltivare oltre 40 ettari di terra a cannabis nei distretti centrali di Anuradhapura e Polonnaruwa.

La produzione possa arrivare annualmente a 25.000 kg di cannabis, e sarà utilizzata per la medicina tradizionale, l’Ayurveda, e per l’esportazione in Nord America. Gli agricoltori impegnati in questo tipo di coltivazione, saranno assunti dallo stato e la produzione di cannabis terapeutica sarà supervisionata dai militari.

Nello Sri Lanka (allora chiamata Ceylon) il proibizionismo fu introdotto dai colonizzatori britannici fra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo. Nonostante il paese abbia conquistato l’indipendenza nel 1948, ha comunque mantenuto il divieto all'uso della Cannabis.

E' a causa della legge sui veleni, sull’oppio e sulle droghe pericolose che l'assuzione di Cannabis è proibita in Sri Lanka.

Le autorità hanno però riconosciuto il suo potenziale terapeutico.

Ogni qualvolta le forze dell’ordine ne sequestrano qualche lotto, piccole porzioni vengono spesso assegnate ai medici ayurvedici per essere utilizzate in medicina. malgrado ciò, sembra essersi rivelato nsufficiente: “quando i nostri medici tradizionali acquistano la cannabis [sequestrata] questa ha circa quattro o cinque anni e ha perso la sua efficacia”, ha dichiarato Senaratne, che è convinto della non pericolosità della Cannabis terapeutica, e ha affermato: “dà effetti negativi solo se fumata, se usato come sciroppo o farmaco, questo non ha effetti dannosi. 

La proposta del Ministro è in attesa dell’approvazione finale da parte del gabinetto.