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Marco Travaglio ha ragione: una legislatura da sciogliere (nell'acido...) - #iostocontravaglio

Marco Travaglio ha ragione: una legislatura da sciogliere (nell'acido...) - #iostocontravaglio
Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 29/12/2017

Per una volta, mi trovo d’accordo col collega Marco Travaglio. “Per una volta” perché non condivido sempre le sue esternazioni. Si chiama libertà di opinione.

Però, stavolta devo dargli doppiamente ragione.

La prima, quando ha scritto sul Fatto Quotidiano – edizione del 28 Dicembre – un editoriale dal titolo “Mai più” che inizia con :“La legislatura che sta per essere sciolta (si spera nell’acido) è stata una delle peggiori della storia repubblicana. Ma almeno un merito l’ha avuto: offrirci la galleria completa di tutti gli orrori che non vorremmo mai più vedere”.

Come dargli torto? Nel nostro paese stiamo assistendo alla deriva totale per ciò che riguarda la politica, i politici, la mancanza totale di volontà di migliorare il sistema paese e una totale incapacità politica, oltre che un livello davvero imbarazzante, per ciò che riguarda in special modo certi personaggi politici che tutto dovrebbero fare nella vita, tranne che gestire l’esistenza di milioni di persone e un territorio così ampio come quello taliano.

La seconda , per tutto ciò che si è scatenato sulla frase iniziale, che ha indignato assai la signora Annibali, tristemente nota alle cronache nazionali per aver subito una delle cattiverie peggiori che un essere umano possa pensare: esser stata aggredita con l'acido da due manigoldi albanesi, pagati dal suo ex compagno condannato poi a 20 anni di reclusione.

La Annibali sta subendo tutto il male del mondo su se stessa, a causa delle terribili conseguenze che l’acido ha prodotto sul suo viso.

 

La frase in questione è “La legislatura che sta per essere sciolta (si spera nell’acido) è stata una delle peggiori della storia repubblicana. Non si comprende per quale ragione la Annibali si sia sentita offesa, indignata, schifata per il fatto che Travaglio abbia utilizzato un termine, per quanto terribile, che è stato ampiamente utilizzato nelle cronache di certi fatti mafiosi, in libri-inchiesta sulla mafia, quando la bestialità di chi non rispetta altro che il potere mafioso di cui fa parte, nell’acido ci scioglie davvero le persone, bambini compresi, come il povero tredicenne Giuseppe Di Matteo, letteralmente sciolto nell’acido per volere del mafioso Giovanni Brusca, che ne ordinò l’orrida esecuzione, dopo un lungo periodo di rapimento.

Posso comprendere come la signora Annibali, al solo leggere la frase “Sciogliere nell’acido” venga riportata indietro con la memoria al terribile giorno in cui fu vittima di acidificazione, ma arrivare a montare un caso nazionale su una frase – per quanto estrema – indirizzata non tanto a una persona (Travaglio non ha scritto che gli farebbe piacere che i politici venissero sciolti nell’acido, ma che la legislatura dovrebbe esser sciolta nell’acido, riferendosi alla mala politica che tutti stiamo subendo da tempo) quanto a un sistema, mi sembra davvero troppo, se non ridicolo.

Peraltro faccio notare un paio di cose: la Annibali è candidata per il PD alle prossime politiche e Matteo Renzi non ci ha pensato due volte a cavalcare l’ondata di indignazione scatenata dalla sua candidata.

Ora io dico: dopo anni e anni di violenza verbale, sviluppatasi proprio in seno agli ambienti politici e travalicata dai palazzi del potere a tutti i talk show televisivi, tanto da far nascere - recentemente - la campagna #cambiostile contro l'ostilità dialettica in politica - appare quantomeno esagerato che una frase non indirizzata ad alcuno, scateni l’inferno, generando – come sempre accade – un oceano di commenti negativi, contro Travaglio, sui social network.

Cosa dobbiamo fare? Temere di scrivere frasi di ogni genere, per timore di esser denunciati per incapacità – da parte di certi lettori – di comprendere meglio la valenza di ciò che si legge?

Dovremo per caso stare attenti a scrivere o dire frasi del tipo: “Consiglio di essere meno acido a…” oppure termini dialettali, come quello siciliano “Statti muta/o” che significa “stai zitto/a” per timore di esser denunciati dalle organizzazione a tutela dei muti?

Come ha scritto anche Travaglio sul suo profilo Facebook: “Non ci sono parole”. Qualcuno continuerebbe dicendo: “…ma solo parolacce”.

Io dico che l’equilibrio sta sempre nel mezzo, e che certa gente dovrebbe armare battaglie simili per motivi ben più seri. In Italia non ne mancano di certo….

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