Tra le stragi più sanguinose della storia recente egiziana, l'attacco alla moschea di Rawda, nel nord del Sinai egiziano, un villaggio che si trova a circa 30 chilometri dalla città di Arish,  ha provocato la morte di almeno 235 persone oltre a 130 feriti

L'attacco da parte degli estremisti islamici -che da mesi stanno lottando al fine di strappare il Sinai al Cairo per farne il nuovo capoluogo del califfato dello Stato islamico - è una vera e propria azione di guerra.

La moschea attaccata è considerata la roccaforte dei sufi, che è il ramo spirituale del mondo islamico, e che gli estremisti dell'ISIS ritengono essere degli eretici.

Anche la scelta del giorno in cui sferrare l'attacco mortale non è casuale: il venerdì infatti, è la giornata di festa in cui tutte le moschee - a livello mondiale - sono visitate da milioni di persone che si ritrovano per la preghiera di mezzogiorno ed è l'unico incontro - a livello settimanale - in cui si tiene un sermone.

Inoltre, per le persone di dottrina Sufi, questo è il periodo che precede di poco la ricorrenza della nascita di Maometto, il Profeta: l'anniversario cadrà il prossimo giovedi.

I fatti

Secondo quanto riportato da alcuni testimoni, un commando composto da almeno quindici uomini -arrivati a bordo di due auto - sono entrati all'interno della moschea proprio durante la prima parte del sermone.

Hanno lanciato una bomba dopodichè hanno cominciato a sparare sulla folla terrorizzata. 

Intere famiglie sono state sterminate. 

Dopo la strage, gli uomini del commando hanno dato fuoco alle auto parcheggiate fuori dalla moschea, con l'intento di non permettere a nessuno di soccorrere i feriti.

Malgrado ciò, circa 50 ambulanze sono riuscite a raggiungere il luogo dell'attacco terroristico, riuscendo a caricare i feriti e a portarli presso gli ospedali presenti nella zona.

Abdel Fattah al Sisi, presidente egiziano, ha subito convocato un Consiglio dei ministri d'urgenza e ha promesso che "i martiri saranno vendicati". 

Nabil Sadeq, Procuratore generale della repubblica egiziana, ha dichiarato di aver subito avviato un'inchiesta per individuare i colpevoli della strage.

Secondo quanto riportato da Sky News Arabia, l'esercito egiziano sarebbe riuscito a uccidere almeno 15 dei terroristi, grazie anche all'uso di alcuni droni, che hanno ripreso i loro movimenti, riuscendo così a individuarli.

Tre i giorni di lutto nazionale indetti per onorare le vittime.