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Scenari politici a breve e medio termine: cosa non cambierà in Italia

Scenari politici a breve e medio termine: cosa non cambierà in Italia
Autore: Editoriale del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 25/04/2018

Due mesi circa senza uno straccio di governo, e l’Italia – o meglio gli italiani – di tutto hanno necessità tranne che di attendere che si formi uno straccio di governo, perché di questo si parla oggi, a causa di una legge elettorale infingarda e persino peggiorativa rispetto al Porcellum.

Gli italiani, da anni, hanno urgente necessità di un vero governo, solido, pulto e risoluto. Non di continuare ad avere stracci di governi, buoni solo a peggiorare il sistema politco, economico e sociale.

Inizio con una cosa e che sia chiara a tutti: se i politici dell’ex movimento fossero davvero persone votate al cambiamento, parola divenuta tormentone del momentaccio politico che stiamo attraversando, avrebbero potuto fare una sola cosa, a conferma delle loro affermazioni propagandistiche: rifiutarsi di presentarsi alle elezioni politiche con una legge elettorale simile. O davvero in Italia esistono cittadini convinti che non sapessero a cosa si andava incontro? Nella peggiore delle ipotesi – quella cioè che non capissero a cosa si andasse incontro votando col Rosatellum – l’ex movimento ne esce sconfitto nei confronti del proprio elettorato.

Dopo aver subito lo sfregio del patto del Nazareno, svelato a poche ore della nomina di Renzi a Premier, lui che dichiarava poche ore prima “Berlusconi game over” ecco che si profila giù un “Patto del biscione” – ex movimento pronto ad allearsi col centrodestra – e anche un bel “Patto del Nazareno e del biscione”: tutti al governo appassionatamente. E chi se ne frega di aver preso gli elettori per i fondelli.

Attenzione però, lo dico ai politicanti nazionali: la gente non è fessa come si crede, e persino i maggiori sostenitori dell’ex movimento si stanno svegliando dal torpore. La conferma si può avere molto facilmente collegandosi ai maggiori social network, che fungono da ottimo indicatore dell’andamento del pensiero politico nazionale: molta gente è notevolmente incazzata contro quelli dell’ex movimento.

Insomma: hanno fatto un autogol. Sapendo di farlo? Non ci è dato sapere. Sta di fatto che, con ciò che sta per abbattersi sulle spalle degli italiani, nessuno politico sano di mente ci avrebbe voluto mettere la faccia. E’ per tale motivo che è stata creata una legge elettorale che non permette di ottenere un governo se non alleandosi e stringendo patti con gli altri partiti politici. Un calderone immondo, almeno per chi crede ancora che il proprio voto abbia un valore.

Ora, in considerazione di ciò che sta accadendo – e di ciò che non sta accadendo da circa due mesi – ritengo sia il caso di parlare di cose concrete per gli italiani tutti, invece di perder tempo dietro a chi continua a perder tempo, a spese della popolazione, disinteressandosi alquanto del futuro e delle aspettative di tutto l’elettorato.

Innanzitutto, mi auguro che lo sviluppo post elettorale stia chiarendo in maniera definitiva a molti, come funzioni davvero la politica. Tutta la politica, nessun partito escluso. E l’ex movimento, di fatto, è un partito politico a tutti gli effetti. Per non rischiare di essere ancora connotati nella schiera dei cosiddetti "movimenti extraparlamentari", prima delle recenti elezioni politiche hanno pensato bene di modificare il loro famoso "Non statuto" e di uscire allo scoperto.

Alleanze, accordi, distribuzione di poltrone, cariche e incarichi. Punto. È la cosa che più importa a ogni singolo componente di qualsiasi partito politico. Toglietevi dal cervello criteri astrusi del tipo: lotteremo per i diritti dei cittadini. Toglietevi anche dalla testa slogan ripetuti ogni secondo, del tipo: “Faremo un governo del cambiamento”. Sono frasi come tante, slogan ripetuti all’infinito. Bugie che diventa verità a furia di essere ripetute. Ma non vi è nulla di reale.

Vediamo cosa ci dice la “palla del futuro”, o meglio: ciò che già si intravvede accadrà in Italia a breve.

In considerazione del fatto che – come si è compreso – non sarà possibile formare un governo capitanato da un solo partito, con all’opposizione uno o due partiti, otterremo un governo di alleanze, o meglio: torneremo al pentapartito. Lega+FI-Forza Italia+M5S+PD. Cinque sono, e cinque rimangono. Pentapartito si chiamava e si chiamerà.

Questo sgombra il campo da qualsiasi discorso fondato dalle inutili speranze di molti italiani, di poter “testare” – ad esempio – l’ex movimento come partito centrale al governo, con l’assurda pretesa di voler provare “perché non sono mai stati al governo”. In realtà ci stanno da cinque anni, e non hanno prodotto gran benefici per la politica nazionale, né per il benessere della popolazione. Esattamente come tutti gli altri partiti nazionali.

Altro che “Terza repubblica”. Non siamo mai usciti dalla prima.

Vedremo Di Maio a braccetto col resto dei politici, quegli stessi politici che – per circa cinque anni – hanno millantato di voler “cancellare dalla politica”. Lo stiamo già vedendo e vivendo. Non si entra in politica senza far parte del sistema politico, così come non si cambia il sistema politico dall’interno.

L’ex movimento, è ignoto a molti italiani, nacque come “Movimento extraparlamentare” – significa che non potevano entrare in Parlamento – e se fossero stati davvero i paladini della battaglia per l’onestà in politica, avrebbero fatto battaglie migliori restandone fuori. Invece…la faccia giuliva e perennemente sorridente di Di Maio, è conformata alle espressioni tipiche di ogni singolo politico nazionale.

Deve essere eccitante essere politici in una nazione come questa…

Andiamo oltre. Se si dovesse verificare il fatto che il Presidente Mattarella decida di tornare alle urne, ci torneremmo con la stessa legge elettorale, che produrrebbe la stessa identica situazione stagnante. Non basta: ci costerebbe il doppio, perché non dovete dimenticare che anche le tornate elettorali vengono pagate con le tasse e le imposte generosamente versate dai cittadini. Una presa per i fondelli quindi, doppia però.

In realtà, se solo volessero, la Legge elettorale potrebbe essere modificata in tempi mediamente brevi. Lo dicono i fatti. Ma non vogliono. A mio parere, questa melina durerà fino a Giugno inoltrato, poi si tornerà alle urne, si produrrà un risultato diverso percentualmente parlando – molti elettori sono delusi dall’ex movimento e torneranno a votare chi per il PD chi per il centrodestra, ma non cambierà assolutamente nulla: servirà una coalizione.

Possiamo quindi presagire che, questo momento storico, sta servendo alla politica per stringere patti e alleanze, che serviranno a tornare alle urne per poi far credere alla popolazione che la seconda tornata elettorale ha funzionato e che il governo sarà creato in un battibaleno.

In pratica: stanno utilizzando questi mesi, solo ed esclusivamente per stringere accordi, per poi presentarsi al paese compatti e coesi “E più forti di pria”…come diceva qualcuno. Forti si, coesi si: ma contro la popolazione. Scaldano i motori, fanno le prove generali.

Perché “contro la popolazione”? Perché le misure “assolutamente necessarie per l’Italia”, dettate dall’Europa, ma anche da certe disastrose situazioni interne, non mirano al miglioramento dello stato di benessere generale, bensì allo smaltimento di ciò che resta di servizi universali e diritti civili.

La controprova: una parte della politica promette di “cancellare la Legge Fornero”. Bugia grossa quanto tre palazzi. Non solo non è possibile tecnicamente ed economicamente – servirebbero circa 100 miliardi – ma l’Europa ci chiede, da tempo, una Fornero Bis entro il 2020, non certo per andare in aiuto della popolazione, quanto per non mandare in dissesto – ad esempio – l’INPS, che è in dissesto da tempo immemore, e viene tenuto in vita grazie proprio a riforme come quella siglata dalla Professoressa Fornero.

Non è l’unica ragione per cui in Italia sarà certamente varata una Fornero Bis: la seconda importante ragione, è l’ormai famoso discorso dei conti pubblici, che in Italia non sono mai in pareggio ma, anzi, le spese aumentano e anche se gli introiti nelle casse del Tesoro – a causa della pressione fiscale più alta d’Europa – aumentano, non bastano mai a sanare un poco i bilanci.

Scritto in parole povere: scialacquano coi nostri soldi, invece di rimettere a posto i conti, tanto a pagare siamo sempre noi.

D’altronde, siamo anche la nazione più anziana del mondo, con una percentuale di cittadini over 65 in costante crescita, a fronte di una natalità ai minimi storici. Costiamo troppo al sistema pensionistico. Rappresentiamo una spesa troppo alta da sostenere, in special modo in una nazione dove lo sperpero di denaro a livello istituzionale fa impallidire persino i peggiori regimi dittatoriali africani, da Bocassa a Mugabe. Bocassa - si dice - mangiava carne umana. In Italia non arrivano a tanto, ma il risultato è molto simile.

Insomma: la prospettiva a breve e medio termine per il sistema politico nazionale, ma soprattutto per la popolazione italiana, non fa prevedere nulla di migliorativo.

La popolazione si abituerà a vedere e ad ascoltare discorsi dolenti da parte di politici indolenti, che ci racconteranno una favoletta nuova al giorno, mentre ci presenteranno il conto degli errori di una popolazione disattenta e incapace di guardare alla realtà.

Di Maio ci racconterà i motivi per cui non è stato possibile varare una misura come “il reddito di cittadinanza” e pochi italiani saranno in grado di comprendere che, almeno questa, è una gran bella notizia, visto che la tipologia che volevano instaurare nel nostro paese, è gemella alla terribile riforma Hartz tedesca.

Per il resto, non cambierà nulla: conosceremo qualche faccia nuova – i parlamentari nuovi di zecca dell’ex movimento – ci abitueremo ad ascoltare le solite nenie “Lo facciamo per il popolo, cambiamo il sistema, pensiamo agli italiani, ci battiamo per i loro diritti” e contemporaneamente, faranno esattamente il contrario: è il metodo instaurato in Italia e in buona parte dell’occidente ormai da diversi anni.

La cosa più sconfortante, è il fatto che gli italiani si abitueranno in fretta. A loro volta troveranno scusanti pur di non dover ammettere di aver sbagliato per l’ennesima volta. A dare fiducia a chi, in maniera peraltro molto palese, è in politica non certo per amministrare al meglio la vita della popolazione, quanto per usurparne diritti un tanto al chilo.

Fino a che la ricchezza media popolare sarà alta, lo dicono i dati non io, nulla si muoverà in questo paese. Il giorno in cui il sistema bancario si mostrerà in tutto il suo aberrante squilibrio, e farà cedere completamente il sistema di risparmio nazionale, forse si avrà una guerra civile. Che si potrebbe evitare, se solo la gente aprisse gli occhi in tempo, per una volta.

Servirebbe la creazione di un vero movimento politico extraparlamentare, composto da gente valida in grado di combattere - dall'esterno - il sistema politico. Ma la gente valida, oggi, non ha voglia, nè tempo, di dedicarsi a missioni di alto livello. Paga più la politica tradizionale che l'idealismo. Lo sappiamo tutti.

©Tutti i diritti riservati. La diffusione è concessa esclusivamente indicando chiaramente il nome dell'autore e il link che riporta a questa pagina




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Data:10/08/2013
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