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15 Gennaio: si celebra il 'Blue Monday', il giorno più triste dell'anno

15 Gennaio: si celebra il 'Blue Monday', il giorno più triste dell'anno
Autore: Simona Belmonte - Redazione Attualita'
Data: 13/01/2018

“L’ottimismo fa bene al cuore” non è soltanto un modo di dire che nasconde un’affermazione quasi scontata ma sembrerebbe avere un reale fondamento.

A conferma, diversi studi evidenziano la forte correlazione tra il buon umore e la salute del cuore, fra cui una ricerca pubblicata su Psychological Bulletin, redatta dai ricercatori statunitensi dell’Harvard School of Public Health. Dallo studio emerge quanto l’ottimismo e la soddisfazione mantengono in buona salute il sistema cardiovascolare. Il team di ricercatori ha infatti preso in esame il risultato di più di 200 ricerche, unendo i dati relativi alle malattie cardiovascolari a quelli sullo stile di vita dei soggetti presi in esame, confrontandoli addirittura con alcuni marcatori biologici. Dal lavoro è emerso che le persone che si dichiarano e agiscono in modo decisamente ottimista, con elevati livelli di buon umore, seguono uno stile di vita sano – dormono di più, mangiano meglio e praticano più sport – rispetto a coloro che sono meno ottimisti nei confronti della vita. E, come se non bastasse,con dati alla mano è stato rilevato anche che chi si dichiara più felice ha la pressione sanguigna più bassa, livelli inferiori di grassi nel sangue e un peso corporeo nella norma.

Quindi, per fare il punto, essere ottimisti fa bene alla salute e per affrontare questo nuovo anno ricco di impegni con energia ed entusiasmo “è necessario stilare una lista dei 10 obiettivi principali che si vogliono raggiungere nelle diverse aree della propria vita e vedere se stessi in quella nuova condizione” – spiega Roberto Re l’Anthony Robbins italiano, mental coach con esperienza venticinquennale nella formazione personale e aziendale. “Nello specifico - continua Re -questo processo ha lo scopo di creare un focus positivo personale orientato ai risultati che aiuta di conseguenza a entrare nello stato d’animo ottimistico”.

Il decalogo da seguire quindi è il seguente:

1.       Darsi degli obiettivi: i “vorrei” devono diventare dei “voglio”, i propositi devono trasformarsi in qualcosa che “voglio fare entro quella data”, bisogna avere una scadenza, una progettualità.

2.       Usare equilibrio: “Non bisogna porsi un obiettivo solo su una determinata sfera, ma ci si deve concentrare su varie aree della propria vita, sia sul personale che sul professionale. Avere più obiettivi non crea squilibri ed aiuta a restare mentalmente aperti”.

3.       Essere concreti: non serve dire “quest’anno vorrei stare meglio”, è meglio essere concreti e dire “voglio perdere cinque chili”, oppure “voglio andare in palestra tre volte alla settimana”. Il nostro cervello per realizzare qualcosa ha bisogno di visualizzarla in maniera precisa.

4.       Non esagerare: un obiettivo deve essere oggettivamente raggiungibile, non ha senso dire “Quest’anno voglio diventare miliardario”. “Non bisogna volere tutto e subito e soprattutto non si deve mai sopravvalutare quello che si può fare  in un anno e  sottovalutare quello che si può fare in cinque o dieci anni”.

5.       Scegliere con ambizione: “L’obiettivo ti deve motivare, deve farti star bene e allo stesso tempo deve spingerti ad agire. Insomma: deve essere ambizioso. Qualcosa che ti fa sognare e ti fa sentire meglio”.

6.       Non temere la paura: “La paura è normale, siamo esseri umani, arriva ogni volta che ci lanciamo in un cambiamento. L’importante è non mancare di coraggio e accettare la paura andando avanti!”.

7.       Tracciare la rotta: “Se un obiettivo è concreto ci sono dei passi per raggiungerlo. Alcuni obiettivi si possono raggiungere subito, altri non si ottengono dall’oggi al domani”.

8.       Monitorare mensilmente: “La pianificazione implica monitorare di volta in volta, controllare a che punto siamo arrivare. Quanto più spesso si monitora, tanto più spesso si monitora sulla rotta giusta”.

9.       Premiare i risultati positivi: “A ogni risultato raggiunto è giusto premiarsi, non bisogna darlo per scontato ma bisogna dirsi un “bravo!”, sentirsi soddisfatti”.

10.    Associare piacere al risultato: “Pensare di raggiungere un risultato deve darmi delle sensazioni positive. Così come quando siamo stanchi, affaticati o abbiamo meno voglia, pensare al piacere che ci darà l’obiettivo finale ci aiuterà a sopportare la fatica e il sacrificio”.

Intenzioni e azione quindi devono andare di pari passo, per non restare solo sulla carta e ritrovarsi l’anno successivo con gli stessi, immutati buoni propositi. Al contrario, è meglio iniziare con nuovi obiettivi e nuove sfide: lavoro, dieta, vita relazionale. “È incredibile come la chiusura dell’anno venga percepita come possibilità di nuovo e come di conseguenza aumentino le aspettative di felicità il 31 dicembre – commenta ancora Re – La verità è che ogni giorno della nostra vita abbiamo le stesse possibilità di cambiarla, ma solo a fine anno riusciamo ad avere la spinta necessaria. Essere ottimisti e proattivi, con una lista sicura di obiettivi chiari, è il motore per ogni cambiamento”. 

 




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