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Mi viene da sorridere quando sento o leggo di qualcuno che urla allo scandalo, riferendosi ai cosiddetti “poteri forti”. La gente scopre l’acqua calda, e si convince di aver scoperto chissà che.
In queste ore, ecco tornare il tormentone dei “poteri forti”, abbinati stavolta alle elezioni presidenziali francesi. Al ballottaggio, come avevo predetto, la Le Pen e Macron. Non poteva essere altrimenti. Gli altri candidati, fin dall’inizio, sembravano esser messi lì giusto per far numero. Oltretutto - in piena campagna elettorale - ecco arrivare per il candidato François Fillon, una bella inchiesta per “impieghi fittizi” assegnati ad alcuni familiari. Toh, ma anche Macron potrebbe risultare indagato per “favoritismo”, nell’ambito di un’inchiesta che tratta argomenti quali frodi fiscali e finanziarie, per fatti accaduti quando era Ministro dell’Economia. “Potrebbe”, perché in seno a quest’inchiesta il suo nome non appare, ma si vocifera… Ma attenzione: anche Marie Le Pen, ha qualche scheletro nell’armadio. Non si sarebbe presentata ai pubblici ministeri per essere interrogata in merito a un’inchiesta che la vede coinvolta in una storia di incarichi fittizi ad alcuni suoi assistenti parlamentari a Strasburgo. E’ il sistema politico, bellezza. A cosa credete serva il potere, a fare il bene dei popoli? Quando mai… Semmai, a intessere qualsiasi tipo di scambio di favori, per poi passare indenni sotto le maglie di una giustizia piegata alla politica. In qualsiasi nazione del mondo funziona così. Torniamo al tema dei “poteri forti”. Macron, questo giovane francese, di cui si parla quasi esclusivamente in merito alla sua giovane età, di come il suo avvento alla presidenza della Francia porterà “innovazione e riforme”, e di quel suo matrimonio con una sua professoressa, più anziana di 23 anni. La conobbe quando ne aveva 16, e lei 39, e iniziarono una liason, che finì in matrimonio. Persino papà Macron restò allibito dalla scelta del figlio, con tutto che in Francia, è risaputo, sono di idee aperte. C’è poi la sua ascesa nel dorato mondo della finanza: entra alla banca Rothschild, dove viene in poco tempo promosso socio-gerente. Ma guarda un po’, certi giovani, che vita facile hanno ai nostri tempi… Che non abbia alcun background politico di spessore no, non si deve dire. Ma tanto, a che servirebbe sciorinare un buon curriculum politico? Ci pensa il sistema, a tirar su dal nulla, l’elemento chiave capace di concretizzare ogni comando inviato da dietro le quinte. Si, è stato Ministro dell’Economia, nominato da Holland per sostituire Arnaud Montebourg, troppo "anti-tedesco", ma questo – oggi come oggi – non significa nulla. In Italia abbiamo una serie di Ministri senza alcun tipo di preparazione valida a ricoprire il ruolo cui sono stati designati: la Fedeli, Ministro dell’Istruzione senza diploma, la Lorenzin, Ministro della Salute senza Laurea, la Boschi e la Madia, Ministre per puro caso, visto che fanno parte degli elementi toscani traslati a forza dall’amico Renzi nella Capitale …Oggi non conta il background, in politica. Conta mettere nei posti chiave, persone pronte a ubbidire e a non far domande scomode: si viene pagati profumatamente per far questo. E’ tutto uno svuotare di contenuti, perché solo chi non è in grado di fare ciò per cui viene pagato, risponde prontamente a qualsiasi ordine. E vaffanculo alla meritocrazia, roba da Medioevo. Faccio poi notare come, ormai da anni, coloro che vengono presentati come “elementi della Sinistra” siano in realtà la nuova maschera della Destra che sta avanzando a grandi passi in tutto il pianeta. La Le Pen è molto meno di Destra di un Macron di quanto si possa credere. D’altronde, lo stesso Macron ha avuto modo di dichiarare di considerarsi “compatibile tanto con il centrodestra quanto con il centrosinistra”. Paraculo il giovane francese. Ha stoffa, non c’è che dire… Sta di fatto che, la Merkel – notoriamente di Destra, anche se per rivincere le elezioni si è messa sottobraccio alla Sinistra germanica – ha fatto un endorsement a Macron, e non alla Le Pen – e persino Jean-Claude Juncker pende verso Macron, auspicandone la vincita, affinché realizzi quelle riforme così necessarie alla Francia… Faccio notare come, le riforme introdotte in Italia da Renzi - pseudo uomo di centrosinistra - compreso il tentato referendum del 4 Dicembre, siano state tutte riforme di Destra. Infatti Renzi, in realtà uomo di Destra assoluta, sostenuto a sua volta da finanzieri e potenti di vario genere, sostiene Macron, che solo a livello di immaginario collettivo, ricopre il ruolo di “uomo di centrosinistra”. Ora, tornando ai “poteri forti”: non esiste nulla che non dipenda direttamente dai poteri forti. E’ sempre stato così. Faccio un passo indietro nella storia: Mussolini salì al potere, grazie al sostegno – anche e soprattutto economico – dei poteri forti dell’epoca. Non si sale da nessuna parte, se non si è sostenuti dai poteri forti. Il problema semmai, è ciò che la gente del popolo percepisce, in Francia, come in Italia come in qualsiasi altra nazione al mondo. La politica non è ciò che la gente crede. La politica dei nostri anni poi, non persegue il bene collettivo, bensì l’abbattimento della gente comune, e lo fa attraverso le riforme “assolutamente necessarie”, e col perpetuare di una “crisi economica” che serve appunto a decimare le popolazioni, peggio di qualsiasi guerra combattuta con le armi. Macron o la Le Pen? Non sarà il nome del nuovo presidente francese a cambiare le cose, perché dietro chiunque siederà all’Eliseo, ci sarà una regia, e questa regia sa già cosa vuole ottenere. Punto. La stessa cosa, ripeto, che accade in ogni nazione governata da una componente politica, che fa vedere al popolo una cosa, ma fa esattamente l’opposto. D’altronde, alla gente comune, sono le parole a fare effetto, non le azioni. Se così non fosse, oggi parleremmo d’altro, e i problemi da discutere, sarebbero diversi. Altro che “poteri forti” e “Destra e Sinistra”… ©Tutti i diritti riservati. 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I commenti: | |||
Commento
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 22/11/2024 01:51:58 |
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